Spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti o psicotrope: conseguenze penali ed amministrative

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view post Posted on 25/10/2017, 08:17
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Oggi dopo venti anni di approfondimenti riscontro le migliori performance intellettuali e industriali proprio in quel paesi dove il governo controlla la produzione, la distribuzione ed il consumo di sostanze psicoattive.

Oltre a Google e Facebook il progetto Tesla, Booking.com, e adesso ho scoperto l'hyperloop.
Una nuova tecnologia per viaggiare. Un treno che va a 1200 km orari. Hanno organizzato un concorso in California vinto da una università Olandese. Hanno trovato online degli sviluppatori della stessa tecnologia a Pisa e li hanno invitati.

 
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view post Posted on 5/11/2017, 09:31
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In Olanda la droga e la prostituzione è amministrata dallo stato. Fa funzionare il turismo 12 mesi all'anno. C'è il 2,5% di disoccupazione. Hanno un trasporto pubblico d'avanguardia. Stanno almeno 10 anni davanti a noi. Oltre a Tesla, Abn Ambro, Booking.com e l'hyperloop stanno sviluppando la macchina volante. 500 mila euro per andare dalla Lombardia in Germania magari a Berlino. Un altro posto che funziona.

 
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view post Posted on 20/11/2017, 19:06
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Franco Roberti è tornato a Sant'Angelo dei Lombardi a Liceo Scientifico De Sanctis. Francesco De Sanctis fu l'illustrissimo intellettuale Irpino che fece realizzare la ferrovia Rocchetta - Avellino per accellerare la crescita della provincia. Roberti ha detto che per aiutare il territorio a non spopolarsi la politica deve promuovere dei progetti.





Francesco De Sanctis

Francesco_De_Sanctis_Museo_risorgimento_Avellino

Edited by Claudio Bozzacco - 29/11/2017, 13:01
 
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view post Posted on 3/12/2017, 10:59
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C'è un'altra joint venture tra olandesi e californiani. La ocean clean up. Con gli introiti dei governi sulla distribuzione e il consumo delle sostanze psicoattive si possono finanziare le ricerche e agevolare le industrie.

 
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view post Posted on 11/12/2017, 14:29
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Questi post stanno un po' uscendo dall'oggetto della discussione. Ma le pene per lo spaccio delle sostanze psicoattive sono tra le più severe e spesso cagionano la detenzione.

Proprio davanti a Poggioreale stamattina si sono riuniti i togati napoletani.



I togati napoletani segnalano il disagio dei detenuti che in regime di custodia cautelare spesso espiano le condanne ancora prima che queste vengano inflitte. Cioè prima di essere condannati già si resta in carcere a scontare la pena che verrà inflitta in seguito. In caso di assoluzione il detenuto può chiedere una riparazione dei danni al Ministero della Giustizia per ingiusta detenzione. Un altro fascicolo che durerà altri anni, comporterà altre spese per il detenuto, per il suo difensore e per il Ministero.

Edited by Claudio Bozzacco - 20/12/2017, 08:46
 
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view post Posted on 22/2/2018, 20:20
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Dopo due mesi finalmente uno spiraglio per chi è rimasto stritolato nei farraginosi ingranaggi della giustizia.

I dectreti attuativi della legga Orlando che sembrava si fossero arenati nella fine della legislatura sono stati finalmente licenziati in parte dal consiglio dei ministri.

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Roma - Via libera del governo a tre decreti attuativi della riforma dell’ordinamento penitenziario riguardanti minori, lavoro e giustizia riparativa: «E’ un lavoro in progress, lavoriamo con strumenti diversi con l’obiettivo innanzitutto che il sistema carcerario contribuisca a ridurre il tasso recidiva da parte di chi è condannato per reati», afferma il premier Paolo Gentiloni in una conferenza stampa, al termine del Cdm.

La riforma è quella voluta dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e arriva a 40 anni dall’ultimo intervento in quest’ambito. Gentiloni ha annunciato anche il varo, come previsto dalla legge di Bilancio, di un piano di investimenti che ammonta a 36 miliardi.

Il premier è intervenuto anche sui nuovi contratti di lavoro nel settore pubblico: «Sono stati recepiti una serie di accordi sindacali: è un lavoro che sta proseguendo e si sta concludendo, abbiamo ancora qualche capitolo aperto; dò atto al lavoro svolto dai ministri competenti, dopo 9-10 anni di attesa il nostro pubblico impiego e il comparto sicurezza e anti locali hanno un nuovo contratto di lavoro: è un fatto di grande rilievo per molte famiglie».

