Salvador Freixedo, Gesuita, antropologo, sociologo, parapsicologo.

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 27/12/2010, 11:48
Avatar

Iban IT54B03268223000EM000204548

Group:
Administrator
Posts:
5,795

Status:


(Compendio del libro originale di Salvador Freixedo)

Ritengo molto interessante il pensiero di questo autore sulle religioni e il

mondo extrafisico in generale, connaturato all’attualità del fenomeno UFO.

Salvador Freixedo, spagnolo di origine, è stato un prete cattolico gesuita

che ha lavorato per la diffusione della fede cristiana sul campo per molti

anni in America Latina, particolarmente nel Centro America come insegnante ad

altissimo livello, essendo anche studioso delle religioni, antropologo,

sociologo e paraspicologo.

Ad un certo punto della sua vita, dopo esperienze sempre più negative e

riflessioni sulla involuzione dell’umanità in generale, piuttosto che sulla

sua evoluzione coscienziale nonostante le religioni, si è incamminato su una

strada di ricerca e di conoscenza fuori dalle ideologie dominanti religiose o

laiche per trovare una sua verità. E’ stato molto perseguitato, sia dalla

Chiesa che dalle autorità civili e i suoi libri che hanno iniziato ad essere

pubblicati dalla fine degli anni ’60 del novecento, sono stati tolti dalla

circolazione, tanto che sono pressoché introvabili in forma stampata.

Non condivido completamente il pensiero di Freixedo, anche se anch’io sono

giunta più o meno alle stesse conclusioni per strade e esperienze diverse,

soprattutto la sua perentorietà che, a volte, può apparire una ricaduta nel

dogmatismo proprio della religione. Tuttavia credo che questo autore possa

dare stimolo alla riflessione e alla conoscenza affinchè le coscienze umane

più mature possano elaborare un pensiero proprio,creativo, sottratto il più

possibile alle negazioni e alle manipolazioni degli “dei”.

Poiché il testo originale spagnolo è corposo e molto impegnativo, mi è parso

opportuno inserirlo nel sito, suddiviso in più “puntate” per renderne più

facile e gradevole la lettura.

Quella che segue è la prima parte dalla quale, senza riserva alcuna, emerge

la concezione maturata da questo autore che, in ogni caso, ha pagato

duramente la sua “sovversività.”

Prima parte



La teologia dell’unico vero Dio è falsa; la teologia dei falsi Dei è quella

vera. Questa non è una professione di ateismo così come, fin dall’inizio,

vogliamo dire che non concediamo la nostra fede al dio del Pentateuco come

Unico Dio Universale poiché lo consideriamo come uno dei tanti dei minori

che, lungo il corso della storia del pianeta, hanno utilizzato gli esseri

umani. Sì, il dio cristiano di cui si parla nella Bibbia è esistito, ma non è

il buon padre al quale siamo stati obbligati a credere e, ancor meno, il Dio

universale, creatore di tutto il Cosmo. E’ semplicemente un usurpatore in più

che, come tanti altri simili a lui, pretese di farsi passare per la Grande

Energia Intelligente Creatrice di tutto l’Universo.

Già in un’altra occasione avevo fatto la distinzione fra gli esseri razionali

uguali o superiori all’uomo: uomini, superuomini, dei, DIO.

I superuomini sono fondamentalmente come tutti gli altri, ma sono preparati a

compiere una grande missione e, a questo scopo, sono dotati di qualità

eccezionali. Alcuni di loro vengono preparati fin dalla nascita; altri

acquisiscono queste qualità ad un dato momento della loro vita quando sono

scelti da qualcuno di questi esseri che chiamiamo dei. Zoroastro, Budda,

Maometto, Mosé, Confucio, Lao Tse, ecc. appartengono a questa categoria fino

a dare l’impressione che in loro ci sia una parte della natura divina, una

specie di ibrido fra uomo e dio e sono stati strumenti per la realizzazione

sulla Terra e nelle società umane delle volontà e dei desideri di questi

esseri extraumani.

Gli dei, invece, non appartengono alla razza umana. Alcuni di loro hanno il

potere di manifestarsi come terrestri - e lo hanno fatto in infinite

occasioni, fino a convivere intimamente con noi quando ciò è stato confacente

per i loro enigmatici propositi - ma, compiuta la loro missione o raggiunto i

loro scopi, ritornano al loro piano esistenziale in sintonia con le loro

caratteristiche psichiche ed elettromagnetiche.

Fra gli dei ci sono molte più differenze di quante ve ne siano fra gli

uomini, sia nell’identità fisica del loro stato naturale, sia nel modo di

manifestarsi a noi; al loro grado di evoluzione mentale e tecnologica, ed

anche morale in quanto sembra che alcuni di loro siano molto più attenti di

altri nell’interferire nel nostro mondo o a non interferirvi affatto. Possono

provenire anche da altri pianeti, presumibilmente però, quelli che

maggiormente interferiscono nella vita e nella storia dell’umanità sono della

nostra stessa Terra. Mentre gli uomini, per molte che siano le differenze,

appartengono tutti alla stessa razza umana, gli dei non appartengono ad

un’unica specie di esseri e, se dobbiamo credere a quanto essi stessi ci

fanno capire, provano una forte sfiducia reciproca, antipatie manifeste e

battaglie dichiarate.

Un esempio tipico di questo antagonismo e di queste battaglie lo riscontriamo

nella ribellione che, secondo la teologia cristiana, Lucifero organizzò

insieme a molti suoi seguaci contro Yahvé. I credenti che accettano come

verità inconfutabili gli insegnamenti della Chiesa, dovrebbero sapere che

tutte le grandi religioni ci parlano di battaglie simili fra i loro dei o fra

un dio principale e gli altri minori.

Per comprendere l’entità fisica degli dei e di molte altre creature non

umane, ci si deve riferire alla fisica atomica e subatomica. Il “corpo” degli

dei è elettromagnetico ed è composto di onde. Anche il corpo umano, in ultima

analisi, è composto da onde condensate in materia solida, mentre quella che

compone il corpo degli dei, pur essendo uguale alla nostra nella sostanza, è

strutturata in forma molto più sottile, invisibile e impercettibile; non solo

ma essi hanno, diversamente da noi, la capacità di dominare la loro materia,

adottando forme più o meno evanescenti così da rendersi più o meno

percepibili ai nostri sensi, a loro discrezione.

Per quanto riguarda la loro ubicazione nell’Universo, poiché il loro piano di

esistenza o “vibrazionale” non coincide con il nostro, può benissimo essere

che il nostro pianeta sia anche il loro. Molti possono vivere - e di fatto lo

fanno - qui tra gli umani, senza che noi li si possa percepire con i nostri

sensi ordinari. Non è incredibile se pensiamo che l’aria, pur essendo un

corpo fisico per quanto rarefatto, ma della stessa sostanza di una pietra, è

completamente invisibile ai nostri occhi e le onde della televisione che

inondano le nostre case divengono visibili tramite un apparecchio predisposto

ad hoc. Possiamo dire che non stanno da nessuna parte o ovunque, dato che le

leggi fisiche a cui obbediscono sono diverse da quelle che conosciamo,

considerato che la nostra concezione di spazio e tempo è ancora molto

imperfetta e dobbiamo convincerci di non essere gli unici abitanti

intelligenti del pianeta.

La scienza ufficiale nega ovviamente l’esistenza di questi dei, queste

energie, in quanto sfugge al suo controllo, alla sua dimostrabilità e

sperimentabilità di laboratorio; tuttavia molti scienziati, particolarmente

le ultime generazioni di fisici, in privato, sono molto più aperti e

possibilisti all’argomento che resta, invece, terreno privilegiato delle

religioni, inclusa la cristiana.

Nella maggioranza delle religioni questi esseri sono generalmente definiti

“spiriti”,sia pure con tanti nomi diversi e tipologie differenti, in quanto

sono sempre tenute in considerazione le grandi differenze esistenti fra di

essi. I Greci e i Romani sono stati coloro che più si sono avvicinati alla

realtà nel chiamarli semplicemente “dei”, sebbene riconoscessero che questi

spiriti potevano assumere forme corporee e che ci fossero anche tutta una

serie di deità minori, soggette agli dei maggiori.

Anche il Cristianesimo accetta l’esistenza di questi spiriti: ne parla

costantemente nella Bibbia e in tutti gli insegnamenti del magistero

cristiano nel corso dei secoli. Li chiama “angeli” o “demoni” e attribuisce

loro grandi poteri. Di fatto, la storia sacra ci presenta alcuni di loro nel

ruolo di ribelli contro Dio, così come la denominazione delle varie

gerarchie: angeli, arcangeli, troni, dominazioni, potestà, cherubini,

serafini…. sono la prova che la Chiesa ha un’idea molto chiara e concreta

della loro esistenza.

Ora è più che mai necessario che gli esseri umani prendano coscienza che

questi spiriti non sono così buoni come per millenni ci è stato fatto

credere. Infatti, Santa Madre Chiesa ci ha sempre detto che alcuni di loro -

i demoni - sono perversi, nemici di Dio e dediti a deviare l’uomo dalla retta

via. Soprattutto dobbiamo tenere presente che la stessa teologia insegna che

la lotta fra gli angeli è iniziata prima che il mondo visibile fosse creato.

La lotta, che trasformò alcuni di loro in demoni, non è ancora terminata

perché la rivalità tra gli spiriti è ancora in atto, essendo essi molto

gelosi dei propri ranghi e prerogative.

Lo spirito che la Bibbia ci presenta come superiore a tutti, ma anche come

creatore dell’Universo, non solo non lo è, ma non è né superiore, né diverso

dagli altri angeli del Cristianesimo, di Giove o Baal, cioè è come gli dei

delle altre religioni che si manifestavano ai loro popoli “eletti” per

guidarli e “proteggerli”.

Come abbiamo riscontrato, a questi esseri sovraumani piace “scegliere” un

popolo attraverso il quale centrare i propri interventi sulla razza umana,

positivi o negativi, a volte in modo attivo e diretto. In questa ottica

l’Ebraismo e il Cristianesimo non hanno alcuna originalità. I Cristiani, come

i fedeli di altre religioni, concentrati nello studio e nel compimento dei

loro riti e dogmi, tenuti all’oscuro dai loro leaders religiosi delle

credenze e riti di altri popoli, hanno ignorato e continuano a ignorare quei

fatti storici che potrebbero seminare grandi dubbi sulla originalità e la

validità del proprio credo religioso.

In questa lotta che gli angeli scatenarono fra loro e che la teologia ci dice

che culminò con la sconfitta di Lucifero, il grande vincitore risultò essere

Yahvé che, a quanto pare, era il capo supremo di quella fazione di angeli

che, in quel momento, stavano manifestandosi sul nostro pianeta. Da allora

Lucifero dovette apparire come il Male e Yahvé come il Bene, così come nelle

vicende umane, la storia è scritta e immortalata dai vincitori e i vinti sono

presentati come nemici perversi giustamente sconfitti.

Le mitologie di tutti i popoli non sono altro che i ricordi deformati di

fatti accaduti migliaia di anni fa. Ad uno studioso della nuova teologia

cosmica appare più che mai credibile che nell’antichità remota, ma anche in

tempi più recenti, esseri sedicenti celesti, si manifestavano agli spaventati

abitanti della Terra, dicendo di essere “dei”, o addirittura il dio creatore

di tutto l’Universo. I nostri progenitori, al loro livello evolutivo, davanti

ad una magnificenza e ad una potenza sovrumana, non dubitavano un istante di

essere realmente alla presenza dei signori dell’Universo, ponendosi

incondizionatamente al loro servizio

E’ certo che questi fenomeni della manifestazione di un dio o di più dei si

sia ripetuto in tutti i popoli di cui si abbia storia scritta.

