Gentili lettori,
il nome di chi vi scrive in Irpinia ed in Campania non è molto diffuso.
Però qui a Roma si sente spesso.
Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico (latino: Tiberius Claudius Cæsar Augustus Germanicus; Lugdunum, 1º agosto 10 a.C. – Roma, 13 ottobre 54) fu il quarto imperatore romano (41-54) della dinastia giulio-claudia, ed il primo a nascere fuori dell'Italia.
Nato col nome di Tiberio Claudio Druso e figlio di Druso maggiore e Antonia minore, era considerato dai suoi contemporanei come un candidato improbabile al ruolo di imperatore, soprattutto in considerazione di una qualche infermità da cui era affetto, tanto che la sua famiglia lo tenne lontano dalla vita pubblica fino all'età di quarantasette anni, quando tenne il consolato assieme al nipote Caligola. Fu probabilmente questa infermità e la scarsa considerazione politica di cui godeva che gli permisero di sopravvivere alle purghe che colpirono molti esponenti della nobiltà romana durante i regni di Tiberio e Caligola: alla morte di quest'ultimo, Claudio divenne imperatore proprio in quanto unico maschio adulto della dinastia giulio-claudia.
Malgrado la mancanza di esperienza politica, Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico (questo il nome adottato dopo l'acclamazione ad imperatore) dimostrò notevoli qualità: fu un abile amministratore, un grande patrono dell'edilizia pubblica, espansionista in politica estera (sotto il suo comando si ebbe la conquista della Britannia) e un instancabile legislatore, che presiedeva personalmente i tribunali e che giunse a promulgare venti editti in un giorno. Tuttavia, la sua posizione era resa poco sicura dall'opposizione della nobiltà, cosa che condusse Claudio a mettere a morte molti senatori. Claudio dovette anche sopportare molte disgrazie nella vita privata: una di queste potrebbe essere stata all'origine del suo assassinio.
La fama di Claudio presso gli storici antichi non fu certo positiva; al contrario, tra i moderni molte delle sue opere furono rivalutate.
Ultimò la costruzione di due acquedotti, iniziata da Caligola: l'acquedotto Claudio (Aqua Claudia), iniziato da Caligola, e l'Anio Novus che si incontrano entro Roma nella famosa Porta Maggiore. Ne restaurò anche un terzo chiamato Aqua Virgo.
Diede un grande impulso alla costruzione di strade e canali in Italia e nelle province. Tra i tanti progetti meritano una segnalazione un largo canale che univa il Reno al mare ed una strada che collegava l'Italia alla Germania (entrambe opere iniziate da suo padre).
Vicino Roma costruì un canale navigabile sul Tevere che terminava a Portus, il nuovo porto a Nord di Ostia, a circa tre km a nord. Il porto era costituito da due moli a forma di semicerchio, numerosi granai per l'approvvigionamento di merci provenienti da tutte le province romane ed all'imboccatura era posto un faro che divenne il simbolo della città stessa. Per ospitare le navi fu scavato un gigantesco bacino rettangolare di circa 1000 per 700 metri, collegato al Tevere da due canali. Gli ingegneri di Claudio non considerarono con la dovuta attenzione il problema rappresentato dal deposito delle sabbie fluviali, e in breve il nuovo porto fu inagibile. Di questo fallimento fece tesoro Traiano che costruì nello stesso luogo un porto più efficiente che rimase in funzione per secoli.
Bonificò la piana del Fucino nell'Italia centrale attraverso lo scavo di un emissario che faceva defluire le acque del lago nel fiume Liri, a vantaggio di un migliore sfruttamento agricolo. La prima inaugurazione, con tanto di battaglia navale sul lago che stava per essere prosciugato, finì nel ridicolo. Il canale, scavato troppo in alto non consentì alle acque di defluire. Il tempo di provvedere a sistemare il canale e nuova inaugurazione. Questa volta gli ingegneri di Claudio fecero un errore opposto e ben più grave del precedente; il canale posto troppo in basso fece defluire l'acqua in modo troppo violento procurando vittime tra gli spettatori. L'episodio culminò con una lite tra Agrippina e il liberto Narcisso, appaltatore dell'opera: la donna disse che lui era un ladro mentre il liberto le dava dell'isterica.
