tradizioni, aneddoti, detti, parole e leggende di Montella

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Laceno87
view post Posted on 4/6/2008, 19:52




Ciao Ragazzi, spero non aver sbagliato sezione (se l'ho fatto Claudio prego di spostarmela in posto idoneo). Volevo sapere da voi di tradizioni locali, leggende, storie di Montella che si tramandano negli anni e che si legano alla tradizione picentina in generale... sarei curioso di conoscere nei particolari le culture di queste zone...spero possiate darmi una mano. Dalla stroia, alla leggenda, ad un aneddoto, fin alla sola parola detta in gerco locale...
Un topic del genere fu aperto in altro sito con riferimenti alla campania in generale e uscirono molte notizie importanti...

Edited by Percival - 8/11/2008, 15:13
 
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montellese
view post Posted on 4/6/2008, 20:25




Interessante la cosa. Al momento non mi sovviene nulla...ma la notte porta consiglio.
 
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www.montella.eu
view post Posted on 4/6/2008, 22:09




Se ti posso dire. Innanzitutto c'è una commedia di silvestro, in vernacolo, mi sembra sia anche su gogle video: mmiezzo puroco è lo mio. Poi il 25, 26 e 27 luglio c'è una commedia in vernacolo dell'Associazione Delli Gatti, più volte menzionata in questo forum e della quale sono socio e da un pò anche silvestro.
A breve cisarà l'uscita del vocabolario montellese-italiano.
Per tutto il resto dicci cosa vuoi sentire, canzoni, filastrocche, poesie, leggende, o proponi tu.
Anche io avevo in mente una discussioe del genere.

Anche preghiere, o storie di santi e religione, mote legate al Santissimo Salvatore
 
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Laceno87
view post Posted on 4/6/2008, 22:17




CITAZIONE (www.montella.eu @ 4/6/2008, 23:09)
Per tutto il resto dicci cosa vuoi sentire, canzoni, filastrocche, poesie, leggende, o proponi tu.


Anche preghiere, o storie di santi e religione, mote legate al Santissimo Salvatore

Va bene qualsiasi di queste cose...credo ci sarà da scrivere molto ;)
 
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montellese
view post Posted on 4/6/2008, 22:36




"Miezzo puorco è lo mio" è il modo corretto...

Il link è il seguente :

http://video.google.it/videoplay?docid=-24...716441571&hl=it

se interessato.
 
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Laceno87
view post Posted on 4/6/2008, 22:38




l'ho visto minimo 6 7 volte :D ma non c'è stato occasione di parlarne :D
 
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www.montella.eu
view post Posted on 5/6/2008, 09:16




Ci sarà un infinità di cose da scrivere.
In questo periodo, mi sto "affidando" a due detti in particolare:
- La cera si consuma, e la pricissione non camina.
- Santo Uito è nato prima re Gesù Cristo.
 
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Percival
view post Posted on 5/6/2008, 14:43




A parte i detti ed i proverbi, che si aggirano sull'ordine delle migliaia, esistono diverse canzoni, filastrocche, nenie, storie e leggende.
La più famosa è quella dell'Abate Goglia, su cui ebbero a scrivere lo Scandone ed il Sarni, nei primi decenni dello scorso secolo.
Personalmente ricordo anche altre storie udite da bambino, come quella sul tesoro nascosto sotto le fondamenta del Torrione del Monte e perfino un paio di fiabe.
In una di queste la volpe ed il lupo, affamati, si accordavano per penetrare nottetempo in un "malazzeo" (cantina o luogo sottoposto, adibito alla conservazione di derrate alimentari) ed a tale scopo praticavano un foro nel muro.
Senonché, a causa del troppo cibo ingerito, il lupo non riusciva più a passare per il foro e veniva quindi colto con le mani nel sacco dal padrone del malazzeo, con le conseguenze che ben potete immaginare.
La volpe, invece, più furba, pure mangiava a più non posso, ma di tanto in tanto tornava verso il passaggio per prendersi le misure.
Anzi, non vorrei sbagliare, ma mi pare che fosse proprio la volpe, dopo aver avvertito il lupo di contenersi nel mangiare ed averne ottenuto una rispostaccia, ad uscire all'esterno e ad urlare :"Curri,padrone, ca si stanno fottenno re sopersate".
Le avventure dei due compagni proseguivano con la volpe che si cospargeva il capo di ricotta, per far credere al lupo che anche lei era stata sorpresa dal padrone, che gli aveva "cacciato re cereveddra ra fore" a forza di bastonate sulla testa e che pertanto non era in grado di camminare.
Con questo stratagemma il furbo animale convinceva lo stolido compagno di razzie a portarla sul dorso, mentre la volpe sottovoce bisbigliava: "Chiano, chiano, chiano, chiano, lo malato porta lo sano".
Giunti nei pressi di un pozzo i due si accordavano per bere a turno.
Per prima beveva la volpe, tenuta dal lupo per la coda.
Arrivato il suo turno il lupo, ingordo, non la smetteva più di lappare l'acqua con la lingua e quanto più beveva tanto più diventava pesante, finché la volpe, sfinita, lo lasciava cadere nel pozzo ed annegare.
Morale della favola: l'ingordigia e l'egoismo sono prerogativa degli stolti e portano spiacevoli conseguenze.
Raccontata così può sembrare una sciocchezzuola, ma vi posso assicurare che a me veniva narrata con una certa vivacità e ricchezza di allitterazioni, onomatopee ed espressioni divertentissime.
In particolare, ho un ricordo molto vivido della parte finale, dove il narratore riproduceva il rumore fatto dal lupo nel bere con la lingua:"llucche, llacche, llucche, llacche", al che la volpe, da sopra, rispondeva: "Compa lupo mio, e lluche, llacche e llucche, llacche, qua la cora mo' mi scappa" e lo lasciava precipitare nel pozzo.
Un'altra fiaba che mi raccontava una mia zia da piccolo vedeva come protagonista S.Antonio che scappava da una casa stregata, inseguito da una janara o qualcosa del genere, ma il ricordo si perde nelle nebbie della mia infanzia.