L’apparizione nelle manifestazioni collettive, o la illuminazione come

processo individuale sono accaduti a tutte le latitudini, in tutte le

culture, in tutte le epoche nel corso della storia umana. E’ un fatto storico

accertato e indiscutibile che tutti i popoli, senza eccezione alcuna, abbiano

obbedito ed onorato qualche dio che, in un modo e nell’altro si era

manifestato ai loro predecessori ai quali aveva dato grandi insegnamenti

(spesso come curare le malattie o svelando segreti della Natura), promettendo

loro protezione se avessero obbedito ai suoi ordini o, più in concreto,

seguito le norme di vita che dettava loro.

La scienza e la religione hanno considerazioni diverse rispetto alle credenze

dei popoli sulle apparizioni. La scienza in genere le considera creazioni

soggettive originate dalla religiosità innata degli uomini, o addirittura

allucinazioni frutto di uno psichismo alterato e ritiene che ciò che si

presenta come “miracolo”, cioè come intervento diretto dello spirito, altro

non sia che la fruizione cosciente o incosciente di una legge sconosciuta

della Natura.
Le religioni, volenti o nolenti, sono costrette ad ammettere che molte

visioni o apparizioni sono accadute e accadono realmente e che, in un certo

qual senso, le scavalcano, scavalcano le gerarchie, scompaginano sempre un

po’ gli equilibri di potere e di controllo all’interno delle organizzazioni

terrene, anche perché l’azione degli dei è spesso molto ambigua,

incrementando il fanatismo da una parte e un esacerbato rifiuto del fatto

dall’altra.

L’esperienza di essere stati “adottati” da un dio è comune a quasi tutti i

popoli dell’antichità con l’obbligo però di sottostare a certe condizioni, la

principale delle quali consisteva nella richiesta di sacrifici sanguinari di

vario tipo in cambio di protezione, peraltro non sempre efficace.

Certamente non tutte le mitologie e le leggende folkloristiche dell’antichità

sono supportate da prove documentali, tuttavia non si può negare che molti

popoli, separati da migliaia di anni e da migliaia di chilometri, abbiano

avuto credenze e praticato riti molto simili, tanto da far pensare ad una

origine comune, ad una stessa matrice.

E’ il caso delle analogie storiche e dottrinarie fra gli Ebrei del Vecchio

Testamento e gli Aztechi a tremila anni di tempo e diecimila chilometri di

distanza. Ad entrambi, il loro “dio protettore” impose di lasciare il luogo

natio per andare in una “terra promessa”, sotto il suo diretto comando.

Gli Ebrei errarono per il deserto 40 anni, guidati da Yahvé che li

accompagnava nella forma di una colonna di fuoco e fumo che illuminava il

cammino durante la notte e faceva ombra durante il giorno, aiutandoli a

superare le difficoltà che incontravano nel cammino.
Per gli Aztechi è stata sicuramente più dura la peregrinazione che è durata

ben duecento anni. Il “ dio padre protettore” Huitzilopochtli li accompagnò

in forma di grande aquila bianca dal loro insediamento naturale, che si

presume sia stato fra l’Arizona e l’Utah, fino all’attuale centro di Città

del Messico, allora piccola isola del lago Texcoco e lì si arrestarono perché

apparve loro l’aquila che divorava il serpente, secondo la profezia divina

che li aveva messi in moto.

Entrambi i popoli “eletti” dovettero affrontare, combattere e molto spesso

annientare numerose tribù o etnie che abitavano la “terra promessa” prima del

loro arrivo. La Bibbia è la narrazione storica di questa conquista: gli

Amorrei, i Filistei, i Gebusei, i Gaboniti, gli Amalechiti hanno la loro

controparte americana nei Chichimechi, Daxtechi, Xochimilchi, Tepanechi.

Una volta stabiliti nella “terra promessa”, iniziarono a moltiplicarsi

velocemente, divennero molto potenti e sottomisero tutti i loro vicini,

raggiungendo l’apice dello sviluppo circa due secoli dopo.

Sia gli Ebrei che gli Aztechi erano stati indottrinati, marchiati dal rito

della circoncisione e, tanto Yahvé che Huitzilopochtli esigevano dai loro

popoli sacrifici di sangue. Fra gli Ebrei era di animali, dopo la remissione

del sacrificio di Abramo del figlio Isacco, ma fra gli Aztechi era sangue

umano. Nella dedicazione del tempio di Tenochtitlan, secondo gli storici, si

sacrificarono diverse migliaia di prigionieri, strappando dal petto il cuore

ancora palpitante per propiziare Huitzilopochtli.

Tuttavia, se non in forma rituale, anche fra gli Ebrei il sangue umano

scorreva a fiumi a causa delle lotte incessanti con gli altri popoli che

Yahvé stesso incitava a fare; addirittura poi a volte il sangue era solo

quello del popolo eletto quando “si accendeva la sua ira contro di loro”, il

che accadeva abbastanza spesso.

Entrambi i popoli furono dettagliatamente istruiti su come costruire un

grande tempio nella terra promessa conquistata e questo comando lo si

riscontra in altre apparizioni religiose nel corso della storia.

Diego Duran, un frate francescano che scrisse le cronache dei primi

colonizzatori delle Americhe riporta, con tutta la prevenzione possibile

verso quei pagani demoniaci, la tradizione orale del popolo azteco secondo la

quale i suoi antenati, a mano a mano che avanzavano verso sud, sempre

seguendo la grande aquila bianca che li guidava dal cielo, la prima cosa che

avrebbero dovuto fare appena arrivati in un luogo, era di costruire un

piccolo tempio in cui custodire l’arca che trasportavano e mediante la quale

comunicavano con il loro dio.

La presenza dell’arca che, come per gli Ebrei, rappresentava il vincolo che

li legava al loro dio protettore, fa presupporre che questi “spiriti che

stanno nell’alto dei Cieli”, come li chiama San Paolo, abbiano uno stesso

cliché, probabilmente una necessità particolare allorquando si affacciano nel

nostro mondo e nella nostra dimensione.

Se Yahvé ha avuto la sua controparte americana in Huitzilopochtli, il Cristo

giudaico l’ha avuta con Quetzalcoatl, il messaggero di dio, istruttore e

salvatore del popolo azteco che è apparso in questo mondo in modo misterioso,

è stato apparentemente un uomo come lui; se n’è andato in modo altrettanto

misterioso. Entrambi promisero che un giorno sarebbero ritornati.

Una inconfutabile prova della esistenza degli dei è l’accadimento storico

della nascita e della successiva espansione della religione dei Mormoni,

quasi contemporaneo a noi e documentato da un atto notarile.

Joseph Smith era un giovane che nel 1823 viveva vicino alla città di Elmira

nello Stato di New York e un giorno, durante una pausa del suo lavoro di

contadino, mentre stava pregando, gli apparve una figura luminosa e

“celestiale” che disse di essere l’angelo Moroni. Questo essere si manifestò

diverse volte e lo istruì su ciò che, in futuro, avrebbe dovuto fare,

soprattutto sulle idee religiose che voleva fossero diffuse fra familiari e

vicini.
L’angelo Moroni promise a Smith che gli avrebbe dato delle lamine d’oro,

scritte in carattere antichi, ma che gli avrebbe insegnato a decifrare, sulle

quali era scritta la storia di antichi popoli, arrivati via mare dall’Europa,

che già avevano vissuto in Nord America, nonchè enunciazione dottrinarie che

Smith e i suoi seguaci avrebbero dovuto sostenere. Effettivamente quelle

lamine d’oro furono trovate e Smith per due volte, si presentò con dieci

testimoni da un notaio per autenticarne sostanza, peso, forma e contenuto,

esaminate da ogni genere di esperti.

Come gli aveva detto l’angelo Moroni, dopo la traduzione e la certificazione

le lamine, collocate nel posto concordato, sparirono definitivamente. Il loro

messaggio però costituisce la maggior parte delle “sacre scritture” della

Chiesa Mormone che incominciò ad estendere la nuova religione come “Chiesa di

Gesù Cristo dei santi dell’ultimo giorno”, essendosi innestata sul

preesistente credo cristiano con un intento “rinnovatore” secondo i Mormoni,

“eretico” secondo le confessioni cristiane tradizionali.

In questo avvenimento ci sono state le prove concrete, dimostrabili da un

punto di vista strettamente storico, dell’apparizione di un essere extraumano

ad un mortale che viene indottrinato ampiamente su tutta una serie di

credenze e di riti che, nel caso in questione, per esempio, hanno avuto una

forte espansione, nonostante gli innumerevoli ostacoli posti dai praticanti

di altre religioni classiche secolari.

Queste apparizioni non sono rare, né tantomeno uniche; a molti altri esseri

umani comuni, non solo fondatori o riformatori di religioni, possono

capitare, solo che questi casi generalmente non vengono presi in

considerazione perchè giudicati come allucinazioni o forme di disturbo

mentale e può, alcune volte, essere così. Tuttavia non solo nel

Cristianesimo, ma anche in ogni altra religione, questi contatti dichiarati,

hanno spesso un certo grado di obiettività, considerato che l’intromissione

diretta e visibile degli dei nella vita degli uomini può accadere anche al di

fuori del contesto religioso, per esempio sotto forma di “spiriti guida”

“maestri”, “extraterrestri”, ecc.

Il Maestro Rosso della Luna chiama Jins (in Italiano genio, folletto o deità

minore) quegli esseri che frequentemente irrompono nelle vite umane. Per

quanto strano possa sembrare, ci sono persone che hanno rapporti personali

con questi Jins che si manifestano con identità fisica indistinguibile

dall’uomo; il contatto non avviene solo in luoghi isolati, qualche volta

anche nelle case.

Il fenomeno UFO è un aspetto, un sintomo di questa costante comunicazione

degli dei con i mortali ed è il mezzo che usano attualmente per mettersi in

contatto con noi. E’ molto di più che la mera visita di signori abitanti di

altri pianeti ed ha molta più relazione con la complessità delle religioni

che con il viaggio di astronauti extraterrestri.

La presenza nella nostra atmosfera di “oggetti volanti non identificati” è

innegabile, testimoniata da migliaia, se non milioni di testimonianze in

tutto il pianeta. Malgrado gli sforzi fatti per stabilire la loro

provenienza, la loro costituzione fisica, le loro intenzioni, il loro metodo

di propulsione e mille altre cose che li riguardano, fino ad oggi non si

conosce con esattezza quasi nessuna di queste circostanze in quanto, dai dati

che ci hanno fatto intendere e dai nostri studi, emerge tutta una serie di

contraddizioni che, a volte, rasenta l’assurdo.

Queste “apparizioni” sono avvenute, sia pure in circostanze diverse, in tempi

passati più o meno remoti e, in parte, ci sono state tramandate dagli

storici.

Nonostante le variazioni di tempi, luoghi, forme e tecniche, si tratta dello

stesso fenomeno e il nostro intento consiste nel mettere in relazione, o

meglio nell’identificare gli avvistamenti moderni con le visioni che hanno

costituito per secoli l’origine e l’essenza di tutte le religioni, compreso

il Cristianesimo e di cui ci hanno parlato i mistici. Gli storici greci e

latini, invece, ci hanno raccontato dei “prodigi”, ma gli stessi temi si

riscontrano nei libri sacri di tutte le religioni.

Nella visione degli antichi si potevano apprendere con maggiore chiarezza le

loro intenzioni, poiché le entità manifestavano direttamente la loro volontà,

indicando norme di comportamento collettive e individuali; a volte

dichiaravano la loro vera identità; altre volte la dissimulavano, in ogni

caso erano “comprensibili”.

E’ vero che è difficile provare la veridicità obiettiva delle apparizioni

dell’antichità; ma è altrettanto vero che per quelle odierne, per quanto più

facilmente documentabili, invece è molto più difficile individuarne il

contenuto ideologico.

