Tecniche di sopravvivenza

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Percival
view post Posted on 5/5/2010, 07:12




Lo stratagemma usato da studenti, disoccupati e squattrinati

Ecco la «mutua dei truffatori»: con 7 euro
si viaggia su tutti i mezzi pubblici parigini

La quota finisce in una cassa comune che serve a pagare le multe. Ma sono in pochi a incappare nei controllori

PARIGI - La stampa francese l'ha ribattezzata "la mutua dei truffatori" perché nell'ultimo anno ha fatto perdere circa 80 milioni di euro alla Ratp, la società che gestisce i mezzi di trasporto parigini. Sono piccole associazioni non autorizzate formate da studenti, disoccupati e squattrinati che truffano quotidianamente la società transalpina con un sistema semplice: ogni mese ciascun membro versa alla sua associazione una quota di 7 euro e viaggia senza biglietto sui mezzi pubblici della capitale. Coloro che incappano nei controlli pagano le multe attingendo alla cassa comune della propria associazione e i risultati premiano sempre i trasgressori: il numero dei "senza biglietto" è di gran lunga superiore a quello dei sanzionati visto che la Ratp può contare solo su 968 controllori.

IDEA ANTICA - Come racconta il Times di Londra, lo stratagemma escogitato per truffare l'azienda dei trasporti non è affatto originale. Riprende in parte il piano ideato nel lontano XVII secolo dal banchiere napoletano Lorenzo de Tonti per finanziare le guerre di Luigi XIV. Il metodo d'investimento, denominato "Tontina", prevedeva il versamento di un capitale da parte dei risparmiatori i quali ricevevano, in cambio, una rendita vitalizia. Ma il sistema usato dai truffatori parigini assomiglia ancora di più alle regole che nel XIX secolo tenevano assieme le società di mutuo soccorso. Queste associazioni di operai privi di protezioni sociali, proprio come oggi fanno i truffatori parigini, trasferivano e ripartivano sulla collettività i rischi di eventi dannosi. Oggi secondo quanto racconta il quotidiano Le Parisien esistono nella capitale francese almeno una dozzina di queste associazioni. Gli adepti si proclamano radicali di sinistra, libertari e soprattutto sognano una società in cui i trasporti pubblici siano gratuiti.

COMMENTI - Frédéric, studente di 22 anni, dichiara al quotidiano parigino: «In tutto versiamo 7 euro al mese e con questa quota riusciamo a pagare le multe che i membri della nostra associazione ricevono sui mezzi di trasporto. Alla fine dell'anno nelle casse dell'associazione sono rimasti solo 3 euro». Ma come spiega Michael, un altro studente parigino, lo scopo vero fine dell'associazione è politico: «Non è giusto che le persone che vivono in periferia debbano pagare prezzi esorbitanti per viaggiare. Invece i parigini che vivono al centro e che sono molto più ricchi pagano molto meno». Da qualche mese circola tra gli adepti anche un giornale, intitolato "Lignes gratuites" che ha fatto del trasporto gratuito il suo cavallo di battaglia: «Perché i trasporti pubblici non diventano gratuiti come la scuola e la sanità?» si chiede provocatoriamente il foglio dei ribelli. Philippe Touzet,delegato sindacale della Sud-RATP afferma che la protesta di queste associazioni in realtà punisce la maggioranza dei cittadini della capitale: «Si può tranquillamente discutere sull'opportunità di rendere gratuiti i mezzi di trasporto - dichiara il sindacalista - Ma questa forma di protesta rende il sistema più fragile. Non pagando il biglietto, queste persone provocano un'ulteriore riduzione del numero dei bus in circolazione. Adesso già circolano troppo pochi mezzi pubblici e questa protesta non fa altro che peggiorare la situazione».

Francesco Tortora
04 maggio 2010
 
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