Numerologia occulta nel libro di Tremonti "La Paura e la Speranza"

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view post Posted on 26/4/2008, 09:22
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Iban IT54B03268223000EM000204548

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La teoria di una mano occulta esoterica governatrice delle nazioni e di un nuovo ordine mondiale è presto dimostrata nel libro di Tremonti il quale tra l'altro scrive che l'europa per salvarsi ha bisogno di un Nuovo Ordine Morale.

La teoria in oggetto alla discussione è presto dimostrata al 7° Capitolo.
Il Titolo è: 7 parole d'ordine per salvarsi dalla crisi globale.
In considerazione di ciò non a caso il programma di governo del Pdl è formato da 7 punti.

Nelle prime righe del capitolo l'autore pensa
ad una politica opposta alla dittatura sfascista del relativismo.

L'opposto dello sfascimo è il fascismo. (Nuovo ordine Mondiale) www.nwo.it


Le 7 parole d'ordine di Tremonti sono:

valori
famiglia
identità
autorità
ordine
responsabilità
federalismo

7 VOLTE A ROMA
Il numero 7 è senza alcun dubbio il numero più ricorrente nella storia di Roma. La città è stata costruita su 7 Colli: Capitolino, Esquilino, Palatino, Quirinale, Viminale, Celio e Aventino. Fondata da Romolo il 21 multiplo di 7) aprile, è stata governata da 7 re: Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tuillo e Tarquínio il Superbo. La leggenda vuole che la città divenne "eterne per le 7 cose fata# condotte a Roma perché di buon auspicio: l'ago di Cibele, una pietra nera adorata in Asia minore; la quadriga dei Voienti donata dalla città di Vejo; le ceneri d'Oreste, figlio di Agamennone, considerate un portafortuna; lo scettro di Priamo, re di Troia; il velo dIiione; la statua di Atena Pallade detta il Palladio; i dodici scudi detti Ancilii. Roma è, inoltre, la città delle 7 Chiese, con riferimento alla tradizione di pellegrinaggio introdotta nel XVI secolo da S. Filippo Neri e detta il "giro delle 7 Chiese», percorso di fede negli itinerari dei Giubileo. Le Chiese, tappa dei giro, sono le 4 Basiliche maggiori di S. Pietro in Vaticano, S. Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore, S. Paolo fuori le mura e le Basiliche minori di S. Sebastiano sull'Appia, S. Croce in Gerusalemme e S. Lorenzo fuori le mura.

Quale leader politico si ispirò all'impero romano?

Fin dall'antichità ed in ogni cultura il 7 ha in se' concentrato il potere della perfezione fino a diventare una chiave universale per la comprensione e la rappresentazione del mondo. Il sette, numero sacro e magico, esprime allora ogni traguardo e realizzazione sul piano morale, spirituale e materiale

Riferimenti mitologici
Il 7 è il numero che ricorre più frequentemente nella bibbia; ad esempio sette sono gli occhi di Dio, i cieli degli ordini angelici, le braccia del candelabro, i giorni della settimana. Simbolo della perfezione e della divinità il 7 segna il passaggio dal noto all’ignoto e rappresenta il compimento di un ciclo. Nel settimo giorno Dio si riposa e distinguendosi dalla creazione invita l’uomo a rendere sacra la cessazione dell’attività, per celebrare in quel silenzio, la realtà dello spirito. Nella mitologia greca il sapere e la saggezza sono identificati nella figura di Ermete Trismegisto, che è il frutto di un’elaborata sintesi del dio greco Ermes e dell’egiziano Thoth. Ad Ermete sono attribuiti una serie di scritti, trovati nel medioevo e tradotti da Marsilio Ficino. Questi testi (scritti ermetici), erano ritenuti antichissimi e trattavano di magia, teologia e filosofia.
Questo sapere circolava esclusivamente in una ristretta élite, formata da alchimisti, filosofi naturali, scienziati, che scrivevano in un linguaggio fatto di simboli e parole che solo loro stessi erano in grado di decifrare. Il Medioevo fu un epoca in cui la tradizione ermetica fu considerata come l’arte regia, regina delle scienze, in cui si diffuse il Corpus Hermeticum, cioè un complesso di dottrine che, in età ellenica gli Alessandrini avevano compilato, sulla base degli antichi testi egizi. Nel Corpus Hermeticum spicca soprattutto la tradizione alchemica, che diverrà la Bibbia degli alchimisti e maghi medievali.
Il dio Thoth, che i Greci identificarono con Ermete, è l’inventore della scrittura, della magia e dell’alchimia. Il suo simbolo era il caduceo, la spada con due serpenti intrecciati, simbolo del potere di conciliare tra loro gli opposti.