L’assimilazione delle visioni antiche alle moderne ci consente di

approfondire la comprensione del fenomeno in quanto ci dota di una globalità

di elementi di comparazione.
Oggi non abbiamo alcun dubbio sul fatto che ciò che gli antichi chiamavano

“dei” e che inserivano in un complesso sistema di credenze e riti, sia lo

stesso che noi moderni definiamo “fenomeno UFO”.

Nei tempi remoti, quelle Intelligenze credettero più opportuno manifestarsi

con quelle modalità; mentre ai nostri, di fronte ad una umanità molto più

avanzata culturalmente e tecnologicamente, ritengono più proficuo presentarsi

in forme più accettabili e assimilabili dagli uomini di oggi poichè le loro

intenzioni e le loro intromissione nelle nostre vite sono restate le stesse.

Per addentrarci in questo studio è bene iniziare ad approfondire chi siano

realmente questi dei di cui stiamo parlando; come sono; quali siano le loro

qualità e i loro difetti; i rapporti che intercorrono fra loro e il Dio

dell’Universo, Colui che molti di loro hanno voluto cancellare dalla mente e

dal cuore degli esseri umani; quali siano i loro poteri e le loro debolezze;

fin dove arrivano le loro conoscenze; quali siano le loro norme morali, se ne

hanno; la loro relazione con il nostro continuum spazio-tempo, ecc:, ecc.

Oggi la specie umana è giunta ad una certa maturità intellettuale e storica

per cui può comprendere almeno alcune leggi cosmiche che reggono l’esistenza

e il comportamento di questi esseri intelligenti non umani, che hanno avuto o

ancora hanno interesse a dissimulare le loro vere intenzioni, e addirittura a

condizionarci a negare la loro esistenza e, in molte occasioni, la loro

presenza fisica in mezzo a noi.

Seconda parte

Del Cosmo conosciamo soltanto un’infinitesima parte perchè il nostro cervello

è molto, molto limitato se comparato alla sua complessità.

Noi uomini, aiutati o ingannati dalle religioni - dagli dei - riteniamo di

essere il centro dell’Universo; così ci è stato fatto credere per secoli e

secoli. “Tutte le creature sono state create per l’uomo”, si legge nella

Bibbia; però questa è soltanto un’altra menzogna per tenere tranquille le

nostre menti.

L’uomo è solo uno degli innumerevoli esseri intelligenti, semi intelligenti o

privi di intelligenza che popolano l’incommensurabile Universo.

Le grandi realtà dell’universo e le leggi che le regolano in gran parte

ancora sfuggono alla nostra comprensione; anche se sono sotto i nostri occhi

e le utilizziamo quotidianamente, ci rimane quasi completamente sconosciuta

la loro essenza. Per esempio, la luce e la gravità, realtà onnipresenti della

nostra vita, sono ancora due misteri che la scienza ha appena iniziato a

sviscerare.

L’Universo è come una scala infinita che parte da esseri elementari,

imperfetti, fino ad arrivare ad esseri perfetti; l’uomo abitante di questo

pianeta non è altro che uno degli innumerevoli gradini di questa scala, non

certo il più alto e meno che mai al centro. Le migliaia di specie vegetali e

animali sono altri gradini della stessa immensa scala, la cui base

denominiamo “materia”, e la cima “regno dello spirito”, sopra il quale ci

dovrebbe essere l’Entità che gli uomini chiamano, infantilmente, Dio.

Dio non può essere definito, spiegato, dissezionato, reificato; è qualcosa di

diverso da tutto ciò che la mente umana possa concepire o immaginare. Se non

fosse così, l’essenza stessa di Dio sarebbe svuotata della sua Unicità.

Possiamo pensare a più scale nell’Universo per la moltitudine degli esseri

che vi vivono. L’uomo è un gradino di una di queste, mentre gli dei sono ad

un gradino superiore molto probabilmente di un’altra e, per quanto si evolva

o si reincarni su questo o su un altro pianeta, secondo varie credenze, non

potrà mai passare alla scala di questi dei che, nel corso della storia, hanno

interferito e continuano ad interferire nelle vicende umane.
Non ci sono, ovviamente, prove inconfutabili di ciò, tuttavia questa teoria è

stata condivisa da molti pensatori sia dell’antichità che contemporanei le

cui voci sono state coperte o ridicolizzate per gli interessi dei poteri

costituiti.

Sulla stessa scala dell’uomo, ai gradini inferiori, troviamo altri componenti

e regni della Natura, il minerale, il vegetale, l’animale, l’organico,

l’inorganico, ecc. e possiamo notare che fra di essi vi è una gradazione, un

passaggio modulato. Infatti, ci sono molte creature che danno l’impressione

di appartenere a due regni diversi o di essere una specie di ponte tra i due;

è il caso degli aminoacidi, di certi funghi, dei coralli, delle proteine.
La composizione fisica del corpo umano non è che un compendio delle sostanze

della Natura; dagli elementi semplici studiati dalla fisica e dalla chimica,

fino alle profondità psichiche studiate dalla psicologia o alla grandezza

mistica di cui ci parlano le religioni.

Ci sono molte scuole di pensiero - alcune anteriori al Cristianesimo -che

sostengono che l’anima degli animali, dopo diverse esperienze di evoluzione,

si trasformi nell’anima di un essere razionale, così come ad un gradino

ancora inferiore, i minerali sono assorbiti dai vegetali che, a loro volta,

sono assorbiti dagli animali, formando tutti quanti, unitamente all’uomo, una

scala ininterrotta di vita atomica, molecolare, cellulare, corporea, psichica

e spirituale.

Quale potrebbe essere il gradino successivo dell’essere umano sulla sua scala

cosmica dopo la vita su questo pianeta, non è dato saperlo con certezza, si

può solo ipotizzare. I sostenitori della reincarnazione ci assicurano che

torneremo ad apparire sulla Terra in epoche e circostanze future; coloro che

non accettano queste dottrine, invece, ci dicono che la nostra anima,

spogliata del corpo, passerà ad uno stato successivo nel quale godrà o

soffrirà secondo come si sarà comportata in vita.

In ogni caso, è certo che quasi tutta l’umanità crede che, al momento della

morte, la vita protoplasmatica, biologica s’interrompe e che l’essenza del

nostro essere, il nostro spirito intelligente, passi ad un altro livello di

esistenza o ad un’altra dimensione nella quale continua a vivere con

consapevolezza.

Esistono anche altre creature non umane, inferiori di rango e potere agli dei

che stiamo studiando, che sono dette “elementali”, cioè folletti, gnomi,

elfi, spiriti e tutta una serie di entità leggendarie che fanno tanto

sorridere gli scienziati e danno altrettanto fastidio ai religiosi. Rispetto

ai primi perché non si sottopongono ai loro esperimenti di laboratorio e

agiscono in modo completamente indipendente dalle certezze scientifiche sulle

leggi della Natura; ai secondi perché demoliscono l’impalcatura dogmatica che

regge alcune delle loro credenze fondamentali.

E non includiamo fra questi esseri le classiche Fate poiché questo è stato il

modo con il quale, in numerose occasioni, gli dei si sono manifestati. Le

molte “apparizioni mariane”, senza eccezione, non sono altro che

manifestazioni di fate nel contesto cristiano.

L’umanità ha sempre creduto e continua a credere che esistano esseri

misteriosi, intelligenti, che si manifestano agli uomini in determinate

occasioni con innumerevoli sembianze e modi di agire. Questi esseri,

provenienti da altre dimensioni o piani di esistenza, appartengono ad altre

scale cosmiche, diverse da quella umana; la loro evoluzione e ascensione

verso gradi di maggiore maturità e intelligenza si svolge su percorsi

diversi, seppure in qualche modo paralleli a quelli umani. Questa,

probabilmente, è la ragione per cui, a volte, avviene un certo contatto

reciproco fra il nostro e il loro mondo, le nostre e le loro vite.

Si è detto che gli dei sono esseri che, sia pure nella loro particolare scala

evolutiva, sono ad un gradino superiore, o più elevato, degli uomini;

tuttavia ciò non vuole dire che siano superiori a noi in tutto. Certo lo sono

in alcune manifestazioni di intelligenza, di forza o di potere; ma, per

quanto riguarda l’etica, quella che definiamo “moralità” è tutta da

riconsiderare criticamente.

I valori fondanti delle specie viventi sono molti e molto diversi fra loro;

possono addirittura esistere e funzionare in una determinata scala cosmica ed

essere totalmente sconosciuti e incomprensibili ai componenti di altre scale.

Per esempio, riteniamo universali molti dei nostri valori morali, ma li

applichiamo solo alla specie umana e non ci facciamo scrupolo alcuno ad

ignorarli nel nostro rapporto con gli animali, considerandoli creature o

esseri che non sono al nostro stesso livello.
E’pur vero che non tutte le religioni sono disattente alla vita non umana

come l’Ebraica, la Cristiana e la Islamica; in alcune religioni dell’India il

rispetto per tutto ciò che vive è uno dei comandamenti fondamentali.

Se noi ci sentiamo moralmente liberi di non applicare i nostri principi

morali e giuridici agli esseri che consideriamo inferiori, non appartenenti

al rango umano, non dobbiamo meravigliarci se altri esseri non umani, che

sembrano essere più forti e più evoluti di noi, non applicano nei nostri

confronti quei principi o valori che, probabilmente, usano fra loro.

Il termine “superiori”, quindi parlando degli dei, va inteso in modo

relativo. Superiori in conoscenze, in poteri fisici e psichici, in energia,

ecc., ma non in virtù o valori morali vigenti tra gli esseri umani perché,

spesso, le loro intromissioni sono molto negative per noi.
Indubbiamente anche essi hanno parametri e criteri di bontà e di cattiveria,

bellezza e bruttezza, moralità e immoralità, ma non sono uguali ai nostri e,

come avviene fra gli esseri umani, vi sono individui che vi si attengono ed

altri che li violano.

In sostanza, questi “dei”sono molto lontani dalla perfezione; sono anch’essi

creature dell’Universo in evoluzione.

Se dobbiamo valutarli con i nostri parametri di giudizio, la loro

intelligenza sembra essere più sviluppata della nostra. Conoscono e usano

molto meglio di noi le leggi della Natura, anche quelle che noi non

conosciamo e, per questo, le loro azioni spesso ci sembrano miracoli. Fra le

leggi fisiche che utilizzano ve ne sono alcune che consentono loro di

rendersi visibili o invisibili ai nostri occhi, percepibili o impercepibili,

malgrado gli strumenti che possiamo utilizzare per potenziare i nostri sensi.

Hanno una potente forza psichica con la quale interferiscono facilmente nei

processi fisiologici ed elettrici del cervello umano e riescono, in questo

modo, a controllare e a manipolare i nostri pensieri e i nostri sentimenti.
Non sono prigionieri della materia come noi, o meglio, di una materia come la

nostra.
In loro, lo psichico e lo spirituale, inteso come estrema rarefazione e non

come “moralmente buono” hanno la prevalenza su quel materiale

elettromagnetico che alfine costituisce il loro essere.

Fra loro ci sono molte più differenze di quante se ne possano trovare fra gli

umani. Sembra che alcuni svolgano le loro attività permanentemente sul nostro

pianeta e non lo abbandonino mai, ritenendosi i principali abitatori,

esattamente come noi; con la differenza però che loro sono a conoscenza della

nostra esistenza e la controllano, mentre noi ignoriamo la loro. Altri sembra

che abbiano grande facilità a muoversi negli spazi siderali e probabilmente

sviluppano le loro attività su altri pianeti o altri luoghi del Cosmo.
Le differenze riguardano le loro origini, i loro poteri, le loro capacità, i

loro modo di rapportarsi con gli umani, sicchè se ne può dedurre che,

esattamente come fra noi, ci siano gruppi affini e gruppi in opposizione.

