Ammiraglio Salvatore Pelosi

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Claudio Bozzacco
view post Posted on 19/1/2012, 10:37 by: Claudio Bozzacco
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10 aprile 1906: Salvatore Alfonso Nicola Pelosi, di Silvio e di Adelina Giannetti, nasce a Montella - AV;
1912-1919: istruzione elementare nel Comune di nascita;
1919-1921: studi ginnasiali a Pietradefusi - AV;
1921-1926: Accademia Navale di Livorno;
1926: consegue la nomina a Guardiamarina e si imbarca sulla nave da battaglia "Caio Duilio";
1928: si imbarca sull'incrociatore "Libia" - destinazione Estremo Oriente;
1928-1930: sbarca a Tientsin (Tienjin) ed è destinato ad un Distaccamento della Marina affidato ad un Reparto del Battaglione San Marco a Chinhgwantau.
1930: richiamato in Patria per la frequenza del Corso Superiore all'Accademia Navale, si specializza nella direzione di tiro - al termine è promosso Tenente di Vascello;
1930-1933: imbarcato sul cacciatorpediniere "Bettino Ricasoli" e poi sull'esploratore "Pantera" con l'incarico di Direttore di Tiro - da qui passa all'incrociatore "Bolzano" con l'incarico di Ufficiale di rotta;
1933: è a Pola dove familiarizza con i sommergibili;
1933 - 1936: imbarcato sull'incrociatore "Gorizia" prende parte al conflitto italo-etiopico (ottobre 1935-maggio 1936);
1936 - 1938: comanda una Squadriglia di MAS in Sicilia - partecipa alle operazioni di supporto all'esercito franchista nel corso della guerra civile spagnola (1936 - 1939) al comando di una torpediniera;
1937: è documentata la sua presenza in Etiopia, ad Addis Abeba ed a Dessiè sul Lago Haik;
1938: promosso Capitano di Corvetta gli viene affidato il comando di diversi sommergibili;
1939 - aprile - : gli viene conferito il comando del sommergibile "Torricelli" - assegnato alla 41° Squadriglia, dislocata alle dipendenze della Flottiglia Sommergibili in Africa Orientale Italiana, istituita nel 1935 con base a Massaua;

Regio Sommergibile Evangelista Torricelli all'uscita dal Porto Grande di Taranto

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10 giugno 1940: l'Italia abbandona la non belligeranza e dichiara guerra alla Francia ed all'Inghilterra;
14 giugno 1940: il "Torricelli" riceve l'ordine di recarsi al largo di Aden per l'agguato;
17 giugno 1940: riprende il mare;
18 giugno 1940: avaria al sistema di refrigerazione, riparata senza effettuare alcuno scalo;
19 giugno 1940: la Marina britannica cattura il Galilei e si impadronisce dei codici cifrati della Marina italiana;
19 giugno 1940: il "Torricelli" riceve l'ordine di spostarsi verso la Somalia britannica;
20 giugno 1940: il "Torricelli" riceve l'ordine di incrociare tra Moussa e la secca di Arab
21 giugno 1940: il "Torricelli" è intercettato dalle due cannoniere britanniche "Indo" e "Shorenam", ne elude la caccia;
22 giugno 1940: tre cacciatorpediniere - "Kandahar", "Kingston" e "Khartoum" intercettano il "Torricelli";
23 giugno 1940: battaglia navale tra le 11,20 e le 12,10: il "Torricelli" danneggia la "Shorenam" - che si allontana scortata dalla "Indo" - e colpisce il Khartoum che più tardi esploderà; il "Torricelli" si autoaffonda, l'equipaggio è recuperato dalle due navi inglesi "Kandahar"e "Kingston" - seppellimento in mare di tre caduti italiani;
23 giugno - 12 luglio 1940: in stato di prigionia ad Aden;
12 luglio 1940: a bordo del piroscafo "Takliva" il Capitano di Corvetta Salvatore Pelosi e l'equipaggio del "Torricelli" sono condotti in India, dapprima ad Ahmadnagar, presso Bombay, poi a Ramgarh, nell'India nordorientale);
21 luglio 1945: contrae matrimonio con Francesca Tripodo;
1948: assume il comando del cacciatorpediniere "Alfredo Oriani" ed è promosso Capitano di Vascello;
1948 - 1949: frequenta l'Istituto di Guerra Marittima;
1949 - 1951: assume dapprima il comando della Marina Militare Italiana in Somalia e subito dopo è Capo di Stato Maggiore presso il Comando in Capo del Basso Tirreno;
1952 - 1953: assume il comando delle Forze Navali Costiere;
1953: è imbarcato sull'incrociatore "Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi" ed assume l'incarico di Capo di Stato Maggiore della 2° Divisione Navale;
1954 - luglio: assume l'incarico di Capo di Stato Maggiore del Comando Militare Marittimo della Sicilia;
01 gennaio 1957: è promosso Contrammiraglio - frequenta il Centro Alti Studi Militari - assume l'incarico di Ispettore delle Scuole C.E.M.M.;
1961 - maggio: è promosso Ammiraglio di Divisione ed assume il Comando del Dragaggio;
1962 - 1963: assume il Comando Militare Marittimo Autonomo della Sicilia;
1964: è promosso Ammiraglio di Squadra ed è Presidente della Commissione Ordinaria di Avanzamento; del Consiglio Superiore delle Forze Armate;
1966: è Comandante in Capo del Dipartimento Militare Marittimo dello Ionio e del Basso Adriatico (Canale di Otranto);
1967 - gennaio/ottobre: in contemporanea è anche Vice Presidente della Sezione Marina del Consiglio Superiore delle Forze Armate;
1967 ottobre - 1969 aprile: Presidente della Sezione Marina del Consiglio Superiore delle Forze Armate;
1969 - 11 aprile: è collocato in ausiliaria per limiti di età;
1969 - 1974: è Presidente dei Cantieri Navali di Taranto;
21 ottobre 1974: muore a seguito di un incidente automobilistico a Terranova di Sibari.

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Il Salvatore Pelosi (S 522) è un sottomarino della Marina Militare Italiana appartenente alla 3ª serie della Classe Sauro.

Storia
Il battello, costruito nei cantieri di Monfalcone è stato impostato il 23 luglio 1986, varato il 29 novembre 1986 e consegnato alla Marina Militare Italiana il 14 luglio 1987.

L'unità, in servizio di base a Taranto, tra il 1999 e il 2002 è stata sottoposto a radicali lavori che hanno interessato la piattaforma e il sistema di combattimento.

Il battello prende il nome dal capitano di corvetta Salvatore Pelosi, decorato durante la seconda guerra mondiale di medaglia d'oro al valor militare. Salvatore Pelosi, comandante del sommergibile Torricelli nel Mar Rosso il 23 giugno 1940, costretto ad emergere per i danni subiti da precedenti azioni nemiche, al largo di Aden affrontò in un combattimento di superficie tre cacciatorpediniere e due cannoniere della Royal Navy colpendo mortalmente il cacciatorpediniere HMS Khartoum che sarebbe affondato più tardi e danneggiando la cannoniera HMS Shoreham. Nell'ìmpari combattimento, accerchiato e senza scampo, per evitare la cattura il comandante è costretto all'autoaffondamento dell'unità e ferito e privo di sensi, viene trascinato a mare dai suoi uomini. Gli inglesi, ammirati, Gli tributano subito gli onori delle armi.

Edited by Claudio Bozzacco - 19/1/2012, 11:06
 
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