7: Saggezza, perfezione, magia, spiritualità, meditazione, silenzio, analisi, pensiero, astrazione.
Caratteristiche generali
Il numero 7, associato all’Archetipo del Saggio, contraddistingue le persone introspettive e intellettuali, che amano investigare i misteri dell’esistenza. Sempre alla ricerca dei perché, il 7 è analitico e perfezionista ed è assai esigente con se stesso e con gli altri. Amante della pace, rifugge il tumulto della vita e necessita più di chiunque altro di tempo per riposare e riflettere in solitudine.


In esoterismo il numero 7 è considerato un numero perfetto, la luna sepolta, i poteri occulti; il sette è il simbolo dell’equilibrio che si esprime in maniera tangibile dai due triangoli incrociati ed opposti, uno rivolto verso l’alto e uno verso il basso.
L'acqua celeste si sposa con il fuoco infernale convertito e messo al servizio della pura Grande Opera.
Il numero sette rappresenta il tutto, poiché il sette è il numero della creazione.
Se noi sommiamo cabalisticamente il numero sette, esso ci dà inizialmente 28, cioè 2 e 8, simbolo del binario (il 2, l'uomo e la donna, il bene e il male, il positivo e il negativo, ecc) e dell’infinito, (l'8 la lemnisca, la continua lotta degli opposti per il raggiungimento dell'equilibrio), e quindi i simboli del continuo evolversi della vita per mezzo dei contrari.

Ombra del numero 7: il solitario

Il Solitario rappresentando il lato ombra del Saggio, contraddistingue individui profondi e riflessivi, che tuttavia nella loro identificazione con l’Archetipo, oscillano tra le opposte tendenze di elevazione e spiritualità, sfiducia e cinismo

La sfida: ritrovare il contatto con le emozioni

Il fulcro di questa sfida è incentrato sul bisogno del soggetto di ritrovare la fiducia e vivere le emozioni, senza tuttavia cadere nel versante opposto dell’ingenuità, che conduce inevitabilmente a successive delusioni. L’archetipo del Solitario, attiva nell’individuo la tendenza al perfezionismo, che gli rende difficile accettare i limiti delle persone che lo circondano. Come Diogene, che si aggirava in pieno giorno con una lampada alla ricerca di un uomo giusto, il “Solitario” può prendere le distanze dal mondo e proteggersi dalla delusione con la corazza del dubbio e del cinismo. Sovente l’aria di superiorità mostrata da questi soggetti nasconde un animo nobile e generoso che privilegia il sentiero del dogmatismo per evitare la sofferenza.

Oltre i confini della mente
Nel momento in cui il “Solitario” supera le censure della mente razionale e accetta la sua natura di Saggio, diventa l’iniziato, colui che più di ogni altro può scandagliare i misteri dell’esistenza. Ecco come lo scettico può diventare un sensitivo o interessarsi improvvisamente all’occulto o all’esoterismo.

Biancaneve e i sette nani di Walt Disney
Il famosissimo "Agente 007"
Sette spose per sette fratelli un musical di Stanley Donen
Seven un thriller di David Fischer
Sette anni in Tibet di Jean-Jacques Annaud
I magnifici sette di John Sturges
Sette ore di guai di Marcello Marchesi e Vittorio Metz, con Totò
I sette Samurai di Akira Kurosawa, con Toshiro Mifune, uno dei capolavori assoluti della storia del cinema.
I sette peccati capitali di Claude Chabrol
Sette uomini d’oro di Marco Vicario
I sette peccati di papà di Jean Boyer
Sette chili in sette giorni di Luca Verdone
Sherlock Holmes: soluzione al sette per cento di Herberth Ross
Sinbad: la leggenda dei sette mari di Patrick Gilmore, Tim Johnson

Il settimo sigillo è il titolo del capolavoro cinematografico di Ingmar Bergman.

