Giustizialismo Atlantico in Campania

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view post Posted on 23/2/2008, 19:21
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E' apparso un articolo sul quotidiano Roma a firma di Gianni De Felice.
Nell'esprimere il mio più profondo rammarico nel costatare che la città di Napoli
oltre ad essere priva di una precisa identità, è anche fioriera
di strani fenomeni sociologici.
Infatti quì attardati cow boy evocano modelli di società
parecchio arretrati rispetto ai nostri, dal punto di vista della giustizia,
della cultura e delle relazioni interpersonali.

Cmq vi incollo l'articolo e chiedo un commento a Percival.


STANDO FUORI QUALCHE SETTIMANA, si ritorna e si ritrova la solita Italia. Forse un po' peggiorata, ma non sta bene dirlo. E difatti nessun lo dice. A Nicolosi, in Sicilia, e a Giugliano, vicino a Napoli, ci hanno rimesso la pelle poveri e sciagurati rapinatori fai-da-te. Fanno pena, certo. Erano giovani, alcuni perfino incensurati. Rimetterci la vita per improvvisarsi banditi: un triste destino. Ma è difficile elevarli al ruolo di martiri di pistoleros smaniosi della giustizia fai-da-te. E' assurdo presentarli vittime di uomini violenti, che non ci stanno a farsi rapinare e picchiare senza reagire, che hanno qualche perplessità a porger l'altra guancia che nella fattispecie può voler dire la vita. Il guaio di questo benedetto paese è che è - o ritiene d essere - molto raffinato, giusto che più giusto non si può, pronto a pesare col bilancino del farmacista le aggravanti ma soprattutto le attenuanti e - se proprio è il caso - anche le esimenti. Pare che sia quasi una bestemmia socio-giuridicoculturale sostenere che i delinquenti devono stare in galera, che nel copione di una rapina ci sta pure che a soccombere sia il rapinatore, che la violazione del codice penale si chiama reato e chi commette un reato deve essere in qualche modo punito. No, troppo facile, troppo rozzo. Qui ci affanniamo a domandarci perché il delinquente delinque, quale degrado è a monte della sua scelta di delinquere, quale bisogno lo spinge a rubare o a rapinare. Come se non avessimo sotto gli occhi gli esempi di onestissimi giovani, lavoratori probi e operosi, che vengono da classi sociali molto sacrificate. Come se non ci risultassero gli esempi di gente che muore di fame piuttosto che umiliarsi a rubare. Siamo stufi di buonismo, di sconti e di indulti. Siamo stufi di rapinatori morti spacciati per vittime e per candidati vittime di rapine spacciati per assassini. Siamo stufi della mania di spaccare il capello in quattro che ci ha portato nella schifezza nella quale disperatamente guazziamo. Ho avuto in questi giorni qualche vicenda sotto glli occhi. Parlarne aiuta a riflettere. Sulla US 1 - la strada statale americana che comincia a Key West e lambendo l'Atlantico arriva dopo migliaia di miglia fino a New York - vedo lavorare alle siepi uomini in casacca arancione e pantaloni azzurri con banda laterale bianca. Giardinieri? No, detenuti: mi spiegano. Detenuti: E Dove stanno le guardie carcerarie, i sorveglianti, gli sceriffi? Non ci sono - mi spiegano - non servono. I condannati per reati che consentono il lavoro esterno non scappano. Perché la prima evasione comporta automaticamente, cioè senza processo, il raddoppio della pena. E la seconda evasione comporta, sempre automaticamente, cioè sempre senza processo, il carcere a vita. Roba da fare impallidire i nostri spaccacapelli del diritto. Uno mi seguiva in viaggio. Per un disguido il mio bagaglio è rimasto in una città americana, frontiera per il volo che mi riportava in Europa. L'ho rivisto con qualche ora di ritardo: mi aveva raggiunto - il bagaglio - viaggiando da solo. Ma mi aveva raggiunto con il lucchetto tranciato. Ladri? No, mi ha rassicurato l'addetta al recupero baragli smarriti, polizia di frontiera americana, non le piacciono i bagagli che viaggiano senza i padroni: vedrà che, a parte il lucchetto, non le manca niente. Infatti. Ma il mio amico non ci stava: questa è un'effrazione, ci vuole un mandato del giudice, non ci può scassinare una valigia in nome della legge… Ma in nome della sicurezza, sì: mi è venuto di dirgli, lasciandolo a bocca aperta. Hanno fatto bene, ho aggiunto, perché così hanno dimostrato anche a me che - dopo quel maledetto 11 settembre - tengono gli oc- chi aperti. Sai perché gli Stati Uniti sono un grande paese? - ho rincarato, provocandolo. Perché antepongono i diritti della collettività a quelli del singolo, perché la sicurezza di un aereo vale più del mio lucchetto e delle quattro pezze che mi porto dietro. Il contrario di noi che, per proteggere la privacy di un individuo, non facciamo sapere all'intera società che quello è un temibilissimo fior di mascalzone. Continuiamo ipocritamente a deplorare la giustizia fai-da-te, rifiutandoci di capire che è figlia, purtroppo della giustizia chenon- c'è.

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