Fra il loro mondo e il nostro o, detto in altro modo, fra la loro dimensione

e la nostra, o fra il loro piano di esistenza e il nostro vi sono delle

barriere fisiche per cui, molto spesso, il loro agire appare strano e

incomprensibile per noi ed una di queste è sicuramente il nostro tempo, al

quale si adeguano con grande difficoltà.

Non sono immortali, nel senso che noi diamo a questa parola, anche se i Greci

e i Romani li ritenevano tali. Sembra che la permanenza “in vita” al loro

piano cosmico sia molto più lunga della nostra terrestre; tuttavia anche per

loro, giunge il momento in cui muoiono o abbandonano lo stato di dei, dovuto,

probabilmente, ad una legge generale del Cosmo.

Alcuni di loro, singolarmente, hanno la tendenza a scegliere individui umani

per proteggerli ed aiutarli in vari modi, oppure ad installarsi nella loro

psiche, destrutturandoli fino all’annientamento. In forma collettiva,

comandati da un capo, amano scegliere gruppi umani (tribù, razze, nazioni)

per proteggerli o guidarli in diversi modi. Questa protezione può essere sia

benefica che dannosa, a seconda delle circostanze; in ogni caso comporta un

utilizzo degli esseri umani e delle loro energie finalizzato ai loro

esclusivi interessi “divini”.
Si comportano esattamente come noi facciamo con gli animali: sia che li

amiamo, che li aiutiamo o che li distruggiamo, è sempre preminente il nostro

potere su di loro, la nostra volontà, i nostri interessi.

Nulla nel Cosmo è immobile; tutto è in perpetuo movimento e cambiamento. Come

l’elettrone ruota instancabilmente intorno al suo nucleo nelle viscere della

pietra e le galassie ruotano negli abissi siderali le loro spirali come

enormi capigliature, così le idee e i “sentimenti” del regno dello spirito

cambiano senza interruzione, con un movimento che non necessita né di spazio,

né di tempo.

Nel Cosmo tutto si rinnova costantemente, secondo una tendenza ascendente -

non in senso geografico o geometrico - bensì dal “materiale” allo

“spirituale”, dal meno “intelligente”, al più “intelligente, dal “ piccolo,

imperfetto e debole” vero il “grande, perfetto e forte”. Quando un essere

vivente, nel corso della sua evoluzione, giunge al gradino della coscienza o

della intelligenza deve volere responsabilmente andare avanti nell’ascesa e

il non farlo invece, sembra che comporti un arretramento sulla sua scala o

addirittura qualche forma di sanzione.

Il movimento di ascesa non è sempre costante e uniforme, ma sembra

realizzarsi, almeno in molte occasioni, a scale, a tappe, ad impulsi, tanto

che si potrebbe dire che sia ondulatorio o a spirale e che, a periodi di

massimo avanzamento, se ne susseguano altri di stasi o di apparente

retrocessione. Ciò potrebbe essere una valida spiegazione della morte che,

dall’uomo è considerata come un male, ma che dal punto di vista cosmico è un

passaggio al gradino superiore della scala di un essere soggetto alla legge

di ascensione ed evoluzione. Considerata nel contesto cosmico, la morte è

solo un sintomo della costante pulsazione della Vita nell’intero Universo.

Fra le diverse scale vi sono dei confini ben definiti e pare vi sia una

proibizione di varcarli agli esseri che le compongono, mentre per gli

appartenenti alla stessa scala, a gradini diversi, il divieto si limita solo

a certi atti distruttivi o di abuso irrazionale. Per esempio, nel caso di

suicidio, se lo si considera come un’uscita violenta e innaturale dal

percorso esistenziale che è stato assegnato ad un essere vivente dalla

Intelligenza che regge l’ordine dell’Universo.

Gli dei si manifestano in due modi diversi: pubblicamente a popoli interi o a

gruppi più o meno numerosi di esseri umani; privatamente e intimamente a

determinate persone, provocando in loro un forte impatto psichico e, di

solito e inducendo un cambiamento nelle loro vite dopo l’incontro, il

contatto.

Si tratta dei fenomeni delle Apparizioni, quando sono visibili e della

Illuminazione quando accade nella interiorità dell’essere umano.

Le apparizioni non si riscontrano solo nella religione cristiana, ma sono

presenti anche nelle altre e nelle tradizioni di tutti i popoli del mondo.

In tutte le epoche ci sono state persone degne della massima credibilità che

hanno dichiarato che era loro apparsa una entità luminosa recante un

messaggio; quasi tutti i Santi delle varie religioni dell’umanità sono stati

visitati da “Dio”; anche se non si può negare che alcune volte queste visioni

possano essere state provocate da uno psichismo disordinato.

L’apparizione avviene secondo un cliché consolidato: i veggenti sono in

preghiera o in luoghi isolati, quasi sempre immersi in sé stessi, in stato di

semisonnolenza coricati nel loro letto o sdraiati in campagna; molte volte la

visione ha luogo in una grotta, vicino all’acqua o su qualche arbusto ed

essi, non solo vedono, ma sentono, toccano, percepiscono odori dai misteriosi

visitatori. L’Entità appare improvvisamente e in date periodiche prefissate

di modo che la mente dei veggenti si sintonizzi sulla frequenza in cui opera

per facilitare al massimo la visione e la comunicazione.

Nella maggior parte dei casi, un’apparizione diretta è seguita da una

illuminazione, o da una grande apertura della mente del veggente; tuttavia,

in molte occasioni, l’illuminazione accade anche senza visione e può essere

istantanea o progressiva.

Nelle illuminazioni istantanee il soggetto si sente immediatamente invaso da

una felicità che inonda non solo il suo spirito, ma ogni minima parte del suo

corpo; percepisce la sua mente e la sua intelligenza in espansione di

conoscenza e ciò gli dà la certezza di avere a che fare con Dio direttamente

o con qualcuno mandato da lui.

Il fenomeno psicologico dell’illuminazione, della “santità”, in ogni caso

dell’alterato stato di coscienza, in passato era collegato con la conversione

religiosa ed era attribuito alla presenza o alla predicazione di qualche

grande predicatore o santo.

Oggi, in una società secolarizzata e indipendente dall’influenza religiosa,

l’illuminazione viene fatta scaturire da pratiche esoteriche, filosofie

orientali, panteiste o cosmiche. In alcune sette protestanti prende spesso il

nome di “rinascita” o “battesimo dello Spirito Santo”.

Le persone più colte che vivono questa esperienza da agnostici, da non

credenti, l’attribuiscono ad una comunione con il Cosmico o con la Grande

Intelligenza diffusa in tutto l’Universo; ma, in sostanza, tanto i fatti

esterni al soggetto, quanto al meccanismo psicosomatico che viene messo in

moto, sono esattamente gli stessi, sia dentro che fuori l’ambito religioso.

L’illuminazione, in fin dei conti, è un fenomeno trascendente in quanto

l’essere umano salta involontariamente, anzi è forzato a saltare la barriera

che lo separa da altre dimensioni o livelli di esistenza. Fra i mistici

cattolici se ne incontrano alcuni che cercarono di resistere con tutte le

loro forze a queste invasioni delle loro menti, benchè le ritenessero

provenienti da Dio; ma, alla fine “Dio finiva sempre con il vincere le loro

resistenze, impadronendosi completamente della loro anima”

E questo è il vero motivo e il fine ultimo di tutto il fenomeno: la

possessione dell’anima. Nella teologia cristiana, quando il violatore è il

“Maligno” non ci sono problemi a chiamarla chiaramente “possessione

diabolica”; ma, quando la stessa violazione viene pratica da “Dio”, allora si

chiama “estasi” o “rapimento”.

Queste manifestazione degli dei non sono solo un atto altruistico di amore o

di aiuto, bensì hanno lo scopo primario di dominare quegli esseri umani

scelti per obbligarli al loro servizio. E’ una autentica violazione della

loro mente per predisporli a certi compiti che, in seguito, assegneranno loro

e inducendoli a credere di agire di propria volontà, completamente liberi per

cause nobili, degne o addirittura sante.

Un altro modo di manifestazione individuale degli dei è la “scrittura

automatica”. Questo insidioso fenomeno che inganna e schiavizza tante

persone, consiste nel ricevere “dall’aldilà” messaggi e comunicazioni di

vario genere. A volte i messaggi sono uditi dagli umani e posti

successivamente per iscritto; invece, molto più frequentemente, è la mano che

scrive meccanicamente, autonomamente senza che la mente abbia coscienza di

ciò che avviene.

La persona, gratificata dall’essere stata “scelta” si sottopone

volontariamente al ruolo di ricettore e mediatore; in realtà sta subendo

l’abuso di una indebita intromissione nei suoi processi mentali e,

quand’anche in un futuro volesse liberarsene, gli sarà molto difficile

sottrarsi. E’ vero che di solito, all’inizio dell’esperienza, i messaggi sono

positivi, ma con l’andar del tempo, diventano sempre più inattendibili,

specialmente quanto profetizzano la fine del mondo o le grandi catastrofi a

tempo.

Emmanuel Swedenborg, scienziato e mistico cristiano del 18° secolo, essendo

stato una vittima involontaria di questo fenomeno, ci ha lasciato questo

inestimabile consiglio:
“Quando gli spiriti parlano all’uomo, questi deve guardarsi bene del credere

a quello che dicono poiché quasi tutto di ciò che dicono sono menzogne

inventate da loro. Quando parlano di come sono le cose del Cielo e di come è

l’Universo, dicono tante sciocchezze che ci lasciano perplessi, se non

spaventati”.

Non solo gli dei riescono a superare la barriera che li separa da noi,

manipolando la nostra mente per porla al loro servizio, ma vanno ben oltre:

Da molti millenni sono riusciti a far sì che noi non ci si renda conto delle

loro manipolazioni, ma soprattutto che le autorità e i poteri costituiti

zittiscano in mille modi, sottili o violenti, le voci di tutti coloro che

denunciano questa situazione.

Nel corso dei miei studi di teologia cattolica avevo appreso quanto sia molto

importante “fare discepoli” e, quando anni dopo mi immersi nello studio del

fenomeno UFO, rimasi molto sorpreso nel constatare che questo imperativo è

altrettanto importante. I misteriosi visitatori extraterrestri, anche sotto

le sembianze degli esseri celestiali delle apparizioni, chiedono di “fare

gruppo”, di “creare discepoli” ed infatti tutti i veggenti, contattati od

illuminati hanno una enorme facilità ad attrarre addetti e convertirli al

loro modo di pensare. Ed è questa una curiosa e specifica qualità di tutti i

toccati dagli dei.

Quando un essere umano ha una visione reale di qualsiasi tipo, la sua psiche

subisce profonde alterazioni, non sempre visibili. Sarebbe meglio dire che,

quando è vittima di un’apparizione, per quanto lui si senta invaso dalla

presenza divina, subisce una violazione psichica e forse anche fisica.

L’alterazione più profonda che il suo cervello registra si trasforma spesso

in una forma depressiva mascherata che lo spinge sovente ad abbandonare la

famiglia, la professione e, nei casi più gravi, al suicidio, anche se

all’inizio si era presentata come una esperienza positiva che ampliava la sua

intelligenza e le sue qualità mentali e psichiche.

Se possedessimo strumenti sufficientemente sensibili, potremmo percepire nel

cervello di questo “prescelto” delle onde elettromagnetiche che non sono

presenti nel cervello umano normale.

Le persone definite psichiche dalla parapsicologia, mistiche dalla religione,

medium dallo spiritismo, contattati dall’ufologia, o con il termine generico

illuminati, emettono tutti, senza eccezione con una potenza superiore al

normale, un tipo di onde di frequenza e lunghezza specifiche che hanno il

potere di alterare, anche incoscientemente, il meccanismo cerebrale dei

discepoli e dei seguaci in genere.

