Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco (Napoli)

« Older   Newer »
  Share  
Percival
view post Posted on 1/1/2008, 14:45




Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco.

Situata nel cuore della parte più antica della città (Via dei Tribunali, ovvero il Decumano maggiore), è uno dei luoghi simbolo della Napoli "gotica" e misteriosa. Nell'ipogeo della chiesa è difatti allocato uno degli ossari più noti e risalenti della città partenopea (forse il più famoso dopo quello delle "Fontanelle" al Rione Sanità) e centro di pratiche cultuali in onore dei defunti o delle anime del Purgatorio.
L'ingresso della chiesa, rialzato rispetto al piano stradale, è raggiungibile tramite due scalinate laterali, al di sotto delle quali si apre una finestra munita di grata, che fornisce luce ed aria ai locali sottarrenei.
Ai lati della grata, ciascuno in corrispondenza di una rampa di scale, due teschi, adagiati sulle rispettive tibie come nella più classica iconografia funeraria, simboleggiano ad un tempo la destinazione funzionale del luogo e le anime del purganti, incutendo rispetto e reverenza anche al più svagato dei turisti.
Ed invero sono ben pochi coloro che, addentratisi tra le affascinanti penombre di Via dei Tribunali, tralascino di soffermarsi almeno per qualche istante presso questo luogo tenebroso e ricco di fascino.
L'osservatore più attento poi non potrà fare a meno di notare come davanti alla grata gli abitanti della zona e le donne in particolare, non facciano mai mancare fiori freschi e lumini votivi, sebbene l'ossario sia in disuso almeno dall' 800 e la maggior parte delle spoglie ivi raccolte non abbia neppure un nome.
La cosa può in effetti apparire bizzarra a chi non conosca l'importanza del culto dei defunti e delle anime purganti nella cultura popolare napoletana. E' qualcosa di complesso da spiegare, qualcosa che ci riconduce indietro nel tempo, molto al di là dello stesso cristianesimo.
Le anime dei morti infatti nella concezione napoletana influiscono potentemente sull'esistenza dei vivi e vengono viste come entità spiritualii benevole o, più raramente, malevole, da onorare e rispettare ed a cui rivolgersi, all'incirca come si farebbe con un santo, per ottenere vere e proprie grazie (guarigioni da malattie o incidenti, incolumità per viaggiatori, marinai, pescatori, militari ecc., vincite al lotto o in concorsi ecc.).
Le ossa, ed il teschio in particolare, rappresentano appunto il tramite materiale per stabilire un contatto con tali entità ultraterrene, contatto che spesso si "realizza" nella forma del sogno, in cui l'anima appare al devoto rivelando la sua identità e chiedendo ulteriori preci e suffragi.
Da qui l'importanza degli ossari, in cui sono ammassati i resti di persone non identificate e/o di umili origini le cui anime sono più bisognose di "refrisco" ("arrefresca' l'anima re li muorti") ossia di preghiere per abbreviare il periodo di permanenza in Purgatorio.
In passato, ma pare ancora oggi, era molto radicata l'usanza di "adottare" un anima "pezzentella" ossia di scegliere un teschio e prendersene cura ed onorarlo onde ottenere la sospirata "grazia".

Edited by Percival - 1/1/2008, 19:52

Attached Image: 1.jpg

1.jpg

 
Top
view post Posted on 2/1/2008, 12:03
Avatar

Iban IT54B03268223000EM000204548

Group:
Administrator
Posts:
5,795

Status:


Pregiomi indugiare sull'argomento con un estratto di wikipedia correlandolo con le esperienze fatte con Domenico Cambria.

La necromanzia nella storia
Lo storico Strabone cita la necromanzia come principale arte divinatoria dei persiani e si ritiene che essa fosse molto diffusa anche in Caldea, Etruria e a Babilonia. I negromanti babilonesi erano chiamati Manzazuu o Sha'etemmu, e gli spiriti che essi invocavano erano detti Etemmu.