Altri imperatori si cimentarono con questa impresa che ebbe però termine solo nel XIX secolo grazie ai Torlonia che ingrandirono il tunnel scavato da Claudio tre volte la sua dimensione originale.
Fece costruire nuove strade: la via Valeria Claudia fino all'Adriatico, o la via Claudia Augusta da Altinum fino al Danubio. Poche province non portano tracce delle strade costruite sotto il suo principato.
Politica religiosa
Per quanto riguarda la politica religiosa, Claudio sebbene conservatore per natura e di interessi repubblicani, anche qui non si mostrò ostile alle innovazioni. Si adoperò per restaurare il collegio degli haruspices. Nel 47 celebrò i Ludi Saeculares dell'ottavo centenario dalla fondazione di Roma. Nel 49 ampliò, sempre nel corso di un'altra cerimonia, l'antico recinto sacro di Roma (pomerium), includendovi ora l'Aventino e parte del Campo Marzio.
Si mostrò tollerante nei confronti dei culti provinciali, solo quelli che non considerava pericolosi per l'ordine pubblico interno. Se, infatti, verso il druidismo la sua azione fu più energica di quella dei suoi predecessori, con la completa soppressione, con gli Ebrei assunse un atteggiamento più liberale, e ristabilì per loro la libertà di culto e l'esonero del culto imperiale, anche se a Roma agì con severità, espellendone l'intera comunità ebraica a seguito di contrasti.
Atteggiamento nei confronti dei cristiani.
Anche verso i Cristiani la politica religiosa di Claudio si mostrò aperta. La Lettera ai Romani 16,11 attesta la diffusione della nuova religione all'interno della casa di Narciso, uno fra i più noti liberti imperiali. Tacito colloca al 42 o 43 la conversione a una superstitio externa, identificabile quasi certamente col Cristianesimo, di Pomponia Grecina, moglie di Aulo Plauzio, che conduceva in quegli anni la spedizione britannica. Sono gli stessi anni in cui la tradizione della Chiesa colloca l'arrivo a Roma di Pietro e la prima stesura del Vangelo di Marco. L'unico atto in apparente contraddizione con tale atteggiamento è l'espulsione da Roma dei Giudei impulsore Chresto assidue tumultuantes ossia "in continuo subbuglio a causa di Cresto (da identificarsi forse con Cristo)": controverso passo di Svetonio riguardo al quale vi sono discordanti interpretazioni storiografiche.
Politica estera: annessioni e conquiste
L'impero di Claudio (37-54).
Claudio, senza lasciarsi scoraggiare dal consiglio di Augusto di mantenere l'impero entro i limiti da lui stabiliti, aggiunse non meno di 5-7 nuove province: Mauritania (dal 40-41), Britannia, Licia, Panfilia (dal 43), Giudea (dal 44) e Tracia (dal 46); oltre all'annessione di nuovi territori/province danubiane, come il Regno del Norico (attorno al 50) e parti della Rezia.
Tale scelta politica fu determinata dal fatto che egli aveva ereditato da Caligola una Mauritania in rivolta ed una Britannia considerata matura per l'annessione, e dalla sua convinzione che fosse arrivato il momento di sostituire agli stati clienti un controllo diretto imperiale. La politica difensiva di Tiberio fu infatti abbandonata, tranne lungo il limes europeo di Reno e Danubio.
Il museo dove sono esposte le opere di Claudio si trova nei pressi della piramide di Cestio, un tribuno che venuto dall'Egitto si è fatto costruire una tomba nel 12 a.c., simile a quelle che aveva visto in Africa.
Per chi ancora non lo sa, le piramidi sono tombe.
Difronte a questa piramide dal 1700 hanno iniziato a seppellire eretici. Quindi con il passare dei secoli è divenuto il cimitero acattolico ovvero luogo di riposo delle spoglie degli stranieri non cattolici.
Per fare domanda di sepoltura presso questo cimitero bisogna aver compiuto il settantacinquesimo anno di età, essere stranieri e non cattolici.
Tomba di stile neoclassico dei primi del novecento, prodotta da un autore inglese e riprodotta in molti cimiteri stranieri.
Edited by Claudio Bozzacco - 3/1/2012, 08:15