Il cervello del “maestro” o del “veggente”, quale potente emittente, in modo

totalmente automatico e incosciente, invia nell’aria le sue onde che

producono l’effetto di un vero e proprio bombardamento cerebrale,

condizionando i seguaci. E’ un bombardamento di tipo fisico, a livello

subatomico, come lo sono i raggi X o gamma e che finisce con il frastornare

completamente i processi mentali di coloro che vi si espongono con una certa

assiduità, facendo loro perdere la capacità critica per assorbire

completamente le dottrine del “maestro”. Il caso di Charles Manson è una

testimonianza tragica di questi meccanismi perversi.

IL processo fisico è noto in elettronica: l’onda preminente impone il suo

ritmo a quelle più deboli, facendole vibrare al suo ritmo e così si spiega

come le onde cerebrali del “maestro” finiscano con l’imporsi su quelle dei

discepoli per cui tutte le sue idee, per quanto assurde o negative, vengano

accettate come qualcosa di perfettamente naturale.

Di norma è un processo lento; ma, in alcuni casi, quando il “maestro” è

dotato di grandi capacità psichiche radianti o emittenti, può anche essere

fulminante, provocando conversioni e adesioni istantanee, anche senza che il

“maestro” parli perché il cervello accoglie queste onde anomale alla stregua

di messaggi subliminali.

Nel “contagio psichico“, invece, non è richiesta la presenza fisica di un

“maestro” in quanto, come indica il nome stesso, è simile al contagio di una

malattia mediante virus. L’onda mentale imposta dal “gran maestro” della

setta diviene prevalente e generale nella mente di tutti i discepoli e

conserva la sua efficacia anche se non con la stessa forza di quando era

stata emessa direttamente dalla mente del “fondatore”. Un esempio chiarissimo

e tragico di questo complesso meccanismo si è verificato nell’orribile

suicidio di massa della Guayana nel 1979.

Terza parte

Questo fenomeno si è ripetuto molte volte nel corso dei secoli. Ogni volta

che nella storia appare un leader religioso o laico, anche politico, seguito

da moltitudini incoscienti disposti a dare la vita per le sue idee, è

opportuno almeno sospettare di essere di fronte a questa manipolazione.

Il contagio psichico comporta conseguenze sociali, psichiche, sentimentali e

spirituali e la vicinanza fisica con queste persone carismatiche è molto

pericolosa specialmente per gli adolescenti o, comunque, per le menti

immature o deboli, in quanto "l'Illuminato" emette intorno a sè un campo di

irradiazioni uguale ai campi fisici di cui ci parla la fisica moderna, specie

poi se ampliate da campagne di propaganda attivate dai potenti mezzi massivi

di comunicazione.

Negli USA migliaia di giovani abbandonano la famiglia per seguire questi

illuminati, creando un serio problema sociale, di cui peraltro, le autorità

si sono fatte carico. Le persone incaricate di riabilitare questi giovani

sono dette "deprogrammatori" e, in poco tempo, sono sorte delle vere e

proprie scuole per la loro formazione. In alcuni casi i metodi della

deprogrammazione sono identiti a quelli della programmazione, ma inversi, La

mente umana è molto più manipolabile di quello che possiamo pensare.

Un eminente psichiatra, che si era recato sull'isola di Trinidad per studiare

gli stati di trance rituali di certe tribù, si era accorto che il suo

cervello si sintonizzava subito, suo malgrado, con l'onda dominante da

alterazione di coscienza che scaturiva dalle danze collettive. E se questo

può accadere ad un adulto avveduto ed esperto, pensiamo ai ragazzi e alle

persone più impressionabili; del resto, basta vedere le migliaia di

adolescenti in trance isterica che piangono davanti a capelloni urlanti che

brandiscono una chitarra e cantano, contorcendosi come ossessi posseduti.

Anche la musica rock che, come un'onda, ha invaso il mondo conquistando i

gusti e la mente dei giovani, è altamente propiziatoria a questi stati

alterati di coscienza. Le sue tipiche peculiarità: ritmo monotono, volume

assordante, mancanza di contenuto ideologico e sentimentale, contorsioni

frenetiche, ripetizioni ossessive fino a indurre esaurimento o stordimento,

sono gli stessi elementi che si riscontrano nei riti e nelle danze sacre di

tutte le religioni primitive.

E' importante però ricordare che gli dei non sono i "creatori dal nulla" del

fenomeno della irradiazione straordinaria della mente degli illuminati poichè

tutti gli esseri umani, in minore o maggiore misura, hanno la capacità di

emettere determinate onde cerebrali captabili dai loro simili ed anche da

certi animali, come dimostrato dalla parapsicologia in molte occasioni e in

molti esperimenti.

Quando il cervello umano vivra ad un ritmo di 10 cicli al secondo è in grado

di influenzare, a livello subatomico, qualunque materia vivente; il fatto è

che questa capacità è atrofizzata e del tutto sconosciuta agli umani, mentre

per gli dei è molto facile sfruttarla e potenziarla al massimo. E, se non la

ritengono sufficiente, forniscono al soggetto prescelto, con mezzi a noi

sconosciuti, altri poteri con i quali sarà più facile attrarre alla loro

causa gli ignavi esseri umani. I grandi taumaturghi di tutte le religioni e i

grandi Avatar sono esempi di questa attenzione.

Un contatto soft, in sordina, è "l'ispirazione" o "suggestione", cioè quando

gli dei usano mezzi più normali, meno invasivi della mente umana, magari

subliminali, per "convincere" la persona prescelta, ispirandole in modo più o

meno marcato e costante, qualche idea, sistema o riforma da attuare e, se

l'eletto non ha una posizione rilevante nella società in cui vive, sempre

discretamente e "naturalmente" gli aprono le strade che lo portano a

raggiungere gli obiettivi prefissati.

Certo non tutti i leaders passati, presenti e futuri debbono l'insieme delle

loro opere ai "suggerimenti" degli dei; anzi, molti di loro sicuramente hanno

agito senza alcun intervento extraumano; tuttavia sono fermamente convinto

che la storia umana sia "guidata" o almeno influenzata perchè agli dei piace

immischiarsi nella stessa; lo hanno sempre fatto e lo fanno tuttora, ogni

qualvolta lo ritengano più proficuo e favorevole alla loro supremazia.

In un determinato momento della storia preferiscono una "causa" su un'altra e

l'aiutano più o meno apertamente. A volte mantengono lo "status quo"

religioso o patriottico; altre volte spingono per le rivoluzioni, tenendo

sempre conto dei loro esclusivi interessi. Non dobbiamo dimenticare che fra

gli dei esistono grandi rivalità, il che fa sì che le "riforme" o i

"riformatori" promossi da alcuni di loro, a volte siano spietatamente

combattute da uomini che seguono inconsciamente le direttive di altri dei

loro nemici o avversari.

Oggigiorno il fenomeno UFO, considerato in tutta la sua complessità, è la

prova più concreta della presenza degli dei fra di noi. Le apparizioni che si

manifestano davanti a migliaia di spettatori assumono spesso un significato

religioso, come è avvenuto a Fatima con il "miracolo del sole", osservato da

più di centomila persone, ma personaggi e luoghi sacri di tutte le religioni

sono investiti da questa rappresentazione quando gli dei hanno interesse a

farlo.

In altre occasioni, invece, le manifestazioni pubbliche degli dei sono solo

indirette, anche se di grande importanza, assumendo l'aspetto di fenomeni

atmosferici o metereologici dovuti a cause naturali; per esempio enormi

esplosioni nello spazio, alle quali nè la scienza, nè le forze aeree militari

sanno dare una spiegazione; grandi incendi, tremori della terrra molto

localizzati, ecc. Spesso si è potuta provare, senza ombra di dubbio, il

collegamento fra questi fenomeni e gli oggetti volanti non identificati di

forma discoidale.

Anche se si presentano come meri viaggiatori extraterrestri, possiamo

senz'altro ritenere che questi esseri - da qualunque parte provengano - sono

gli stessi che, nell'antichità, si presentavano a tutti i popoli, sostenendo

di essere i loro dei ed esigendo adorazione e obbedienza.

Infine si possono anche manifestare in forme esotiche, umanoidi o

animalesche. Il folklore di tutti i popoli, in tutti i tempi, è pieno di

questi personaggi pittoreschi e misteriosi. In ogni caso, ci si creda o no, è

sicuro che a noi sono quasi del tutto sconosciute le leggi cosmiche che

regolano l'essenza fisica e psichica di questi esseri di altre scale

dell'universo.

Data la loro grande intelligenza e la capacità di manipolare sia la materia,

sia la mente umana e la loro volontà di non essere percepiti, è naturale che

le manifestazioni siano, quasi sempre, le più varie e le più nascoste, tanto

da restare inconoscibili agli umani ai quali hanno fatto credere - oggi più

che nei tempi antichi - di essere gli unici signori e padroni di questo

pianeta.

Che cosa cercano gli dei nel nostro mondo?

Ci aiuterà molto in questa analisi la riflessione sui motivi per i quali noi

umani interferiamo nella vita degli animali perchè il rapporto fra noi e gli

dei ha molti paralleli con quello che noi abbiamo con il mondo animale e che

sono, fondamentalmente due: necessità e piacere.
Purtroppo anche oggi, nonostante lo sviluppo della scienza e delle tecnologie

connesse, siamo ancora dipendenti dagli animali per necessità alimentari, non

avendo avuto cura di sviluppare un'agricoltura in grado di sfamare la

popolazione mondiale e, peggio ancora, li utilizziamo barbaramente per

sperimentazioni di tutti i tipi.

Il bisogno che gli dei hanno di noi è inferiore al bisogno che noi abbiamo

ancora degli animali. Probabilmente possono sussistere - per lo meno nel loro

ambiente naturale -senza avere necessità di utilizzare noi per qualche motivo

che, invece, scatta quando vogliono giungere o mantenersi sul nostro piano di

esistenza

Non è necessario che provengano da altri luoghi dell'universo; possono

benissimo risiedere sul nostro stesso pianeta in un'altra dimensione e il

passaggio dal loro piano al nostro potrebbe comportare la necessità di

prendere da noi ciò di cui hanno bisogno e che non hanno, o non possono

portare dal loro luogo di origine.

Sono esseri intelligenti e la loro necessità può essere solo quella di

alimento naturale dell'intelligenza, di ampliamento continuo di conoscenza:

il sapere per il sapere. E' perfettamente naturale che questi esseri, una

volta scoperta la nostra esistenza, siano interessati a conoscere i nostri

modi di vita; soprattutto i nostri pensieri, le nostre emozioni e i

sentimenti superiori di cui è capace l'anima umana.

Non dobbiamo nemmeno meravigliarci se, in molte occasioni, provocano

deliberatamente eventi straordinari per avere la possibilità di studiare le

nostre reazioni. Anche noi facciamo studi di Storia e Scienze Naturali con i

quali cataloghiamo gli esseri viventi e non che ci circondano per amore della

conoscenza e, in quest'ottica, è anche credibile che esistano entità

superiori che con noi si pongano come l'entomologo che osserva costantemente

l'andare e venire delle formiche dal formicaio spinto dalla curiosità e

dell'interesse personale.

Il secondo motivo di contatto è il piacere, il loro non certo il nostro. Se

riflettiamo un momento sul nostro comportamento con gli animali appare chiaro

che li usiamo non solo per necessità, ma anche per divertimento e puro

piacere egoista. La caccia, i safari, le corride, combattimenti fra galli o

cani, ecc. sono esempi di come l'uomo considera " sport" la sofferenza e la

vita degli animali, verso i quali peraltro, non prova alcun odio e neanche

alcun rimorso, dato che sentendosi superiore ad essi, ritiene di avere il

diritto di comportarsi come più gli aggrada.