Il Libro dei Morti Egizio viene spesso erroneamente considerato come una antica forma di testo di necromanzia, benché il suo scopo non sia quello di richiamare un defunto dall'aldilà quanto piuttosto di agevolarne il passaggio verso l'altro mondo.

Anche la Bibbia contiene numerosi riferimenti alla necromanzia. Nel Deuteronomio, il popolo di Israele viene messo in guardia dalle pratiche necromantiche degli abitanti di Canaan. In un altro passaggio, lo stesso Saul chiede alla Strega di Endor di invocare lo spirito di Samuele (cfr. 1 Samuele 28,7-25).

Nel paganesimo scandinavo pre-cristiano, e cioè nel druidismo, religione celtica, esisteva la pratica di Sedere sul Tumulo, la quale consentiva di mettersi in contatto col defunto. In questo punto c'è il collegamento con le scoperte di Domenico Cambria.
Infatti il presunto tumulo scoperto dal ricercatore Bagnolese, documentato con dei video da chi vi scrive, sembra che sia stato realizzato seguendo i canoni pagani scandinavi celti precristiani. La sua presenza è giustificata dalle alleanze belliche tra sanniti e celti durante le guerre sannitiche.
Speriamo che quando andremo a scavare, avendo risolto i problemi di natura economica e politica, non disturberemo le anime dei morti.




Il rosacrociano Robert Fludd, nel XVII secolo, descrive la necromanzia (ars goetia) come un commercio con spiriti impuri.

Anche nel mondo moderno vengono praticate tecniche di divinazione che sono chiaramente correlate alla necromanzia. Lo spiritismo fondato da Allan Kardec nel XIX secolo può essere considerato come una forma moderna di necromanzia. Il channeling consente secondo i suoi fautori di mettersi in contatto con creature soprannaturali che includono gli spiriti dei defunti. All'interno dello stesso voodoo, ancora oggi praticato ad Haiti e in altri luoghi, esistono pratiche riconducibili a una forma di necromanzia.

Comunque, a partire dal medioevo, la necromanzia è stata associata ampiamente alla magia nera e all'evocazione di demoni in genere, perdendo a volte il suo significato originario: la forzatura dello spirito di un morto in un corpo umano utilizzando energia astronomica.




 
Top
Percival
view post Posted on 8/3/2008, 10:11




Un altro canale partenopeo di "comunicazione" con l'aldilà è costituito dai cosiddetti "assistiti", sorta di sciamani capace di attingere ad una dimensione spirituale onirica od oltremondana.
Si tratta (o meglio si trattava) di personaggi "toccati" dal dono, di non chiara origine divina o diabolica, di "addivinare" i numeri del lotto, attraverso visioni o facendo da tramite con le anime del Purgatorio.
L'assistito, in stato di trance, comunicava il più delle volte non direttamente i numeri bensì il contenuto di una visione ('o mistere), la quale andava poi interpretata attraverso "la smorfia" e tradotta in combinazioni giocabili.
Le visioni erano spesso indotte da sostanze capaci di alterare gli stati di coscienza, assunte sotto forma di pozione (detta "struccomacchio" o "strucchiomacchio") o per fumigazione.
Secondo la tradizione popolare, la preparazione di tali sostanze, prerogativa prettamente femminile, era affidata a vecchie "janare e 'ngiarme" che se ne tramandavano il segreto di generazione in generazione.



Edited by Percival - 9/3/2008, 09:22
 
Top
www.montella.eu
view post Posted on 10/3/2008, 23:03




non ho memoria di come si chiami, ma a Roma c'è una cripta fatta solo di ossa. Se ben ricordo si trova nei pressi di Fonatana di Trevi. E' orribile e allo stesso tempo curiosa e interessante. Me la fece vedere un mio zio venuto dagli USA su una brueshure.
 
