Il
Malleus Maleficarum (Martello delle Streghe) è il più famoso e famigerato manuale dell'inquisitore.
Redatto nel 1486 dagli inquisitori domenicani tedeschi
Jacob Sprenger e
Heinrich Kramer, l'opera espone le basi teoriche su cui si fondava la caccia alle streghe e le indicazioni pratiche che l'indagatore ecclesiastico avrebbe dovuto seguire per smascherare streghe ed eretici.
Molte delle credenze e delle superstizioni tuttora in auge (es.il Malocchio) non solo trovano nel Malleus "alimento e rifugio", ma vengono addirittura inserite a pieno titolo nel sistema dogmatico della chiesa cattolica.
L'obiettivo è dimostrare la realtà delle operazioni stregoniche, fornendo le conoscenze adeguate a reprimerne gli autori.
Il libro è diviso in tre parti. Ciascuna parte è al suo interno ripartita in questioni o domande, secondo lo schema del pro e contro.
Ciascuna questione risponde ad un quesito sulla materia.
Si procede anzitutto all'esposizione delle tesi che si intende confutare e di quella avversa.
Dopo tale esposizione gli autori manifestano la propria opinione, che ovviamente è l'unica legittima da un punto di vista dottrinale.
On line non esiste una versione in Italiano. Mi è sembrato perciò utile mettere mano ad una traduzione dalla edizione inglese del 1928.
Il libro presenta difatti un notevole interesse storico, antropologico e giuridico.
Per ora ho tradotto la Questione 1 della Parte 1.ma.
Avvertenza:
Va senza dire che il sottoscritto non è un traduttore professionale, per cui il sottostante lavoro va preso con beneficio d'inventario.
Credo comunque di aver sostanzialmente rispettato il contenuto dell'opera, anche in quei punti in cui la complessità dell'espressione e l'arcaicità del linguaggio hanno reso necessari "interventi di adeguamento" che la filologia non può che riprovare
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MALLEUS MALEFICARUMPARTE I - Questione 1Se credere nell'esistenza delle streghe è parte così essenziale della fede cattolica che l'ostinazione a sostenere il contrario sappia manifestamente di eresia.Se il credere che esistano le streghe è una parte così fondamentala della fede cattolica che ostinarsi a mantenere il parere contrario sia indice di manifesta eresia.
Si sostiene che l'esistenza delle streghe non sia una dottrina cattolica: si veda il capitolo 26, domanda 5, dell'opera di Episcopus.
Si argomenta come segue: chiunque creda che una qualsiasi creatura possa essere cambiata in meglio o in peggio, o trasformata in un' altra specie o aspetto esteriore, se non dal Creatore di tutte le cose, è peggiore di un pagano o di un eretico.
Perciò ritenere che le streghe possano fare tutto ciò non è cattolico, ma chiaramente ereticale.
Inoltre, nessuna operazione di stregoneria ha un effetto permanente tra noi. Ed eccone la prova: se così fosse, ciò sarebbe effetto dell' opera dei demoni. Ma sostenere che i diavoli hanno il potere di modificare i corpi umani o di fare loro del male permanente, non sembra in accordo con l'insegnamento della Chiesa. In questo modo essi potrebbero distruggere il mondo intero e portarlo alla più totale confusione.
Inoltre, ogni alterazione che si verifica in un corpo umano - per esempio, uno stato di salute o di malattia - può essere ricondotta a cause naturali, come Aristotele ha mostrato nel suo libro 7 della Fisica. La più importante di queste cause è l'influsso delle stelle. Ma i diavoli non possono interferire con le stelle. Questa è l'opinione di Dionigi nella sua epistola a S.Policarpo. Questo è consentito solo a Dio. Pertanto è evidente i demoni non possono realmente effettuare alcuna trasformazione permanente nel corpo umano, vale a dire, nessuna vera metamorfosi. E così si deve attribuire la comparsa di queste trasformazioni a qualche causa oscura e occulta.
E ancora: la potenza di Dio è più forte di quella del diavolo, così le opere divine sono più reali delle operazioni demoniache. Dunque, così come è illecito ritenere che le arti malvagie del diavolo possono superare l'opera di Dio, così è illecito credere che le opere più nobili della creazione, vale a dire, l'uomo e la bestia, possano essere danneggiate o fuorviate dal potere del diavolo.