Se gli esseri extraumani che si manifestano in apparizioni o in veicoli

spaziali hanno la nostra stessa filosofia, siamo messi proprio male. I solo

fatto di essere "dei", ovvero una specie di superuomini, come noi non siamo

altro che superanimali, dà loro il diritto di usare gli uomini come meglio

ritengono, anche con la privazione della vita, se questo soddisfa le loro

esigenze e il loro gusto. Naturalmente non è necessario che provino ostilità

nei nostri confronti; semplicemente ci considerano degli "inferiori" di

scarso o nessun valore se non in rapporto ai loro interessi.

Contrariamente a quanto predicano le varie religioni o certi ufologi poco

accorti o "illuminati" costituiscono un freno, se non un grave ostacolo alla

evoluzione e alla maturazione responsabile degli esseri umani.

Questi esseri misteriosi e superintelligenti calpestavano già questo pianeta

quando apparve il primo uomo e, quindi, potrebbe essere più loro che nostro.

"L'Adamo", o il primo uomo di ogni razza, è un'opera o un gioco degli Elohim,

dei Signori, come sono chiamati nella Bibbia. Quest'opera non è da intendersi

come "creazione dal nulla", bensì come manipolazione di creature più o meno

intelligenti che già esistevano. Anche gli uomini, del resto, hanno

manipolato le razze animali, provocando l'estinzione di molte di esse o

creando un grande numero di specie nuove o ibride.

Il primo superanimale, chiamato "homo sapiens" fu il frutto naturale di una

evoluzione programmata dalla Universale Intelligenza Creatrice che è

infinitesimamente presente in tutte e in ognuna delle creature dell'universo,

compresa quella che noi chiamiamo materia morta.

Quando il primitivo "homo erectus" ebbe la possibilità di trasformarsi in

"homo sapiens", fecero la loro comparsa gli dei. Manipolarono radicalmente

quella creatura (come noi facciamo con gli animali) e, dato il loro grado di

evoluzione intellettuale e scientifica, lo programmarono geneticamente di

modo che le loro progenie generazionali fossero in grado di evolvere o non

evolvere a seconda di quanto fosse nella loro convenienza che non è

certamente la stessa della razza umana.

Noi siamo stati illusi e ingannati dagli dei stessi, tramite le religioni, di

essere i re del creato, sicuramente i personaggi centrali, i padroni del

pianeta, sicchè siamo del tutto disarmati e impreparati ad affrontare la

verità della loro esistenza e del loro dominio.Il nostro piano materiale di

vita non interferisce minimamente con il loro in quanto essi si trovano al di

fuori del nostro spazio fisico, in una dimensione altra di questo immenso

condominio che è il pianeta Terra.

Per averne una idea più chiara, diciamo che miliardi di batteri convivono con

noi, addirittura dentro di noi, senza che le loro vite interferiscano o

disturbino le nostre perchè il loro piano di esistenza è diverso dal nostro.

Con gli dei accade più o meno lo stesso e la distanza che li separa da noi è

molto superiore a quella che separa noi dai batteri con la differenza poi che

essi obbediscono a leggi cosmiche specifiche della loro dimensione che ci

sono del tutto sconosciute.

Gli dei, dunque, vivono nella loro dimensione, irraggiungibile per i nostri

sensi, del tutto indisturbati dalla nostre vite e dalle nostre attività e, al

momento di prendere delle grandi decisioni che interessano loro, non ci

tengono in nessuna particolare considerazione. Vivono le loro vite non

preoccupandosi minimamente degli uomini, come noi viviamo le nostre senza

tenere conto dei miliardi di insetti, a meno che questi insetti non ci diano

fastidio e allora, con grande naturalezza, li distruggiamo e torniamo alle

nostre occupazioni.

Malgrado la separazione radicale che esiste fra noi e gli dei, è possibile

che alcune nostre azioni trascendano la barriera dimensionale, causando loro

fastidi diretti o indiretti, per esempio non attenendoci alle direttive che

ci hanno dato. In questo caso agiscono secondo i loro interessi, anche

drasticamente e credo che questo sia accaduto molte volte nel corso della

storia.

Il piacere che gli dei traggono dall'uomo certamente non è dato solo dalla

conoscenza di creature inferiori come sapere teorico o passatempo, bensì è

qualcosa di molto più pregnante e desiderabile e che, probabilmente, è la

causa principale della loro interferenza nelle nostra vita e in tutta la

nostra storia.

Gli dei sono molto interessati all'attività psichica del cervello umano,

un'attività elettrica che consiste nell'emissione di onde e radiazioni

sottilissime, in particolare quando è sottoposto a stati di eccitazione. Sono

in grado di captare queste vibrazioni elettromagnetiche ed agiscono su di noi

per propiziare tutte le circostanze nelle quali il nostro cervello emette più

intensamente queste onde o radiazioni, in quanto si ipotizza che

costituiscano per loro un appagamento molto gratificante, forse come per noi

lo possono essere l'alcool, il tabacco, le droghe di vario genere.

Genericamente possiamo dire che lo stato d'animo che induce il cervello umano

a produrre queste particolari onde cerebrali è l'eccitazione. Questa

eccetazione può provenire dall'angoscia, dalle grandi aspettative, dagli odi

violenti, anche dalle allegrie psicotiche, ma soprattutto dal dolore morale e

ancor più fisico; anzi, pare che di tutti gli stati d'animo possibili, quello

del dolore fisico sia il maggior produttore di energia e il più rapido e

facile da conseguire.

Oggi, un ricercatore del fenomeno UFO che studiasse anche gli storici antichi

per conoscere ciò che gli dei chiedevano a quei tempi ai popoli greci,

romani, mesopotamici, precolombiani attraverso i riti e le cerimonie

religiose, si accorgerebbe subito, senza alcun dubbio che, a distanza di

tempo, di spazio e di sembianze ci sono le stesse modalità propiziatorie di

quegli stessi stati d'animo.

Quello che gli dei hanno sempre chiesto nell'antichità e continuano a

chiedere ancora oggi è, nè più nè meno, che sangue, tanto di animali che di

esseri umani. Il perchè non lo so con certezza, posso solo fare delle

ipotesi; tuttavia, la maggioranza degli studiosi di ufologia e di paranormale

concorda sul fatto che il sangue e certe viscere sono il comune denominatore

fra gli dei dell'antichità, compreso il dio della Bibbia, e gli UFO dei

giorni nostri.

Dalla lettura della Bibbia, infatti, si vede come Yahvè, unico dio, spieghi a

Mosè ciò che voleva che fosse fatto con il sangue e i visceri degli animali

sacrificati con una minuziosità ossessiva, La cosa grave, però è che anche

Baal, Moloc, Dagon, ecc: considerati falsi dei, chiedevano le stesse cose ai

popoli mesopotamici; Giove-Zeus chiedeva gli stessi sacrifici ai Greci e ai

Romani; in America poi Huitzilopochtli esigeva, in certe occasioni,

addirittura sangue umano.

Come mai l'Unico Dio esigeva le stesse cose volute dagli altri dei

completamente prive di rapporto poi con l'amore e l'obbedienza che si

intendevano simbolizzare nei riti sacri? Qualche sospetto viene quando si

riflette sul sangue universalmente rapportato al fenomeno religioso. E'

stupefacente che nella Bibbia l'amore sia nominato 160 volte e il sangue 280.

L'archeologia ufficiale che ha a che fare con il tema che stiamo trattando,

ha delle resistenze ad ammettere i nostri punti di vista, benchè arrivi

talvolta alle stesse conclusioni. Cito al proposito l'autore tedesco Wilhelm

Ziehr:

"In questo modo si spiega l'offerta di vittime; gli dei non apprezzano il

ringraziamento della preghiera o il cambiamento morale di vita, o

l'accettazione di determinati comandamenti, ma solo il sacrificio e il

supremo sacrificio che si possa offrire è il sangue degli uomini" (La magia

di tempi passati, ed. Mundo Actual, Barcelona)

Il Cristianesimo, malgrado si sia liberato dalla zavorra dei sacrifici

cruenti di animali, mantiene nei suoi riti ancora il rituale del sangue,

anche se sublimato. Il "sangue dell'Agnello", il "vino trasformato in sangue

dal Figlio di Dio" sono due simboli fondamentali di tutto il rituale

cristiano. Se approfondiamo ulteriormente, però, vediamo che non sono solo

simboli; il sangue di Cristo sulla croce fu sangue reale e non simbolico;

sangue che, per la fede, fu voluto nientemeno che da suo Padre!

Più che collegare gli UFO alle entità chiamate dei, possiamo affermare che

sono la stessa cosa. Il fatto irrefutabile è che, periodicamente, usano

prelevare certe viscere e grandi quantità di sangue dagli animali,

preferibilmente mucche e tori, dopo averli uccisi negli allevamenti. Queste

macellazioni avvengono normalmente di notte e in tutto il mondo conosciuto,

anche se nessuna polizia ha mai dato spiegazioni convincenti, nonostante che

ormai tutti gli ufologi seri ammettano l'uccisione e il dissanguamento di

animali. Negli Stati Uniti si pubblica una rivista che cataloga tutti questi

fenomeni; ma la negazione e l'opposizione alla loro divulgazione sono

pressochè totali, messe in atto dal potere costituito nelle sue forme

religioso, politico, scientifico e militare.

Se l'uccisione degli animali compiuta dagli UFO non sono divulgate

volentieri, ancora meno lo sono le uccisioni e il dissanguamento di esseri

umani, anche perchè, ai nostri giorni, avvengono raramente e in zone molto

isolate.

Riguardo alle morti di animali domestici, provocate dagli equipaggi degli UFO

negli anni 1974/75, a Porto Rico accaddero altri fatti strani che sia io che

altri ricercatori del fenomeno avevamo studiato attentamente: apparizioni di

giganteschi animali, grandi e misteriose esplosioni nell'aria, apparizioni di

vergini e santi in diversi villaggi, immagini religiose che sanguinavano o

piangevano, miracoli nel santuario di Nostra Signora, scomparse di persone in

modo misterioso, ecc.

Per me, tutte queste cose, anche se apparentemente non avevano niente in

comune, erano connesse profondamente fra loro, cioè avevano la medesima

origine.

Dalla lettura della Bibbia apprendiamo che le parti del corpo dell'animale

sacrificato che erano maggiormente graditi al dio erano i reni, la retina che

avvolge il fegato, così come il sebo, il grasso e, soprattutto il sangue.

"Non mangiare mai il grasso, nè il sangue; il grasso e il sangue sono per

Yahvè" (Deut. 12). Tutte le restanti parti del corpo, descritte

minuziosamente, dovevano essere bruciate fuori dall'accampamento.

Molti equipaggi di UFO, come gli dei dell'antichità, hanno dimostrato una

strana predilezione per certe interiora di animali e di sangue, sia animale

che umano.
Riassumendo, ci sentiamo di dire che nei tempi passati Yahvè e gli altri

Elohim comandarono ai popoli primitivi di fare loro dei sacrifici animali. Ai

giorni nostri, essendosi elevata la civiltà umana, la richiesta non è più

così esplicita, diretta. Ancora continuano le uccisioni rituali di animali

per dissanguamento come nell'Islam - non hanno più il nome di sacrifici, ma

la sostanza resta la stessa.

Capita così che alcune entità, oggigiorno, mietano vittime direttamente negli

allevamenti, prendendo alcune viscere e, soprattutto il sangue, dal quale

pare traggano qualche principio vitale o qualche energia che, oggi come

allora, è loro necessaria per mantenere la forma fisica che adottano per

comunicare con noi o per materializzarsi nella nostra dimensione.

Sempre negli anni 70 del novecento, periodo che ho studiato in modo

particolare nell'America Centrale, addirittura c'erano strane morti di

bambini di pochi anni o pochi mesi che risultavano completamente senza

sangue, come se fosse stato aspirato, forse dalla bocca, in quanto il loro

corpicino non presentava alcuna ferita. Le madri erano sommerse in uno stato

letargico accanto ai loro bimbi morti, come se fossero state drogate; alcune

di loro riprendevano conoscenza dopo parecchi giorni e tutte denunciavano un

forte stato di spossamento.