Top
Percival
view post Posted on 27/3/2008, 09:02




E' singolare la posizione della Chiesa sulle anime del Purgatorio. Notoriamente la Chiesa ha sempre stigmatizzato con estrema severità le pratiche della necromanzia prima e dello spiritismo poi, in quanto fallaci e pericolose tanto per la salute eterna che per l'igene mentale. Tuttavia a tale regola vi è una consistente eccezione, costituita proprio dalle Anime del Purgatorio, le quali possono apparire (non necessariamente in forma visibile) per chiedere preci e suffragi ed ammonire i viventi sulle pene che attendono i peccatori nel mondo ultraterreno e sulla reale esistenza dello stesso. Si tratta di rivelazioni cd. private (ad personam) di cui è ammessa la possibilità, ma che non obbligano assolutamente i fedeli a crederci.
Lo spirito di solito compare per brevi istanti e dopo aver chiesto preghiere e messe lascia spesso un segno del suo passaggio toccando oggetti che rimangono bruciacchiati dal "fuoco spirituale" da cui l'anima è tutta avvolta.
A Roma esiste addirittura un piccolo museo delle anime purganti in cui sono raccolti diversi cimeli di questo tipo.
Le storie di apparizioni di anime purganti erano molto frequenti fino a 60-70 anni fa, ma oggi questa credenza, un tempo tra le più note e popolari, pare confinata a pochi mistici "specializzati", dopo che la Chiesa post-conciliare ha messo un pò la sordina al suo insegnamento sui "novissimi".

Edited by Percival - 22/7/2008, 12:02

Attached Image: anime_purgatorio_roma.jpg

anime_purgatorio_roma.jpg

 
Top
view post Posted on 27/3/2008, 09:15
Avatar

Iban IT54B03268223000EM000204548

Group:
Administrator
Posts:
5,795

Status:


Sarebbe interessante capire dove finisce il rispetto e il ricordo per un defunto e dove inizia al necromanzia.
Inoltre ti vorrei chiedere cosa sono i novissimi. Se un movimento o altro.
 
Top
Percival
view post Posted on 27/3/2008, 09:20




Nel catechismo cattolico i "novissimi" sono le realtà ultime che attendono l'uomo dopo la morte: morte, giudizio, inferno, purgatorio e paradiso. La necromanzia è l'evocazione dei morti per mezzo di arti magiche, soprattutto a scopo divinatorio (mantica). Quando lo spirito è "costretto" ad apparire dall'operatore ci si trova quindi nel campo della necromanzia. Altro è invece la credenza in una vita ultraterrena, anche se non è facile tenere distinte le due sfere, considerato che la prima presuppone la seconda.
 
Top
view post Posted on 27/3/2008, 10:58
Avatar

Iban IT54B03268223000EM000204548

Group:
Administrator
Posts:
5,795

Status:


La messa che si fa ad un defunto presso una chiesa pare l'evocazione di uno spirito con il quale entrare in contattatto per accompagnarlo nell'aldilà.
Il sacerdote e i fedeli sembrano voler giocare un ruolo nel passaggio del caro tra l'aldiqua e l'aldilà.
Quindi non si capisce che differenza c'è tra queste pratiche e la necromanzia.

Attached Image: funerale1.jpg

funerale1.jpg

 
Top
Percival
view post Posted on 27/3/2008, 12:26




Dal Catechismo della Chiesa Cattolica

II. La celebrazione delle esequie

1684 Le esequie cristiane sono una celebrazione liturgica della Chiesa. Il ministero della Chiesa in questo caso mira ad esprimere la comunione efficace con il defunto come pure a rendere partecipe la sua comunità riunita per le esequie e ad annunciarle la vita eterna.

1685 I differenti riti delle esequie esprimono il carattere pasquale della morte cristiana, e rispondono alle situazioni e alle tradizioni delle singole regioni, anche quanto al colore liturgico.