Il decreto legislativo che modifica le norme sulla vita in carcere e l’ordinamento penitenziario, già esaminato dal Parlamento, a quanto si è appreso, è al momento in stand by e dovrebbe essere approvato dal prossimo Cdm. Da quanto si apprende, sulla riforma del sistema penitenziario è ancora in corso una riflessione per sottoporre alle Camere, in terza lettura, un testo condiviso.

Il consiglio dei Ministri ha invece approvato in via preliminare il decreto legislativo di riforma dell’ordinamento penitenziario in materia di giustizia riparativa e di mediazione tra il reo e la vittima. Viene così introdotto per la prima volta un modello di intervento che mette al centro la vittima di reato, promuovendo percorsi di riparazione del reo nei confronti di chi ha subito il reato. I servizi di giustizia riparativa sono promossi attraverso convenzioni e protocolli tra il ministero della giustizia, gli enti territoriali o le regioni. L’intervento legislativo - spiegano al ministero della Giustizia - risponde all’esigenza di responsabilizzazione del reo, garantendo alla vittima che ne faccia richiesta di poter partecipare alla fase di esecuzione della pena.


Edited by Claudio Bozzacco - 2/3/2018, 20:38
 
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view post Posted on 14/3/2018, 13:07
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Gentili lettori il diritto non è una scienza esatta come la matematica. Non da la certezza di determinare il vero o il giusto assoluto. Dopo 3, 5 o 7 gradi di giudizio e anche dopo 30 o 40 anni di cause nemmeno il più illuminato giurista ha la certezza di aver fatto giustizia. Di non aver trascurato taluno in favore di talaltro oppure di aver perseguito Tizio dimenticandosi di Caio. O anche di non essersi perso nei labirinti dei codici. Infine una volta che una sentenza è passata in giudicato non è detto che poi sia eseguibile. Perché magari il principio che ha sancito non è coercibile. L'ottanta per cento della produzione giudiziaria è lavoro per gli addetti fine a se stesso.
Spesso le controversie sono pilotate per attivare o disattivare altre dinamiche.

Gli addetti ai lavori sono persone normali che hanno bisogno di un reddito per far fronte alle normali necessità personali e familiari.

Ad Avellino in questi giorni hanno messo la toga a nuove persone. Quante di queste rispondono ad un'esigenza del territorio e quante altre dovranno fomentare i contenziosi per portare il pane a casa.

In un incontro con il Vescovo di Sant'Angelo dei Lombardi Pasquale Cascio si è parlato delle leggi e delle norme. L'attività legislativa non riesce a includere in tempo reale le dinamiche della società perché sono in continua evoluzione. Le norme vengono dopo il lentissimo e farraginoso lavoro delle commissioni parlamentari, dell'approvazione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Dopo di che prima che una legge venga firmata dal Presidente della Repubblica e venga pubblicata nella Gazzetta Ufficiale ha bisogno di ulteriori passaggi, come nel caso dell'ultima riforma per la quale 5 anni non sono bastati.


Dal Fatto Quotidiano

Processi penali a rischio per la riforma dell’ordinamento penitenziario ‘congelata’. Oggi e domani gli avvocati penalisti si asterranno dalle udienze per protestare contro la mancata approvazione del decreto su cui si regge tutta la riforma, mentre l’Unione delle Camere penali ha organizzato una manifestazione a Roma. Solo pochi giorni fa l’appello lanciato al governo dall’Ucpi, da altre associazioni e da molti giuristi e personalità della società civile affinché l’Esecutivo approvi in via definitiva il testo “riportando l’esecuzione penale entro una cornice di legalità costituzionale e sovranazionale dopo le umilianti condanne europee”. Prima fra tutte quella del 2013 della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per il sovraffollamento delle carceri e le condizioni disumane di detenzione (sentenza Torreggiani). Da allora è iniziato un lungo percorso per arrivare a un testo, il cui esame finale è slittato a dopo le elezioni. Perché quando ci si avvicina al voto è difficile parlare di certi argomenti, come le pene alternative al carcere. Ecco perché a febbraio non è stato approvato dal governo Gentiloni il decreto cardine dell’intera riforma, quello più importante per il contrasto al sovraffollamento carcerario. Tutto congelato quindi, con il rischio che il testo non riesca più a mettere insieme la maggioranza in Parlamento e che si mandi all’aria un lavoro complesso durato anni. In prima fila per l’approvazione ci sono gli avvocati penalisti, sostenuti dall’associazione Antigone e da Rita Bernardini del Partito radicale che, insieme a migliaia di detenuti, ha attuato un lungo sciopero della fame.