Anche volendo attribuire queste morti a cause naturali, ci sono delle

coincidenze fra queste e la mutilazione di animali. Una di queste consiste

nel fatto che, in quei giorni, gli abitanti della zona avevano visto delle

luci che si muovevano lentamente nel cielo, descrivendo strane manovre sopra

la cima degli alberi e dei picchi circostanti.

Per l'umile gente del luogo, queste luci che apparivano periodicamente nel

cielo erano "streghe" che temevano a tal punto da avere riti magici e

preghiere per difendersi da loro.

Mettere per iscritto e divulgare casi come questi, spesso manda in bestia due

tipi di persone: gli scienziati "seri" che credono che al mondo ci sia ancora

ben poco da scoprire e che, in ogni caso, scienza e potere siano in grado di

dare qualunque risposta; certi "ufologi" che, nella definizione di sè, già

denunciano una mancanza di originalità, che continuano a credere che gli UFO

siano avanguardie dei buoni fratelli cosmici che vengono sul nostro pianeta

per aiutarci.

Quando si scoprono fatti nuovi e radicalmente differenti, è logico che il

pensiero dell'uomo sia stravolto, che vecchie teorie crollino e ne subentrino

altre che siano in grado di spiegare fatti fino a quel momento sconosciuti.

Prendiano, per esempio, l'attuale controversia fra creazionisti ed

evoluzionisti. Quando la Chiesa cristiana monopolizzava il pensiero, non

esisteva il problema della origine della razza umana: la Bibbia lo spiegava

chiaramente.

Quando apparvero fatti nuovi, ignorati dai leaders religiosi, nacquero nuove

teorie al riguardo e quelle bibliche religiose andarono in frantumi.

Allora iniziò la scienza ufficiale a monopolizzare il pensiero con le sue

nuove teorie evoluzionistiche, accusando il clero di fanatismo e miopia. La

scienza aveva ragione.... fino a quando non accadde altro ancora, cioè fino a

quando l'umanità iniziò a riflettere su fatti accaduti dappertutto e in tutte

le epoche, mandando in frantumi, questa volta, molte teorie degli scienziati.


In questo momento la scienza commette lo stesso errore commesso in passato

dai leaders religiosi. Sta dogmatizzando sulle origini dell'uomo: con un

semplice osso, non solo compone un intero scheletro, ma addirittura postula

un intero sistema di vita! Peggio ancora, non intende sentir parlare di cose

che non concordano con i suoi manuali universitari e si rifiuta di analizzare

l'enorme cumulo di dati che contraddicono le sue teorie. Quando tutti questi

"fatti" indicano che la razza umana è discesa, per buona parte, dalle stelle,

insiste nel sostenere che discende dagli alberi.

Non c'è la certezza ovviamente, ma il sospetto sì dell'attaccamento al

sangue, tanto degli dei antichi che degli attuali UFO, confermato anche da

alcuni "contattati" che l'avrebbero saputo direttamente dagli extraterrestri,

per quanto non affidabili.

La chiave di tutto è che il sangue libera molto facilmente e in modo naturale

quel tipo di energia che piace tanto agli dei e che, in definitiva consiste

in onde elettromagnetiche specifiche.

Per ottenere da un corpo vivo simili energie, gli dei devono ucciderlo

violentemente e poi bruciarlo; invece, quando il sangue fluisce liberamente,

separato dal corpo, sprigiona questa energia in modo completamente spontaneo,

contrariamente a ciò che succede alla maggior parte delle viscere e della

materia organica smembrata.

Paracelso affermava che i maghi neri si avvalgono del sangue per evocare le

entità astrali che, in questo elemento, trovano il plasma conveniente per

materializzarsi.

I sacerdoti di Baal si ferivano il corpo a sangue per provocare apparizioni

tangibili. In Persia, ai confini con la Russia, nei pressi di

Temerchan-Shura, gli aderenti ad una setta religiosa formavano un cerchio e

giravano velocemente fino ad arrivare alla frenesia e, in questo stato, si

lanciavano gli uni sugli altri armati di coltelli e si ferivano fino a quando

le loro vesti si inzuppavano di sangue; allora ogni danzatore vedeva accanto

a sè un'entità con cui continuare la danza.

Anticamente, le streghe della Tessaglia mischiavano sangue di agnello e di

bambino per evocare gli spettri.

L'evocazione cruenta si applica anche in alcune zone della Bulgaria ai

confini con la Turchia: gli Yezidis, circa 200.000 abitanti delle montagne

aride della Turchia asiatica, Armenia, Siria e Mesopotamia, formano dei

circoli al cui centro si situa il sacerdote che invoca Satana. I componenti

del cerchio corrono, saltano, si feriscono vicendevolmente con dei pugnali e

ottengono manifestazioni fenomeniche fra le quali globi che, di volta in

volta, si trasformano in giganteschi e strani animali.

Dati simili, tratti da "Iside svelata", tomo IV di Elena Blavastky, si

possono trovare in molti altri autori e in quasi tutti gli storici

dell'antichità.

Oltre a questi testi profani, non dobbiamo dimenticare dei chiari e taglienti

ordini dati da Yahvè al suo popolo: "Non bere mai sangue", "versalo al suolo

come acqua" (Lev. 3,17- Deut. 12,16,24, ecc.)

Nel momento in cui qualcosa di vivo muore, gli elementi fisici materiali che

la compongono tornano alla terra, dove continuano i loro interminabili cicli

di disintegrazione, fusione, trasformazione. Altri elementi, anch'essi

fisici, ma non materiali, a livello quantico o subatomico, non entrano in

questi ciclo, ma si liberano come energie e si aggregano con altre energie

che vibrano alla stessa o simile frequenza e dimensione. Orbene, creature del

Cosmo più evolute di noi, come gli dei, sono capaci di captare, per lo meno

in parte, queste energie, onde o vibrazioni che si liberano quando si

disintegra la materia viva.
Pare che questa energia procuri loro un immenso piacere e, per questo, la

cercano oggi come l'hanno sempre cercata, avvalendosi di mille stratagemmi.

Quando la materia viva, sia animale che vegetale, muore lentamente dopo un

processo naturale di invecchiamento, questa energia vitale si va disperdendo

a poco a poco prima del momento finale e, per questo, è molto più

difficilmente captabile ed utilizzabile da chi ha l'interesse a farlo; però,

quando un essere vivente è nel pieno delle sue forze e, per una causa o per

l'altra, muore di morte naturale, come accade ad un animale sgozzato, o si

disintegra rapidamente, allora tutta l'energia vitale sgorga come torrente

impetuoso e diventa sostanziosa.

Il modo più facile e normale per disintegrare la materia viva è la cremazione

e, l'energia che si libera, può essere generata sia dal mondo animale, sia

dal mondo vegetale che, essendo meno potente, deve essere di proporzioni

enormi per risultare "fruibile" (estesi incendi boschivi che durano giorni e

giorni, per esempio).

Dobbiamo ricorrere alla Storia e ricordare che gli dei, in tutte le religioni

dell'antichità, invece di esigere atti di pentimento collettivo emozionali,

preghiere razionali da parte dei loro popoli, il massimo contributo religioso

che esigevano era "l'olocausto", ovvero cerimonie nelle quali dapprima si

sacrificava la vittima animale o umana, poi la si bruciava integralmente in

modo che nessuno ne potasse trarre profitto. Doveva ardere fino a consumarsi,

come indica il termine "olocausto" che deriva da due parole greche che

significano "tutto bruciato".

Nelle grandi solennità greche e romane si facevano grandiosi sacrifici

animali, soprattutto di bovini bruciati su enormi pire, che si chiamavano

"ecatombe", altre due parole greche che significano "cento buoi".

Queste cerimonie, che culminavano con grandi falò, erano il modo perfetto che

gli dei avevano per "spremere" tutta l'energia vitale di quelle creature

viventi: in primis mediante lo sgozzamento delle vittime, con conseguente

spargimento di sangue, ottenevano l'energia sottile che apprezzavano

maggiormente, quella emanata dai corpi agonizzanti, in particolare dai

cervelli tormentati e terrorizzati; in seguito, già morta cerebralmente la

vittima, il fuoco si faceva carico di liberare in modo rapido l'energia

vitale ancora racchiusa nelle cellule di tutto l'organismo.

Queste onde di energia che si sprigionavano dai corpi fumanti delle vittime

costituivano, come già si è detto, una specie di droga, un aroma per i sensi

degli dei. Nel Pentateuco si parla ripetutamente di questi "sacrifici di

arrosti" che erano "cibo tranquillizzante per Yahvè", o che salivano a lui

come "aroma calmante".

Anche nelle altre religioni troviamo morte degli animali, cremazione dei loro

corpi, cerimonie nelle quali il sangue era l'elemento principale; ogni epoca,

ogni cultura o credenza li interpretava in modi diversi, ma la sostanza era

sempre quella e, quando noi uomini ripensiamo ad esse senza pregiudizi e

senza paure, non possiamo che considerarle irrazionali e assurde.

Non solo, ma in molte religioni questi sacrifici erano addirittura di animali

umani. In alcune queste "offerte umane" avevano liturgie feroci, indegne non

solo di un dio, ma perfino di un popolo selvaggio. Malgrado ciò le vediamo

praticate da popoli che avevano sviluppato grandi culture; pensiamo solo alle

immolazioni attuate periodicamente dagli Incas a Phacamac e agli Huacas, alle

tremende mattanze rituali praticate dagli Aztechi, alle offerte periodiche

dei primogeniti delle famiglie nobili nella religione dei Persi, ecc.
Ci sono religioni orientali e africane nelle quali, ancora oggi, il dio esige

che la sposa sia arsa viva sulla stessa pira del marito defunto; eppure i

fedeli continuano a credere che sia buono, misericordioso e voglia il loro

bene!

I Cristiani ritengono che sia Satana ad ispirare ogni forma di aberrazione

fra i Pagani, cioè fra i "popoli che non conoscono il vero Dio", ma ahimè,

risulta dalla letteratura sacra che il dio giudaico-cristiano Yahvè, pur

definendosi "misericordioso" e "benigno", non solo esigeva delle mattanze

umane, ma a volte era lui stesso a realizzarle!

"E Yahvè inviò un fuoco che divorò 250 uomini" (che gli stavano offrendo

dell'incenso) Num: 16,35 e tantissime sono le citazioni bibliche molto

esplicative che si potrebbero riportare.

Nel Nuovo Testamento e nella moderna teologia si tende a stendere un velo

offuscante su tutto questo e a sublimare molte pratiche non del tutto

"divine" di Yahvè; tuttavia i versetti del Pentateuco sono lì, ancora

leggibili, dopo aver sfidato i secoli, a testimoniarci le divine mostruosità.

Riassumiamo ora le diverse cose che gli dei cercano fra di noi.

- In primo luogo, le onde che sono prodotte da un cervello eccitato;

- le "onde della vita", ovvero le onde che sono sprigionate da un corpo

vivente stroncato da morte violenta;

- le onde sprigionate da tutte od ognuna delle cellule che vivono per un

certo tempo anche dopo la morte dell'animale o uomo che sia;

- il sangue versato perchè, quando è fuori dal corpo, libera un'energia molto

ambita da loro
Oltre a ciò, ci sono altre cose che cercano e trovano nella nostra dimensione

che noi con notiamo o non percepiamo e che, probabilmente, anche se ci

fossero spiegate, non saremmo in grado di capire.