1686 Il Rito delle esequie della liturgia romana propone tre tipi di celebrazione delle esequie, corrispondenti ai tre luoghi del suo svolgimento (la casa, la chiesa, il cimitero), e secondo l'importanza che vi attribuiscono la famiglia, le consuetudini locali, la cultura e la pietà popolare. Questo svolgimento è del resto comune a tutte le tradizioni liturgiche e comprende quattro momenti principali:

1687 L'accoglienza della comunità. Un saluto di fede apre la celebrazione. I parenti del defunto sono accolti con una parola di « conforto » (nel senso del Nuovo Testamento: la forza dello Spirito Santo nella speranza ). La comunità che si raduna in preghiera attende anche « parole di vita eterna ». La morte di un membro della comunità (o il giorno anniversario, il settimo o il trigesimo giorno) è un evento che deve far superare le prospettive di « questo mondo » e attirare i fedeli nelle autentiche prospettive della fede nel Cristo risorto.

1688 La liturgia della Parola, durante le esequie, esige una preparazione tanto più attenta in quanto l'assemblea presente in quel momento può comprendere fedeli poco assidui alla liturgia e amici del defunto che non sono cristiani. L'omelia, in particolare, deve evitare la forma e lo stile di un elogio funebre e illuminare il mistero della morte cristiana alla luce di Cristo risorto.

1689 Il sacrificio eucaristico. Quando la celebrazione ha luogo in chiesa, l'Eucaristia è il cuore della realtà pasquale della morte cristiana. È allora che la Chiesa esprime la sua comunione efficace con il defunto: offrendo al Padre, nello Spirito Santo, il sacrificio della morte e della risurrezione di Cristo, gli chiede che il suo figlio sia purificato dai suoi peccati e dalle loro conseguenze e che sia ammesso alla pienezza pasquale della mensa del Regno. È attraverso l'Eucaristia così celebrata che la comunità dei fedeli, specialmente la famiglia del defunto, impara a vivere in comunione con colui che « si è addormentato nel Signore », comunicando al corpo di Cristo di cui egli è membro vivente, e pregando poi per lui e con lui.
1690 L'addio (« a-Dio ») al defunto è la sua « raccomandazione a Dio » da parte della Chiesa. È « l'ultimo saluto rivolto dalla comunità cristiana a un suo membro, prima che il corpo sia portato alla sepoltura ». La tradizione bizantina lo esprime con il bacio di addio al defunto:
Con questo saluto finale « si canta per la sua dipartita da questa vita e la sua separazione, ma anche perché esiste una comunione e una riunione. Infatti, morti, non siamo affatto separati gli uni dagli altri, poiché noi tutti percorriamo la medesima strada e ci ritroveremo nel medesimo luogo. Non saremo mai separati, perché vivremo per Cristo, e ora siamo uniti a Cristo, andando incontro a lui [...] saremo tutti insieme in Cristo ».

 
Top
view post Posted on 16/5/2009, 20:13
Avatar

Iban IT54B03268223000EM000204548

Group:
Administrator
Posts:
5,795

Status:


Caro Avvocato,

alla questione oggetto della discussione si interessano altri ricercatori.
E' stata pubblicata di recente una raccolta fotografica di un vecchio amico di Saxetum: Antonio Emanuele Piedimonte nella foto in basso.
image

Napoli, Oh! Anima del Purgatorio
Mostra fotografica di Antonio Piedimonte sui «luoghi dell'aldilà». Dagli ossari alle anime «pezzentelle»


NAPOLI - Teschi, figure alate, grani di rosario, «capuzzelle» in parte macabre in gran parte pop. Sono i totem della città-purgatorio, Napoli, catturati dall'obiettivo di Antonio Emanuele Piedimonte e riproposte in mostra alla Libreria delle donne Evaluna (piazza Bellini 72, Napoli, inaugurazione lunedì 4 maggio, alle 21.30).

