Un'altra funzione che potrebbe tornare utile al nostro territorio come a quello di altri è quella della Polizia Idraulica. Si potrebbe integrare con la figura dell'Ispettore Ambientale.
Per polizia idraulica si intendono le varie fattispecie di intervento della Pubblica Amministrazione in difesa del regime idraulico e delle acque pubbliche in generale: tali interventi sono finalizzati alla prevenzione dei danni che le acque possono arrecare alle persone e all'intero territorio, nonché alla protezione dell'esistenza e della funzione dell'interesse pubblico, rappresentato dal buon regime delle acque. L'attività di polizia idraulica costituisce manifestazione, nella materia delle acque, del più generale potere di polizia demaniale spettante alla P.A.; per questo motivo, l'attività di polizia consiste in un'attività fondamentalmente giuridica che si esplica mediante divieti o limitazioni imposti direttamente da norme di diritto pubblico o, in forza di queste, da atti amministrativi, di carattere più o meno generale, che importano di regola un obbligo di non fare per i soggetti destinatari della norma o dell'atto, divieti o limitazioni accompagnati, gli uni e gli altri, se necessario, dalla coazione fisica.
Consegue che gli interventi della P.A. in attuazione dei poteri di polizia idraulica sono prevalentemente diretti a regolare l'attività di terzi che, per fini particolari, può pregiudicare il buon regime delle acque, da distinguersi invece con l'attività di pianificazione e di realizzazione di opere destinate a soddisfare interessi generali che invece afferisce ad altre funzioni svolte dal personale di Questo servizio e regolate da altre procedure; non comportano invece la realizzazione di opere destinate a soddisfare interessi generali.
L'attività di tutela e polizia delle acque pubbliche si distingue in due grandi categorie:
1) quella delle opere dirette alla manutenzione dei corsi d'acqua pubblica ed alla prevenzione e repressione dei danni che da detti usi possano derivare, di cui al r.d. 25 luglio 1904, n.523, T.U. delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie;
2) quella della disciplina degli usi generali e speciali delle acque pubbliche, di cui al R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775, T.U. delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici.
Giova inoltre rilevare che, nell'ambito della polizia idraulica come sopra definita, si distinguono ulteriormente una attività amministrativa consistente nel rilascio di autorizzazioni e nell'imposizione di divieti, ed un'attività di vigilanza e tutela dell'integrità materiale dei beni, che si esplica attraverso mezzi di coercizione e di esecuzione, nonché mediante ordini di riduzione in pristino, anche d'ufficio.
L'ufficiale idraulico nella storia.
Fin dalla civiltà etrusca, il ruolo di coloro che provvedevano alla gestione dei fiumi, torrenti e canali, furono chiamati “Aquilex”; questa attribuzione gli fu riconosciuta anche durante il Periodo Romano come testimoniato da Varone (Sen.Q.N. III, 15) il quale li annoverava tra le figure professionali che insieme ai “Curatores alvei tiberis et riparum”si occupavano di fiumi ed importanti opere idrauliche. Nel Medioevo e durante il Rinascimento ogni Comunità o Stato avevano una struttura tecnica che provvedeva alla gestione idraulica dei corsi d'acqua, quella più frequentemente istituzionalizzata si chiamava “Ufficio Fiumi e Fossi” nella cui organizzazione facevano parte “Custodi e Guardie Idrauliche”. Il 4 febbraio 1825 il Re Sabaudo approvando la prima stesura ufficiale del regolamento inerente al Corpo Reale del Genio Civile e al Re delle due Sicilie Ferdinando I nel 1829, istituirono un Corpo di Vigilanza Idraulica chiamati Guardie idrauliche e Guardalagni. Il Re Vittorio Emanuele II, con legge 20.11.1859, decretò che i suddetti assumessero il nome di Custodi Idraulici, nome derivato dal Servizio di Custodia sulle Opere Idrauliche più importanti della Regione Lombardia provvedendo ad istituire un organico di n. 45 Custodi Idraulici in tale regione. Le loro nomine e promozioni avevano luogo per Decreto Reale in ragione di merito e dell'anzianità di servizio; erano armati ed indossavano un'uniforme provvista di decorazioni e gradi approvata dal Ministero; per l'adempimento del loro servizio