Edited by Percival - 5/6/2008, 16:03
 
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Laceno87
view post Posted on 5/6/2008, 14:51




Bella questa... anche le favole fanno parte della tradizione quindi rentrano benissimo anche loro in questo argomento
 
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montellese
view post Posted on 5/6/2008, 15:17




So per certo che la persona che ne sapeva più di tutti a Montella era lo scomparso "Cuculo" (il soprannome). Era davvero eccezionale e sapeva di tutto. E' colui che realizzò il sepolcro della penultima edizione della Via Crucis Vivente e che, insieme a Carmine Palatucci, ha dipinto lo scenario della stessa manifestazione. So di certo che "il suo sapere" lo ha registrato su una cassetta ma non so dove si trovi ora quella cassetta.
 
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www.montella.eu
view post Posted on 5/6/2008, 15:56




Bellissima lucche lacche, me la raccontava nonna. Per quanto riguarda la janara mi ricordo una storia alquanto tetra, e avevo paura della janara più di Maria Longa. Ah, ecco un'altra storia, almeno come veniva raccotata a me. Ai bambini piccoli, per tenerli lontani dai pericoli, tipo dai pozzi, dai balconi, dai davanzali, dalle cisterne interrate dell'acqua, si diceva: "accorto, ca si ti spurgi troppo esse maria longa, t'angappa e te ne porta abbascio (o rindo, nel caso del pozzo o della cisterna)". La cosa hc emi ha sconvolto, è che durante gli scavi al catello del Monte, hanno trovato lo scheletro di una donna, con un bambino in braccia, alta almeno 2 metri e 15.....
La janara. La sotia della ianara mi è stata raccontata molto tempo fa, tra ragazzi. Praticamente in una notte particolare, sabato notte, questa sorta di strega, entrava nelle case e cercava capelli, per contarli. Non mi chiedete perchè. E si dice che cerchi persone in posizione supina per sedersi sulla pancia della persona a cui sta contando i capelli. Il problema è che sa contare fino a 10, dopo di che comincia da capo. La persona che avverte questa presenza sul ventre, non deve per nessun motivo svegliarsi, e guardarla, previa chi sa quali disgrazie. L'antidodo è una frase "sabato oi, e domeneca crai" che fa svanire la malefica.

Spero che qualcuno leggendo mi corregga. E faccio un'appello a chi si ricordasse della storia del "caparrone" l'uomo mezzo capra, che vive(va) tra montella e verteglia. Mi ricordo che mi fu raccontato anche di una donna di Montella che si presume l'abbia visto.