Inoltre, ciò che è a sua volta sotto l'influenza di un oggetto materiale non può avere potere su oggetti corporei. Ma i diavoli sono sottomessi a certe influenze delle stelle, tanto è vero che i maghi osservano il corso di alcune stelle al fine di evocare i diavoli. Se tanto è essi non hanno il potere di effettuare qualsiasi cambiamento in un oggetto corporeo e ne consegue che le streghe hanno un potere ancora minore di quello posseduto dai demoni.
Inoltre i diavoli non hanno alcun effettivo potere all'infuori di una certa arte sottile. Ma un' arte non può produrre in modo permanente una vera forma. (E un autore dice: Scrittori di alchimia sanno che non c'è speranza di una trasmutazione reale). Pertanto i diavoli da parte loro, anche facendo uso del massimo della loro arte, non possono causare alcuna guarigione o malattia permanente. E dunque se questi stati esistono, è in verità dovuto a qualche altra causa sconosciuta che non ha nulla a che fare con le operazioni dei diavoli o delle streghe.
Ma in un passo delle Decretali (33), si trova il contrario. "Se per stregoneria o qualsiasi arte magica consentiti dalla segreto, ma giustissima volontà di Dio, e aiutati dal potere del diavolo, ecc. . . . ".
Il riferimento è qui a qualsiasi atto di stregoneria, che possa ostacolare la consumazione del matrimonio. Affinché questo impedimento abbia effetto - sostengono le Decretali - possono concorrere tre cose, vale a dire, la stregoneria, il diavolo, e il permesso di Dio.
E ancora.
Il più forte può influenzare ciò che è meno forte. Ma il potere del diavolo è più forte di ogni potere umano (Giobbe XLI). Non vi è alcun potere sulla terra, che possa essere paragonato al suo, che è stato creato in modo che egli non teme nessuno.
Risposta.Qui ci sono tre errori ereticali che devono essere esaminati e quando essi saranno stati confutati la verità sarà evidente. Alcuni scrittori, asserendo di basare la loro opinione sulle parole di S. Tommaso (IV, 24) quando egli tratta degli ostacoli determinati da incantesimi magici, hanno cercato di sostenere la non esistenza della magia.
Questa avrebbe carattere immaginario ed esisterebbe solo nella fantasia dell' uomo che attribuisce alla stregoneria ed agli incantesimi quegli effetti naturali, le cui cause non sono note.
Ci sono altri che non negano l'esistenza delle streghe, ma dichiarano che l'influsso delle operazioni magiche è puramente immaginario.
Una terza classe di scrittori sostiene anch'essa che gli effetti attribuiti ad incantesimi sono del tutto illusori e fantasiosi, pur non eslcudendo che il diavolo possa davvero prestare talvolta il suo aiuto ad alcune streghe.
Gli errori sostenuti da ciascuna di queste persone possono essere esposti e quindi confutati.
In primissimo luogo il loro carttere eretico è stato chiaramente dimostrato da molti scrittori ortodossi, e specialmente da S. Tommaso, il quale stabilisce che un simile parere è del tutto in contrasto con l'autorità dei santi.
Perché l'autorità delle Sacre Scritture dice che i diavoli hanno potere sui corpi e sulle menti degli uomini, quando Dio permette loro di esercitare questo potere.
Pertanto errano coloro che negano l'esistenza della stregoneria, affermandone la natura puramente immaginaria, ovvero credono che i diavoli esistono soltanto nella fantasia del volgo ignorante e che erroneamente gli uomini attribuiscano gli incidenti che accadono loro a qualche supposto diavolo, argomentando che la fantasia di certi uomini è così viva che pensano di vedere figure reali e sembianze che in realtà non sono altro che il riflesso dei loro pensieri e sono così tratti in inganno da queste false rappresentazioni da ritenere che esse siano le apparizioni di spiriti malvagi o anche gli spettri delle streghe.
Queste affermazoni sono in contrasto con la vera fede, che ci insegna che alcuni angeli caddero dal cielo e sono ora diavoli, e siamo costretti a riconoscere che per loro stessa natura possono fare molte cose portentose a noi non possibili. Orbene coloro che cercano di indurre gli altri a porre in essere questi malvagi portenti sono chiamati streghe. E perché l'infedeltà di una persona che è stata battezzata è chiamata tecnicamente eresia, ne deriva che queste persone sono chiaramente eretiche.
Per quanto riguarda coloro che sostengono gli altri due errori, quelli, cioè, che non negano che ci sono i demoni né che i demoni possiedano un potere naturale, ma che differiscono tra di loro sui possibili effetti della magia e le possibili operazioni delle streghe : una corrente di pensiero sostiene che una strega può veramente realizzare determinati effetti, ma questi effetti non sono reali bensì immaginari, l'altra scuola di pensiero non esclude che le persone colpite possano essere danneggiate dal demonio, ma afferma che le streghe si ingannano quando immaginano che questo danno è effetto delle loro arti.