IL PERCORSO PER LA RIFORMA PENITENZIARIA – La riforma è arrivata a un passo dal traguardo 42 anni dopo l’entrata in vigore dell’ordinamento penitenziario concepito nel 1975 che sostituiva il regolamento fascista del 1931. È stato un lungo percorso. A scuotere le acque più dei numeri che portarono Berlusconi a dichiarare lo stato di emergenza (nel 2010 nelle carceri italiane c’erano 68mila persone con un tasso di sovraffollamento al 170%, cioè cento posti per centosettanta detenuti) fu proprio la sentenza Torreggiani del 2013. L’allora ministra della Giustizia Anna Maria Cancellieri nominò due commissioni, quella presieduta da Mauro Palma (garante nazionale dei Diritti delle persone detenute) che doveva elaborare alcune proposte con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita nelle carceri e quella presieduta dal professore Glauco Giostra, chiamato a occuparsi della revisione normativa. Nel frattempo in Italia furono approvate diverse leggi che riguardano le misure alternative alla custodia cautelare e al ministero della Giustizia arrivò Andrea Orlando. Furono istituiti 18 tavoli di discussione a cui parteciparono i maggiori esperti italiani. I lavori si conclusero a maggio 2016: ne vennero fuori le linee guida poi tradotte in una legge delega approvata a giugno 2017. Tra i punti cardine i diritti dei detenuti stranieri, nuove regole per i minori e la semplificazione del ricorso a pene alternative al carcere. Il ministro Orlando nominò tre commissioni per elaborare i decreti. Solo che l’avvicinarsi delle elezioni politiche ha complicato tutto.


IL FRENO DI GENTILONI PRIMA DELLE ELEZIONI – Il primo decreto, che è anche quello su cui si regge tutta la riforma, è stato approvato dal governo il 22 dicembre scorso e trasmesso alle Commissioni delle due camere per il parere. Il testo amplia l’accesso alle misure alternative al carcere, sia innalzando il limite di pena per poter fruire dell’affidamento in prova ai servizi sociali, sia riformando l’articolo 4 bis che oggi vieta il ricorso a forme di pene alternative per alcuni reati, come quelli associativi come mafia e terrorismo, lo stupro di gruppo o la pedopornografia. Il decreto prevede, invece, l’esclusione delle pene alternative solo per i condannati per 41 bis. Nonostante abbia dato parere positivo, la Commissione Giustizia del Senato ha criticato proprio questo punto. Il governo Gentiloni avrebbe comunque potuto portare a casa l’approvazione definitiva sul decreto (senza accogliere i rilievi del Senato e stravolgere così il lavoro fatto dai 18 tavoli di discussione), passando attraverso un nuovo parere non vincolante delle commissioni. Le cose, però, non sono andate così. Nonostante le pressioni del ministro della Giustizia Orlando, ma tra i malumori di Lega e Fratelli d’Italia, nel corso del Consiglio dei ministri del 22 febbraio scorso sono stati approvati in via preliminare i decreti attuativi su lavoro, giustizia minorile e giustizia riparativa, mentre Gentiloni ha deciso di non licenziare quello principale, che disciplina il ricorso alle pene alternative rispetto al carcere. Con la promessa di occuparsene “in un prossimo Consiglio dei ministri”, dopo il voto.

“Alcuni decreti sono stati adottati, altri lo saranno nelle prossime settimane, tenendo conto delle indicazioni del Parlamento” ha dichiarato il premier che di sicuro sperava in un diverso esito elettorale. Ecco perché i sostenitori della riforma temono ora una definitiva battuta d’arresto sul testo che, tra le altre cose, prevede anche una maggior tutela del diritto all’assistenza sanitaria, equiparando l’infermità psichica a quella fisica. Perché ‘ufficialmente’ il governo non ha approvato il decreto perché occorreva altro tempo per apportare le modifiche alla riforma dell’articolo 4 bis, quello che non piaceva al Senato. E allora, l’alternativa al binario morto, potrebbe essere un testo meno incisivo e più ‘digeribile’ dagli oppositori. Per la gioia delle destre e di alcuni sindacati di polizia penitenziaria, come il Sappe, che ha già lanciato l’appello ai politici usciti vincitori dalla tornata elettorale affinché fermino la riforma.