Un'altra mi è venuta ora in mente.
E' mattino presto, una donna si alza, "tra lume e lustro" (all'alba) per impastae il pane. Ora, all'epoca dell'accaduto le case non erano fornite dall'acquedotto, e così bisognava approviggionarsi ai fontanini pubblici. Questa donna uscì con la conca per prendere l'acqua, e (se non sbaglio) il suo solito fontanino era nei pressi della chiesa della Libera. La donna nell'avvicinarsi vide una porta della chiesa aperta: "pot'esse ca a quest'ora ngei la messa, e non aggio sintuto manco le campane". Incuriosita, la scia la conca, e si avvia in chiesa. Entra, si siede "ma sta gente chi è? Non saccio a nisciuno". La donna timorosa inizia a guardarsi intorno, intanto il prete inizia la messa: "mah, sto preote adda esse forastiero, o è uovo. No l'aggio mai visto". Nel pensare ciò, gli si avvicina una donna: "Commà, che fai qua, vavattenne!". La donna, riconobbe nella signora un'amica della madre morta da anni. E facendo attenzione agli altri nella chiesa, constatò che molti di loro erano defunti. La signora le disse: "Curri, scappatenne. Qua simmo tutti muorti, puro lo preote. Non z'a mai arriva la cumminione, si chiureno le porte e riesti pè nui!" La donna, morta di paura, guardò verso l'altare e vide il prete alzare l'ostia, corse verso la porta, uscì e tornò a casa. Più tardi il parroco, nell'aprire la chiesa, trovò un pezzo di tessuto incastrato tra le due ante della porta.

Se mi riaggancio a percival, ricordo che alle scuole elementari pubblicammo un libro su montella, e c'era anche la storia dell'abate Goglia, ovviamente ripulita perchè eravamo bambini. Sommariamente mi ricordo che il suo passatempo erano le donne, e che le giovani spose erano costrette a passare la prima notte di nozze con lui.

Vi prego correggetemi.

CITAZIONE (montellese @ 5/6/2008, 16:17)
So per certo che la persona che ne sapeva più di tutti a Montella era lo scomparso "Cuculo" (il soprannome). Era davvero eccezionale e sapeva di tutto. E' colui che realizzò il sepolcro della penultima edizione della Via Crucis Vivente e che, insieme a Carmine Palatucci, ha dipinto lo scenario della stessa manifestazione. So di certo che "il suo sapere" lo ha registrato su una cassetta ma non so dove si trovi ora quella cassetta.

Quela cassetta è un tesoro, vediamo di trovarla. Io stesso, sto iniziando a scrivere tutto quello che nonna mi raccontava da piccolo. Dalle storie, alle filastrocche, alle preghiere. Si, ho scoperto che ci sono diverse preghiere in montellese. Non preghiere tradotte, proprio create in dialetto.



Chi si ricorda:
"Montella è composta a quatto pizzi,
pizzo pe pizzo l'aggio camminato:
' mponta Suorio so li sgarrupizzi;
a San Zumione li scommenecati;
' mmiezzo a la Chiazza stanno re bellizzi;
abbascio Fontana so li nnammorati;
a Santo Ianni so li iura cristi;
' Mpieri a li Pastini li renneati. "

forse è finito, ma non me lo ricordo tutto, mio zio in america sicuro si..... ragà, là il dialetto non è cambiato proprio da 100 anni fa, e lì ho imparato molte parole che non avevo mai sentito, oltre che al detto: "si la mmiria fosse paposcia, la portassero tutti quanta nderra" : :lol:
 
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Laceno87
view post Posted on 5/6/2008, 16:26




Stupendo! ragà scrivete quante piu ne avete...
 
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www.montella.eu
view post Posted on 5/6/2008, 17:15




A proverbi e modi di dire non ne vale la pena, ho il libro a casa, non so quanto ci voglia a copiarlo, e poi gli autori se ne accorgerebbero subito....
 
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Percival
view post Posted on 5/6/2008, 19:56




Quella della "messa dei morti", è una storia molto diffusa nella nostra regione e non solo, tanto da essere stata inserita da Roberto De Simone in una raccolta di Fiabe Campane, curata per la Einaudi una ventina e più di anni or sono.
In questa versione, però, la donna veniva ritrovata il giorno dopo, esanime, davanti al portone della chiesa, con un lembo della sua veste ancora imprigionato fra i battenti.
Esiste anche la versione della processione dei morti, che è molto simile.
 
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Laceno87
view post Posted on 8/6/2008, 16:27




La biblioteca di Montella è aperta tutti i giorni ed è accessibile? Potrebbero esserci testi interessanti anche antichi per ricercare qualcosa mi piacerebbe farmi una passeggiata... giovedi dovrei andare alla biblioteca di Bagnoli Irpino e sarebbe bello poter visitare anche la vostra.



Edited by Percival - 8/6/2008, 17:29
 
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27 replies since 4/6/2008, 19:52   2662 views
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