Giornalista e scrittore-indagatore della metropoli dei misteri e dei tesori nascosti, Piedimonte si cimenta ora con la fotografia nell'esposizione dal titolo «Il terzo luogo: la città purgatorio». E non abbandona le sue «indagini»: si tratta infatti di 66 scatti alterati da studiati effetti di computer grafica che raccontano nello stridente gioco di colori 'a città d'o scuro, inondata proverbialmente dal sole eppure popolata, affollata, da ombre. I ritratti fotografici s'impregnano dei luoghi dell’aldilà napoletano e quelli del culto delle cosiddette «anime pezzentelle», come gli antichi ossari del sottosuolo partenopeo, i cimiteri dimenticati e quelli abbandonati, «colorate Patmos sospese su un abisso cresciuto nei millenni intorno al sepolcro di una Sirena». «Le foto - spiega Piedimonte - sono state scattate nel corso degli anni, durante la mia attività di giornalista e ricercatore; il formato è quadrato; la scelta è ovvia: sono il naturale proseguimento delle mie ricerche sul campo, un lungo lavoro su Napoli che è cominciato nel 1989».

PERFORMANCE - Nel corso del vernissage verrà messa in scena anche «Requia materna», performance di Ilaria Parente e Giovanni Piscitelli negli spazi della libreria Evaluna. Piedimonte prosegue: «I cromatismi delle immagini esposte nascono da diversi ambiti concettuali e percorsi simbolici, diciamo, per sintetizzare, che da un lato c’è l’omaggio ad una fonte di ispirazione – i “Cinque morti su sfondo arancione” di Andy Warhol – e dall’altro c’è il tentativo di riprodurre un percorso purgatoriale: foto che nascono sovraesposte, poi sono contrastate al massimo quindi incendiate in due direzioni opposte: il Paradiso Dantesco (dove si rivedono tutti i colori) e l’Inferno terreno delle fiamme quotidiane, interiori e collettive».

VIDEO-DOC - Ad arricchire la mostra, il videoclip-documentario sul medesimo tema purgatoriale «Lucia-vita-mia» di Alessandro Chetta incentrato sull'ipogeo della chiesa Santa Maria della anime di Purgatorio ad Arco in via Tribunali. Esistono altre città-purgatorio? «Non credo. Almeno non con un’anima propria. C’è Città del Messico, megalopoli sottosviluppata e sofferente - conlcude Piedimonte - ma non sono i suoi cittadini ma tutti i messicani ad avere un’intimità con la morte e l’aldilà simile a quella dei napoletani».


Corriere del Mezzogiorno
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/...321043916.shtml


image

image

image

image

image

Edited by Claudio Bozzacco - 16/5/2009, 21:29
 
Top
Labart
icon13  view post Posted on 1/12/2009, 18:51




La visita teatralizzata “Le Anime Pezzentelle” vuole valorizzare uno dei luoghi più suggestivi del centro storico della città, che testimonia l’importanza del culto dei morti nella Napoli del Seicento. Una guida dell’Associazione Culturale NarteA, tra le affascinanti penombre di via Tribunali, accompagnerà i visitatori nella Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco e nell’ipogeo, in cui si trova uno degli ossari più noti della città partenopea. Secondo una credenza popolare, infatti, le anime bisognose di suffragi trovano sollievo nell’usanza popolare del culto delle ossa dei morti privi di identità che sono affidate alla pietas popolare. Compito del popolo era velocizzare il transito dei defunti dal Purgatorio al Paradiso mediante un macabro rito che prevedeva l'adozione dei teschi, cui si offrono salmi e preghiere, fiori e lumini, ma soprattutto un'attenta pulizia e lucidatura.

Lungo il percorso la visita guidata sarà intervallata da momenti dedicati al teatro, dove ai partecipanti saranno fornite non solo nozioni storico-artistiche della Chiesa ma anche notizie riguardanti la storia del popolo napoletano.

DESCRIZIONE: Una visita guidata teatralizzata dove sacro e profano, magia e religione si fondono nel segno delle anime purganti, dette pezzentelle… I visitatori incontreranno un uomo incappucciato che indicherà ad un ignaro e sconosciuto personaggio la strada da percorrere in questo suggestivo luogo nel cuore di Napoli: la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco.

