La Terza Guerra Sannitica

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view post Posted on 8/9/2008, 07:55
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Continua con successo la distribuzione del volume di *Pasquale Palmese*,
traduzione dal latino all’italiano, “Rivisitazione e stampa a cura di
Leonardo e Stefania Cuozzo”. Il volume tratta notizie storiche
cronologiche di *Lacedonia*: cultura e riscoperta delle proprie radici
per i cittadini del comune irpino quindi. Particolarmente centrali nella
trattazione sono le guerre sannitiche che muovono dalla descrizione del
noto evento bellico fornita da *Livio*, seppur non del tutto precisa ed
esaustiva. Queste le collocazioni temporali degli eventi: *Prima guerra
sannitica - 343 a.C.; Seconda guerra sannitica - tra il 326 e il 304
a.C; Terza guerra sannitica - tra il 298 e il 290 a.C.*. E proprio
quest’ultimo atto, precisamente durante l’anno 461 (293 A.C.) con la
famosa *guerra Lintea*, ha visto protagonista Lacedonia. Quarantamila
uomini si concentrano ad Aquilonia (Lacedogna). Qui, in un recinto di
legno coperto di tela, il sacerdote Ovio Paccio compie il sacrificio
secondo 'antico rito sannitico' chiamando le divinità a difesa della
patria e della stirpe contro l’invasore: Roma, che allestisce due
poderosi eserciti. Li comandano Spurio Carvilio e Lucio Papirio Cursore,
il figlio del vincitore di Longula. E così la battaglia ha il suo
tragico epilogo. La disfatta dei difensori del Sannio è irreparabile.
Trentamila uomini giacciono sul campo e altre migliaia fatti
prigionieri. Aquilonia e Cominio vengono prima saccheggiate e poi
bruciate. Nello stesso giorno le due città sono ridotte in cenere. Alla
fine della terza guerra sannitica sono sotto il dominio romano il Lazio,
il Sannio, l'Etruria, l'Umbria, la Sabina e la Campania.
La storia si commenta da sola a Lacedonia, come testimoniano diverse
lapidi e scritti in lingua osca, tutti reperti di epoca sannita
conservati al Museo Diocesano. La valle del Calaggio non a caso è zona
archeologica dalla quale, probabilmente, un’accurata ricerca potrà
fornire ulteriori nuovi dettagli verso la verità storica.
Secondo Domenico Cambria, sostenitore come Palmese della tesi che vuole la Terza Guerra
Sannitica terminata in Irpinia e non nel Molise, i reduci di questa guerra ritirarono verso
l'entroterra e trovarono rifugio a Montella, aumentandone d'improvviso la popolazione.
Ad avallare la tesi ci sarebbe il carattere dei Montellesi. Questi porterebbero
nel proprio patrimonio genetico l'eredità dei Sanniti. In particolare nell'orgoglio,
nella caparbietà, nel mantenimento di un ordine sociale pressocchè orizzontale, nella freddezza d'animo
e in una sorta di sobrietà simil nordica.
In quest'ultimo carattere infine ci sarebbe l'influenza Celtica dei Galli Senoni che si allearono ai Sanniti nella Battaglia di Sentino, tra Ancona e Perugia.

Nella foto l'odierna Lacedonia

Edited by Claudio Bozzacco - 11/9/2008, 12:47

Attached Image: panorama_territorio.jpg

panorama_territorio.jpg

 
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