Edited by Claudio Bozzacco - 16/3/2018, 19:36
 
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view post Posted on 14/3/2018, 14:50
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Nel logo dell'Unione Camere Penali Italiane, Libertà Legalità e Giustizia è disegnato il profilo di "Cesare Beccaria"

Cesare Beccaria Bonesana, marchese di Gualdrasco e di Villareggio (Milano, 15 marzo 1738 – Milano, 28 novembre 1794), è stato un giurista, filosofo, economista e letterato italiano considerato tra i massimi esponenti dell'Illuminismo italiano, figura di spicco della scuola illuministica milanese.

Un'estratto del pensiero del filosofo settecentesco:

« Il fine delle pene non è di tormentare ed affliggere un essere sensibile, né di disfare un delitto già commesso. Può egli in un corpo politico, che, ben lungi di agire per passione, è il tranquillo moderatore delle passioni particolari, può egli albergare questa inutile crudeltà stromento del furore e del fanatismo o dei deboli tiranni? Le strida di un infelice richiamano forse dal tempo che non ritorna le azioni già consumate? Il fine dunque non è altro che d'impedire il reo dal far nuovi danni ai suoi cittadini e di rimuovere gli altri dal farne uguali. Quelle pene dunque e quel metodo d'infliggerle deve esser prescelto che, serbata la proporzione, farà una impressione più efficace e più durevole sugli animi degli uomini, e la meno tormentosa sul corpo del reo.»

Edited by Claudio Bozzacco - 16/3/2018, 19:38
 
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view post Posted on 16/3/2018, 19:45
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Novità da Palazzo Chigi. La riforma sembra sia stata confermata. Dovrebbe fare un altro iter parlamentare.

Se in futuro al nome di Orlando si dovesse associare il ricordo di colui che contribuì ad alleviare delle pene e delle sofferenze, si potrà dire che Andrea avrà fatto una carriera politica fortunata.

Via libera del Consiglio dei ministri alla riforma dell'ordinamento penitenziario che allargherà la possibilità di accedere alla misure alternative al carcere per i detenuti. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Andrea Orlando.

"Il testo deve tornare in Commissione - ha spiegato il ministro - perché non abbiamo recepito alcune indicazioni contenute nel parere della commissione Giustizia del Senato. Questo passaggio non può in ogni caso intaccare il testo". A chi gli chiede se lo schema di decreto sarà trasmesso alle Commissioni parlamentari o alla Commissione speciale, Orlando ha risposto: "Credo alla Commissione speciale, ma su questo valuterà il ministero dei Rapporti con il Parlamento".

"Questo non è un provvedimento salva-ladri, uno svuota-carceri: da domani non ci sarà nessun ladro in più in giro", ha detto Orlando. "Qualcuno - ha aggiunto - tenterà di cavalcare queste paure. Ma da domani non uscirà nessuno dal carcere, da domani un giudice potrà valutare il comportamento del detenuto e ammetterlo a misure che gli consentono di restituire qualcosa di quello che ha tolto alla società. Serve ad abbattere la recidiva".


Edited by Claudio Bozzacco - 17/3/2018, 15:25
 
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view post Posted on 16/3/2018, 21:36
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La Giunta dell'Unione delle Camere Penali Italiane sul proprio sito esprime soddisfazione per il risultato ottenuto. Vigilerà che la legge passi velocemente per la commissione speciale e venga attuata. Fa rilevare che un terzo delle persone in carcere non sono state condannate e quindi sono ancora innocenti.
Che la maggior parte delle persone che scontano la pena fuori dal carcere non reiterano il reato invece chi sconta la pena in carcere reitera di più.

Ringrazia tutti i giuristi che in questi anni si sono adoperati a realizzare la riforma, le Commissioni di Camera e Senato e Rita Bernardini.

Edited by Claudio Bozzacco - 17/3/2018, 14:58
 
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view post Posted on 20/3/2018, 10:08
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Chi ha bazzicato Montecitorio e Palazzo Madama sarebbe giunto alla deduzione che un'azione politica più efficace e mirata alla soluzione di un problema si potrebbe esercitare meglio al di fuori dei palazzi perché all'interno degli stessi si è più stretti nella morsa del compromesso e del proprio ruolo istituzionale.

Oltre a Marco Cappato per l'argomento eutanasia, a Di Battista per il tema politiche 2018, ci sarebbe stata anche l'ex onorevole Rita Bernardini che dai luoghi più vicini alla trattazione approfondita del problema avrebbe dato una spinta più incisiva alla sua risoluzione.

