Benveunta a Militello, la sua indagine è molto interessante.
Anche a Militello in Val Di Catania la figura del SS Salvatore attira attenzioni dall'antichità, in questo caso dall'epoca d'influenza greca e bizantina, quindi tanti secoli prima della Trasfigurazione.
Seguiranno ulteriori approfondimenti.
Incollo il testo della ricerca.
Il culto del SS. Salvatore, a Militello, è antichissimo tanto da risalire al tempo dei Greci, come afferma lo storico locale don Pietro Carrera (1573-1636), secondo il quale la prima chiesa a tributare la devozione più antica a Cristo fu quella di Santa Sofia, termine che sta ad indicare la "Divina Sapienza", appellativo con cui i Greci solevano indicare il SS. Salvatore.
Tale culto fu particolarmente coltivato dai Bizantini, i quali ci hanno lasciato una immagine del "Cristo Pantocrator" sulla nuda roccia all'interno di una grotta situata alla periferia sud-est dell'attuale abitato. In seguito alla dominazione Saracena (827-1085), i Normanni rinnovarono il culto al SS. Salvatore nei principali centri della Sicilia, innalzando in Suo onore templi e basiliche. Sotto le dinastie angioina ed aragonese il culto al SS. Salvatore venne ulteriormente incrementato, tanto che nel 1510 Giovanni Barresi, primo Barone di Militello, fece erigere una cappellanìa che aveva il nome e l'immagine del Salvatore, ottenendone peraltro il privilegio di un beneficio.
La devozione al SS. Salvatore prevalse a Militello nei secoli. Regnando Ferdinando IV di Borbone (1751-1825), l'11 novembre 1788 il Vescovo di Siracusa, monsignor Trigona, elevò la Chiesa Madre di San Nicolò alla dignità di unica parrocchia, erigendola in Collegiata sotto il titolo del SS. Salvatore che fu, in quel secolo, l'unico patrono riconosciuto della Città.
Le festività esterne al culto del SS. Salvatore, nelle forme legate ai riti di derivazione greco-bizantina prima e cattolico-occidentale dopo, hanno luogo da tempo immemorabile. Dal secolo XVI agli anni sessanta del secolo XX, in occasione di tali festività si correva il "palio", inizialmente sotto il titolo del SS. Bambino.
Della seconda metà del ‘700 è l'attuale e mirabile effigie del Santissimo Salvatore, commissionata su interessamento delle nobili famiglie dei Baroni Majorana della Nicchiara e Rejna, scolpita dal valente scultore palermitano Girolamo Bagnasco e successivamente arricchita da un sontuoso fercolo, o "vara", opera di grande pregio artistico e particolare equilibrio stilistico e statico, eseguita dal ragusano Corrado Leone. La sacra effigie è impreziosita da arredi ed ex-voto in oro e argento dei secoli XVII-XIX. Da sempre ogni militellese si prostra devotamente in adorazione davanti a Lui, recando con se, in ogni circostanza o necessità, un'icona del "Divinissimo", tanto da diventare, nel tempo, uno dei simboli principali della propria identità culturale e religiosa. In occasione della Sua annuale festività patronale (18 agosto), i figli della Terra ritornano da ogni parte del mondo a testimonianza di quell'indissolubile legame con le proprie radici, destinato a non affievolirsi col trascorrere del tempo.
(a cura del Comitato Festeggiamenti SS. Salvatore)
La sua festa patronale si celebra il 18 agosto di ogni anno.
www.comunemilitello.itnella foto la posizione geografica di Militello in Val Di Catania
Edited by Claudio Bozzacco - 25/8/2008, 10:24Attached Image: militello.JPG