Questo errore sembra essere basato su due passi dei canoni in cui sono condannate alcune donne che si illudevano o immaginavano di cavalcare nottetempo nei cieli al seguito di Diana o Erodiade.
Ciò si può leggere nel Canone.
Poiché queste cose capitano spesso per illusione e sono solo nella fantasia, ciò porta erroneamente a sostenere che tutti gli effetti della stregoneria sono mera illusione e fantasia.
In secondo luogo va esaminata l'affermazione secondo la quale colui che che crede e sostiene che una creatura può essere creata, cambiata in meglio o in peggio, o trasformata in qualche altro genere o sembianza da chiunque eccetto che da Dio, il Creatore di tutte le cose, è peggio di un pagano e di un infedele.
Perciò, a causa di queste parole "cambiata in peggio" dicono che un tale effetto, se frutto di stregoneria non può essere vero, ma deve essere puramente fantastico.
Ma in quanto questi errori sanno di eresia e contraddicono il significato evidente del Canone, noi per prima cosa dimostreremo le nostre tesi attraverso la legge divina, come anche il diritto ecclesiastico e civile.
Per iniziare, le espressioni del Canone devono essere trattate in dettaglio (anche se il senso del Canone sarà ancora più chiaramente spiegato nella domanda seguente).
La parola divina in molti luoghi comanda non solo di evitare ma addirittura di mettere a morte le streghe ed essa non infliggerebbe una pena così estrema se le streghe non facessero realmente e veramente un patto con i demoni allo scopo di causare ogni sorta di male.
Ed infatti la pena di morte non è inflitta ad eccezione di alcuni reati gravi e noti, ma la situazione è diversa con la morte dell'anima, che può essere causata dal potere di immaginaria illusione o anche dalla forza della tentazione.
Questa è l'opinione di S. Tommaso, quando discetta se sia male fare uso dell' aiuto dei diavoli (II, 7).
Nel capitolo 18 del Deuteronomio è ordinato che tutti i maghi e incantatori devono essere distrutti.
Anche il capitolo 19 del Levitico dice:" L'anima che frequenta maghi e indovini per fornicare con loro, io porrò la mia faccia contro di essa e la annienterò di mezzo al mio popolo".
E ancora, 20: "Un uomo, o una donna, nel quale vi è uno spirito di pitone o sia dedito alla necromanzia, sia fatta morire: essi saranno lapidati". Tali persone si dice che sono i pitoni attraverso cui il diavolo opera fatti straordinari.
Inoltre, deve essere tenuto presente, che a causa di questo peccato Ochozìa si ammalò e morì (IV. I. re Saul, I Paralipomenon, 10). Abbiamo, inoltre, gli autorevoli pareri dei Padri che hanno commentato le Scritture e che hanno trattato a lungo il potere dei demoni e delle arti magiche.
Gli scritti di molti dottori della Chiesa possono essere consultati nella seconda parte del Libro delle Sentenze e si troverà che sono tutti d'accordo sull'esistenza di maghi e stregoni che, attraverso il potere loro conferito dal demonio, sono in grado di produrre reali e straordinari effetti e che questi effetti non sono immaginari e che Dio permette che ciò accada.
Non voglio parlare di quei molti altri luoghi della sua opera in cui S. Tommaso in grande dettaglio discute operazioni di questo tipo. Come, ad esempio, nella sua Summa Contra Gentiles, (Libro 3, c. 1 e 2, in parte, questione 114, argomento 4).
E nel capitolo secondo del secondo libro, domande 92 e 94.
Si possono inoltre consultare i commentatori e gli esegeti che hanno scritto sui saggi ed i maghi di Faraone (VII Esodo).
Si può inoltre consultare quello che scrive S. Agostino nella Città di Dio, Libro 18, c. 17.
Si veda in aggiunta il suo secondo libro sulla Dottrina cristiana.
Molti altri dottori avanzano la stessa opinione e sarebbe il colmo della follia per un uomo di contraddire tutte queste autorità ed egli non potrebbe che considerarsi colpevole di eresia.
Non a caso un uomo che erra gravemente in una esposizione della Sacra Scrittura è giustamente considerato eretico.
E chi opina diversamente su questi aspetti inerenti alla fede che la Santa Romana Chiesa propugna è un eretico.
Vi è la Fede.
Edited by Percival - 4/11/2009, 08:24