erano forniti di un cavallo. Con l'Unità d'Italia, la diretta custodia degli argini dei fiumi e dei torrenti indicati negli articoli 93 e 94 della Legge 20 marzo 1865 sulle Opere Pubbliche, venne affidata a Custodi, Sottocustodi e Guardiani. Gli argini vennero divisi in tronchi, ogni tronco, secondo importanza del fiume o torrente, venne provvisto di guardiani alle dipendenze di un Sottocustode. Al Custode era affidata la vigilanza di un determinato numero di tronchi; i Custodi e i Sottocustodi venivano nominati dai prefetti delle rispettive Province in seguito a regolare esame di concorso. Il primo regolamento relativo a tale specialità di servizio venne emanato il 15 febbraio 1870 con Decreto n. 5586. - Con la Legge (n. 874 serie 3°) del 5 luglio 1882 venne approvato l'ordinamento del Corpo Reale del Genio Civile che prevedeva l'inquadramento dei Custodi Idraulici di 1ª e 2ª Classe. Con Decreto 25 marzo 1888 n. 5379 serie 3°, venne approvato il nuovo Regolamento per la Custodia, difesa e guardia dei corsi d'acqua ed opere annesse comprese nelle 1° e 2° categorie. Approvata la vigente legge sulle Opere idrauliche del 25 luglio 1904 n. 523, seguì il Decreto Ministeriale del 24 maggio 1905 che approvava la nuova pianta organica del Personale idraulico da impiegare sulle Opere Idrauliche di 1ª e 2ª categoria articolata in n° 425 Custodi ripartiti in n. 3 classi ( Ufficiale Idraulico Capo, Primo Ufficiale Idraulico e Ufficiale Idraulico) e n. 730 Guardiani. Ancora oggi i Regi Decreti n. 523/1904 e n. 2669/1937, sono riconosciuti vigenti nell'ambito della Regione Toscana in attuazione del D.Leg.vo n. 112/1998 mentre con la Legge Regionale n. 91/98, le competenze riguardo alla gestione, manutenzione e servizio di piena sulle Opere Idrauliche di 2ª categoria sono passate alle province
Nella storia sono cambiati gli appellativi ma non i compiti
periodo etrusco “Aquilex”
periodo romano “Curatores alvei tiberis et riparum”
periodo medievale “Capitani di parte”
periodo rinascimentale “Custodi e Guardie Idrauliche”
4 febbraio 1825, Regno di Piemonte “Corpo di Vigilanza Idraulica - Guardie idrauliche e Guardalagni”
1829 - Re delle due Sicilie Ferdinando I “Corpo di Vigilanza Idraulica - Guardie idrauliche e Guardalagni”
legge del 20.11.1859, Re Vittorio Emanuele II “Custodi Idraulici”
R.D. 523/1904 “Ufficiali Idraulici”
CIRCOLARE N. 270/17
Seminario “Comuni e Polizia Idraulica, le funzioni introdotte dalla L.R. 4/2016, Finalità e opportunità a livello comunale”
15 Novembre 2017
Circolare n. 270/17
TEMI: AMBIENTEREGIONE LOMBARDIAANCI LOMBARDIAACQUA
Milano, 15 novembre 2017
Prot. n. 6308/17
Circolare n. 270/17
Ai Signori
Sindaci
Assessori Urbanistica, Ambiente e Servizi Pubblici locali
Responsabili di settore
Organi ANCI Lombardia
Oggetto: Seminario “Comuni e Polizia Idraulica, le funzioni introdotte dalla L.R. 4/2016, Finalità e opportunità a livello comunale”
Gentilissimi,
il prossimo martedì 28 novembre 2017, presso la sede di ANCI Lombardia, in Milano, via Rovello 2, come meglio specificato nell’allegato programma, si svolgerà il seminario “Comuni e polizia idraulica – Le funzioni introdotte dalla L.R. 4/2016, finalità opportunità a livello comunale”.
L’evento è indirizzato specificatamente ad illustrare le funzioni assegnate ai Comuni in materia di Polizia idraulica e al corretto utilizzo delle risorse derivanti per la manutenzione dei corsi d’acqua di competenza. Verranno inoltre illustrate le modalità adottate da Regione Lombardia per la stipula delle cosiddette convenzioni “grandi utenti”, volte a semplificare e ottimizzare l’azione amministrativa in capo ai Comuni.
Ulteriore obiettivo sarà la definizione delle procedure di rilascio delle concessioni e di attuazione della normativa per evitare applicazioni difformi sul territorio, nonché esplicitare le funzioni di supporto esercitate dagli Uffici Territoriali Regionali.
Il seminario sarà inoltre anche un’occasione di confronto per la raccolta di quesiti e di proposte operative da parte dei comuni.
Le iscrizioni dovranno essere trasmesse, nel più breve tempo possibile, all’indirizzo mail
[email protected] .
Cordiali saluti.
Rinaldo Redaelli
Vice Segretario Generale ANCI Lombardia
http://normelombardia.consiglio.regione.lo...04&view=showdocEdited by Claudio Bozzacco - 8/1/2018, 08:03