In questo insolito “viaggio” gli ospiti, interagendo con gli attori, vestiranno inconsapevolmente i panni del “fedele” che si reca nella Chiesa d’’e cape 'e morte, dove la presenza di teschi richiama il ricordo di alcune anime. Tra queste sarà rievocata, in particolar modo, l’anima di Lucia (morta in un naufragio insieme al suo sposo), figura alla quale, tutt’oggi, vengono richieste grazie e intercessioni e vengono offerti fiori e foto dei familiari come ex voto.

Un connubio tra mistero e cultura, cabala e teatro che lascerà nei visitatori un chiaro e profondo messaggio: non lasciamo che le tradizioni di Napoli scompaiano, soprattutto dal cuore dello stesso “napoletano”.


Quota di partecipazione: 10,00 € a persona

da Sabato 5 a Martedì 8 dicembre 2009
ore 11:30 e ore 16:00

Prenotazione obbligatoria ai numeri:
339/7020849 – 334/6227785

 
Top
view post Posted on 2/2/2011, 07:57
Avatar

Iban IT54B03268223000EM000204548

Group:
Administrator
Posts:
5,795

Status:




 
Top
view post Posted on 7/3/2011, 11:52
Avatar

Iban IT54B03268223000EM000204548

Group:
Administrator
Posts:
5,795

Status:


image

qui dopo

image
 
Top
view post Posted on 16/4/2011, 16:20
Avatar

Iban IT54B03268223000EM000204548

Group:
Administrator
Posts:
5,795

Status:


Amici lettori,

all'inizio di Aprile insieme a Percival andammo alla BMT a fuorigrotta.
In una galleria della tangenziale mi sembrò di intravedere una mia vecchia amica di nome Paola in un'auto che ci sorpassava.
Così la domenica successiva insieme al Console De Simone prima di recarci a Capo Miseno,frazione di Bacoli, punta estrema della penisola flegrea, siamo passati per Agnano per salutarla.

Giunto a casa sua ho trovato la mamma Renata che mi ha comunicato che Paola era fuori per una breve vacanza.
Così mi ha dato una triste notizia e cioè che da qualche anno è venuto a mancare il papà di Paola, Pasquale.
L'ultima volta sono stato con Pasquale a Montella in giro per i maneggi di cavalli, dei quali il figlio Nello e Aldo sono ancora appassionati, e a passeggio lungo le vie del centro urbano insieme ad altri amici ed amiche.

Pasquale Frola, uomo di mondo, abile industriale, membro del Lions Club.

image

Adesso sulla collina di Agnano dove abitava Pasquale si tengono indimenticabili ricevimenti.
www.tenutacigliano.it/home.html
unforgettable
 
Top
view post Posted on 7/7/2011, 09:08
Avatar

Iban IT54B03268223000EM000204548

Group:
Administrator
Posts:
5,795

Status:


Oggi sette luglio 2011 è il settimo anniversario della dipartita di Ernesto Mazzei.



A lui è stato dedicato anche un giovane giocatore del gioco manageriale di calcio di Hattrick.

Ernesto Mazzei (135684545)
19 anni, accettabile di forma, sano
Una persona gradevole, irascibile e onesta.
È disastroso in esperienza e debole in carisma.

Nazionalità: Italia
Indice Totale Skill (TSI): 2 990
Ingaggio: 2 500 €/settimana
Proprietario: S.C.S.Ilario
Ammonizioni: 0
Infortuni: Nessuno


Resistenza: tremendo Parate: buono
Regia: tremendo Passaggi: disastroso
Cross: disastroso Difesa: disastroso
Attacco: disastroso Calci piazzati: tremendo

Gol fatti in carriera: 0
Triplette in carriera: 0
Gol in campionato: 0
Gol in Coppa: 0
 
Top
17 replies since 1/1/2008, 14:45   6533 views
  Share