Sono sette i giocatori di una squadra di pallanuoto e una partita è divisa in 4 tempi di 7 minuti.
Sette sono le vertebre cervicali.
Un gatto ha sette vite e gli stivali della favola sono quelli delle sette leghe.

Statisticamente, il numero preferito dalla maggior parte delle persone è il sette ed è anche il numero che viene più sovente menzionato se chiediamo un numero a caso. Proviamo inoltre a dire ad alta voce un numero e chiediamo poi a qualcuno di ripeterlo. In genere non ci sono difficoltà con numeri di quattro o cinque cifre. Poi le difficoltà aumentano, e la maggior parte delle persone arriva a ricordare, come massimo, un numero di sette cifre.
Si può avere un’ulteriore verifica di questo limite facendo vedere a qualcuno un insieme di punti per un tempo molto breve, non superiore a un quinto di secondo. Se i punti sono più di sette si inizia a fare molti errori nel conteggio. La stessa cosa accade per un insieme di oggetti diversi. Se sono più di sette, non si ricordano più esattamente.

Il seguente film che megavideo a volte rende inaccessibile si intitola

P Greco il teorema del Delirio
ed è del 1998
titolo originale Pi greco
nazione U.S.A.
anno 1998
regia Darren Aronofsky
genere Drammatico
durata 85 min.
distribuzione Cecchi Gori Distribuzione
cast S. Gullette (Maximilian Cohen) • M. Margolis (Sol Robeson) • P. Hart (Marcy Dawson) • B. Shenkman (Lenny Meyer)
sceneggiatura D. Aronofsky
musiche C. Mansell
fotografia M. Libatique
montaggio O. Sarch
media voti redazione

Trama del film
Max Cohen è un genio della matematica che sta cercando di svelare la legge numerica in grado di predire gli sviluppi della Borsa. Ai suoi studi sono interessati anche una vorace società di Wall Street e una setta di ebrei ortodossi, che lo braccano senza soste. Il numero magico che cerca è quello perso durante la distruzione romana di Gerusalemme e che racchiudeva in sé l'essenza di Dio, il suo vero nome. Ma per Max e il suo computer, la determinazione di quel numero comporta un nuovo livello di coscienza.

Recensione “Pi greco il teorema del delirio”
a cura di Andrea Olivieri (voto: 7,5)
Il senso ultimo della matematica di Pitagora era spirituale, il numero era (ed è) il 'simbolo' per eccellenza.
Max è convinto che il mondo possa essere spiegato con i numeri, anzi con un solo numero: pi greco, per questo conduce esperimenti sulla borsa, il regno dei numeri "quantitativi". Le sue previsioni cominciano a essere precise al millesimo. Max è vicino alla verità ma non quella che lui pensa...
In un potente bianco e nero affiancato da un montaggio ipercinetico, il tema affascinante è sorretto da una tecnica altrettanto solida, impostata su improvvise accelerazioni e su un uso ragionato e sensato dei dettagli. Per alcuni aspetti Aronofky può sembrare del tutto assimilabile al tipico regista indipendente americano: gira a basso costo in un 16mm b/n e sgranato, con uno stile più vicino al video che al cinema.
L’originalità del regista consiste però nella sfumatura ossessiva e paranoica che scandisce il ritmo; un’esperienza paranoica dove ancora una volta due opposti, ordine e caos, si sfiorano. Dal loro movimento - a spirale - fatto di continui avvicinamenti e momentanei allontanamenti, ne scaturisce un'opera prima perfettamente in grado di incanalarsi nel solco di follia e anarchia già tracciato da cineasti quali David Lynch e David Cronenberg.
L'uomo e la macchina vivono in una simbiosi perfetta: il contagio è già avvenuto ed il processo sembra ormai irreversibile.
Premiato al Sundance, Edimburgo e Rotterdam.


toro wall street 2003
image

Edited by Claudio Bozzacco - 4/6/2011, 18:21

Attached Image: giulio.jpg

giulio.jpg

 
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marieLiaize
view post Posted on 24/9/2011, 06:50




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