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Per tornare al tema oggetto della discussione sono in corso interessanti approfondimenti sui canali di discussione di Radio Rai riguardanti il disagio che provoca il consumo della sostanza psicoattiva.

In particolare si è detto che la dipendenza fisica dal consumo di eroina non è così forte come la profonda angoscia che l'ha determinata. Ovvero bisogna considerare che per tirare fuori una persona dalla droga non è la droga stessa che lo tiene incatenato alla sostanza ma un più profondo disagio interiore: familiare, affettivo, shock o trauma che sia.

Quindi la dipendenza da sostanza non si risolve con la sua eliminazione ma riparando il profondo disagio interiore dell'individuo.

Edited by Claudio Bozzacco - 20/3/2018, 23:14
 
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view post Posted on 25/3/2018, 20:50
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Mentre eravamo in attesa dell'entrata in vigore del decreto Orlando che doveva fare un ultimo passaggio per le Commissioni speciali della Camera e del Senato si è insediato il nuovo parlamento e sono stati eletti i presidenti di Camera e Senato.

Se questo fatto dovesse pregiudicare l'entrata in vigore del decreto andrebbero in fumo il lavoro di anni di decine di autorevoli relatori.

Come se il passato governo avesse prima costruito e poi demolito un parco residenziale del valore di milioni di euro.

I nuovi parlamentari sembrano di orientamento più giustizialista. Sarà difficile che le nuovi commissioni vaglieranno e faranno entrare in vigore il Decreto Orlando.

Eleggere presidente del Senato un membro del Csm non è garanzia della migliore interpretazione e sviluppo delle norme e delle leggi. Spesso l'esercizio del diritto è la trappola non la garanzia della libertà del cittadino della Repubblica Italiana.

Per mesi anche prima della campagna elettorale si sono sentite le piazza dei Comuni chiedere a gran voce una recrudescenza ed un'interpretazione texana dell'inflizzione delle pene.


Il tema eccesso colposo, leggittima difesa e uso improprio delle armi sono molto delicati.

Speriamo che saranno delegate persone di buon senso alla cura di questi argomenti.

Possiamo fare riferimento ai migliori sentimenti e all'elevazione delle virtù dell'essere umano che ci ha fatto vedere in questi giorni il Tenente-Colonnello francese Arnold Beltrame che ha sacrificato la sua vita per salvare quella di un'altra persona.

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view post Posted on 27/3/2018, 11:42
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Forse ancora non è detta l'ultima. Il decreto attuativo Orlando dovrebbe passare entro il 10 aprile 2018 per le Commissioni speciali composte dai nuovi parlamentari. Quindi tornare al nuovo consiglio dei ministri per l'approvazione definitiva. 200 esperti per 2 anni hanno lavorato a questa legge. In scadenza ci sarebbe anche il documento economia e finanze da vagliare e portare a Bruxelles per fine mese. M5s e lega non sarebbero d'accordo. Entrambi però hanno preso voti per fare cose diverse e non vogliono assolutamente deludere il proprio elettorato. Ci vorrebbe un genio della politica che salvi lupo, capra e cavoli.
 
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view post Posted on 27/3/2018, 19:16
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Salvini ha detto che deve fare il premier ma non a tutti i costi. Inoltre sarebbe disponibile a sostenere il reddito di cittadinanza se questo crea lavoro. Con queste premesse sarebbe realizzabile un governo con Di Maio premier e Salvini magari ministro dell'Interno. Al Viminale a Salvini lo ipotizzò proprio Berlusconi. Ma probabilmente non sarà neanche necessario il sostegno del Cavaliere visto che il gruppo misto già dovrebbe bastare a contenere l'eventuale perdita di qualche malpancista di uno dei due schieramenti che potrebbero creare la prossima squadra a Palazzo Chigi. Il decreto attuativo della legge Orlando magari lo potrebbero barattare proprio al gruppo misto.
 
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view post Posted on 1/4/2018, 13:01
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Non dovrebbe essere ancora detta l'ultima per il decreto attuativo della legge Orlando.
Infatti il passaggio per le Commissioni speciali non ha il potere di modificarlo ma è solo un parere. Infine a siglarlo definitivamente è ancora Gentiloni che fino a che non viene nominato il nuovo governo è ancora presidente del Consiglio.

Pressing Pasquale sull'argomento al tg delle 13 su Canale 5 dell'ex onorevole Rita Bernardini.

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