John Baines esprime queste idee dal punto di vista della sua filosofia

ermetica:
"Il sapiens, nella sua lotta inclemente per l'esistenza, fa sì che il suo

apparato emozionale e nervoso elabori certi elementi incorporei, ma di una

eccezionale potenza, i quali abbondano nel corpo umano, in forma di

vibrazioni emesse da antenne incorporate nella sua unità biologica, le quali

sono orientate o sintonizzate sulle frequenze degli Arconti che "raccolgono"

questa forza e la utilizzano per fini che non divulgheremo, avvertendo però

che, ad ogni modo, compiono una funzione cosmica. Ed è così che il sapiens è

spogliato inavvertitamente dal prodotto più nobile, che egli stesso produce,

il distillato finale dell'esperienza umana... il "caldo aurifero" della sua

vita... Il sapiens deve nascere, soffrire, amare, godere, riprodursi,

costruire civiltà, distruggerle, ammalarsi e morire solo per il beneficio di

potenze superiori invisibili, coloro che capitalizzano il "prodotto vitale.
Il sapiens è, pertanto, uno schiavo per l'eternità, nonostante esemplari

individuali o isolati (separati dal gruppo) possono arrivare ad essere

liberi"
(da: Los brujos hablan; Kier Bs Aires)

Quarta parte

Devo ammettere di non essere del tutto certo che le attività degli dei sul

pianeta siano riferibili esclusivamente al piacere o al gioco, ma che

comportino anche il compimento di leggi cosmiche che sfuggono alla nostra

compresione.

In ciò sono stato anche confortato da altri autori il cui pensiero condivido

appieno e che consiglio di leggere: Juan G. Atienza tratta de "La grande

manipolazione cosmica", da un punto di vista storico e sociologico; F.

Jimenéz del Oso in "El sindrome OVNI", dimostra invece di essere un grande

psicologo che approfondisce il fenomeno senza farsi influenzare dal turbinio

di assurdità che, inevitabilmente, circonda chi affronta questo tema.

In questo capitolo cercherò di spiegare come gli dei, nel corso dei secoli,

abbiano ottenuto e continuino ad ottenere che l'umanità tutta si adegui ai

loro desideri e faccia quello che è loro confacente; in altre parole,

cercherò di dimostrare la strategia che gli stessi hanno usato per ottenere

che esseri intelligenti facciano "volontariamente", senza rendersi conto di

essere manipolati, ciò che a loro interessa.

Ogni cervello umano produce e contiene una relativamente piccola quantità di

energia che, nella sua unicità, ha a malapena la forza per far funzionare la

macchina biologica, cioè il corpo a cui appartiene. Questa energia singola è

di poca utilità per gli dei; ma, unita a quella di molti altri cervelli,

diventa molto potente, quindi facilmente estraibile ed utilizzabile.
Questa strategia mira ad unire non solo le menti, ma anche i corpi in modo

che siano riuniti nel minor spazio possibile e ciò facilita il compito di

"governare" gli umani; così come un allevatore produttore di latte non lascia

le proprie mucche disseminate in vasti pascoli, ma le tiene nei recinti o

nelle stalle per agevolare il suo lavoro di accudimento e mungitura.

Per ottenere lo stesso scopo, gli dei idearono uno dei fenomeni sociologici

più antichi registrati dalla storia: le religioni.

Curiosamente, quando gli archeologi trovano delle tracce di un popolo

primitivo che non ha sviluppato nessuna forma di arte o di cultura, le prime

cose che cercano sono oggetti o resti collegati alla religione. Viene

spontaneo pensare come per quegli esseri dall'intelligenza rudimentale, con

il problema di procurarsi il cibo, un riparo dalle intemperie e dalle belve,

il praticare una religione dovesse essere stata l'ultima delle loro

preoccupazioni. Eppure, in un modo o nell'altro, si trovano riscontri secondo

i quali i loro corpi si riunivano in determinati posti per sacrificare

animali e le loro menti si univano per chiedere, per placare, per lodare, per

temere... perchè gli dei hanno sempre dato un colpo al cerchio e uno alla

botte; hanno aiutato, ma anche minacciato e castigato chi non obbediva

prontamente ai loro comandamenti e così mantenevano un timore e una

aspettativa che consentiva di perseguire i loro scopi.

La religione, in molti suoi aspetti e considerata nel suo insieme, è un

formidabile strumento per indurre gli stati d'animo nei quali il nostro

cercello emette questa energia che interessa tanto ai nostri visitatori e

che, ormai, è riconosciuta oltre che nella parapsicologia, anche nel campo

della medicina avanzata, come è dimostrato dall'applicazione di alcune

pratiche energetiche curative nelle quali lo stato "alfa" cerebrale può

ottenere veri miracoli.

Gli stati d'animo più propizi all'emissione di queste energie sono il dolore,

con le sue innumerevoli sfaccettature; l'eccitazione, anch'essa molto

variegata; l'aspettativa, quando è profonda e, soprattutto, costante.Tutte le

religioni propiziano questo stato d'animo, ma a noi interessa in modo

particolare il Cristianesimo.

L'uomo, che ha uno spirito profondamente religioso, è un uomo speranzoso, in

attesa, particolarmente nella religione cristiana in cui la morte si pone

come "il momento da cui dipende tutta l'eternità"; un'eternità felice oppure

fra mille tormenti. Questo stato d'animo si sovrappone a tutti gli altri (a

parte lo squilibrio che può causare allo stato psichico generale) e

l'individuo finisce con il rispondere alla chiamata della "vita

contemplativa", cioè ad uno stato nel quale si disinteressa dei problemi di

questa vita e, mentre si dedica a perfezionare la sua anima, si limita ad

attendere il momento di incontrarsi con Dio. Stato d'animo riassunto

genialmente dalla frase di Santa Teresa: "Muoio perchè non muoio".

Oltre a questo stato d'animo, nella vita di un uomo profondamente religioso,

vi sono molti momenti in cui l'anima si carica di emozioni. Nel corso dei

secoli, tutte le religioni e tutte le sette hanno sviluppato, con tutta la

loro buona volontà, diversi meccanismi per ottenere questi stati emotivi per

avvicinare l'anima a Dio e porla incondizionatamente al suo servizio:

esercizi spirituali, ritiri, corsi, ecc. ne sono l'esempio.

Questa aspettativa, in molte persone deboli, diventa qualcosa che rasenta

l'angoscia e, a volte, la disperazione. Le religioni, nessuna esclusa, sono

ambivalenti nel senso che, da un lato costituiscono anche una grande

consolazione nelle innumerevoli tribolazioni della vita, donando sicurezza e

pace interiore; dall'altro essendo causa di dispiaceri e di disturbi nella

vita dei singoli e di dolori fisici e morali nella vita dei popoli.

Queste esperienze negative ci balzano maggiormente all'occhio quando si

tratta di religioni diverse dalla nostra, con le quali non abbiamo legami

sentimentali o che non condizionano le nostri menti; viceversa, viviamo come

naturale il nostro "habitat" culturale-religioso o addirittura non lo

prendiamo in considerazione.

Nel Medio Evo, quando la Chiesa con i suoi comandamenti e i suoi precetti

aveva una totale influenza sulla società, sembrava che fosse proibita la

gioia di vivere e che tutto ciò che era piacevole fosse peccato. Era la

logica conseguenza della "valle di lacrime" nella quale gli esseri umani

erano condannati a vivere.

Nessuno può negare che, nell'ascesi cristiana, per giungere ad una vera

amicizia con Dio, il mezzo più sicuro siano la mortificazione, la "morte al

mondo e alle sue vanità", la povertà, castità ed obbedienza che sono

l'opposto del benessere, della sessualità e della libertà. Il pensiero dei

mistici, sicuramente, rappresenta l'apoteosi della vita cristiana e ne è

prova la croce che non è simbolo di piacere e di vita, ma di dolore e morte,

La croce è stata ed è il simbolo del Cristianesimo; tuttavia pare che tutte

le grandi religioni abbiano come dottrina comune che, per perfezionarsi, si

debba rinunciare a questa vita: "il dolore porta a Dio".

Un altro aspetto curioso delle religioni è che propugnano due cose contrarie

fra loro, ma fortemente volute dagli dei. La prima è l'unione sia fisica che

ideologica e mentale attraverso le grandi concentrazioni religiose nei

santuari, per esempio; la seconda è la disunione, attraverso l'odio

reciproco, fra esseri umani appartenenti a religioni diverse dalla propria, o

addirittura per diverse interpretazioni della stessa.

Un'altra delle grandi strategie che gli dei hanno usato in tutto il corso

della storia per ottenere ciò che vogliono è la guerra. Malgrado tutto e

contro tutte le ragioni, la storia umana è piagata da guerre di ogni tipo.

Oggi possediamo una tecnologia molto sofisticata posta al servizio della

guerra con la quale si ammazza più gente in un secondo di quanta prima non si

ammazzava in un secolo. L'elettronica, la chimica, l'ingegneria più avanzata,

invece di porsi al servizio della gente comune per migliorarne la vita e le

condizioni di lavoro, cadono in potere di individui che, in ogni Paese,

occupano le più alte posizioni politiche e militari e si pongono

incondizionatamente al servizio della guerra.

I Pentagoni di ogni Paese, nei quali non è strano trovare individui con una

mentalità paranoica, pianificano coscienziosamente le mattanze umane che

andranno a fare per motivi "patriottici", magari convinti di essere

degnissime persone che agiscono per fini molto elevati e non sono sfiorati

dal dubbio sul senso di quella carriera il cui fine naturale è la violenza,

la distruzione e la morte di esseri viventi.

Dietro il paravento "patria", siamo condizionati, fin dalla nascita, a

considerare un "non compatriota" più come un nemico potenziale che un essere

umano esattamente uguale a noi.

Albert Einstein, ne: "La mia visione del mondo" dice:

"... parlo del peggior embrione sortito dallo spirito delle masse:

l'esercito, che odio. E' sufficiente che qualcuno sia capace di sfilare

impettito al suono di una marcia per meritare tutto il mio disprezzo; ha

ricevuto il cervello per errore, bastava il midollo spinale. Dovremmo

cancellare il più presto possibile questa macchia dalla civiltà. Oh, come

detesto le prodezze dei loro comandi, gli atti di violenza senza senso, il

beato patriottismo! Ciniche e disprezzabili mi appaiono le guerre. Mi farei

tagliare a pezzi piuttosto che prendere parte ad una azione così vile!..."

Se, come dicevamo, gli dei cercano il dolore, l'eccitazione e il terrore

perchè il cervello umano produca in abbondanza le onde che interessano loro,

e ancor meglio, le vite umane stroncate violentemente con spargimento di

sangue, allora dobbiamo convenire che la guerra è lo strumento perfetto.

Ripensiamo, solo per un momento, ai grandi campi di battaglia tramandati

dalla Storia, seminati di cadaveri, di uomini feriti e agonizzanti che stanno

morendo dissanguati... quale lauto banchetto per queste sanguisughe e per

questi dracula dello spazio!

Certo è che hanno saputo fare il lavaggio del cervello a tanti, illustrissimi

personaggi della Storia fino a convincerli che la difesa della democrazia,

dell'onore, della dignità, della patria, dei valori morali, delle finanze e

delle religioni valga qualunque mattanza umana. Le guerre di religione, poi,

sono le più feroci; si tratta, nientemeno che di sterminare i nemici di Dio.

Siccome per difendere il suo "onore", tutto è lecito, così almeno la pensano

tutti i fanatici, le atrocità che si commettono qui non hanno paralleli.

All'interno delle proprie religioni i fanatici, costituiti in autorità,

organizzano ogni sorta di tribunale ecclesiastico, Santi Uffizi,

Inquisizioni, sempre in nome di Dio, per annientare chi viene ritenuto

eretico, illuminato, riformatore, stregone. Si parla molto dell'Inquisizione

spagnola, con ragione; ma ci furono anche feroci Inquisizioni protestanti e

islamiche nelle quali, a volte, furono bruciati i più ferventi servitori di

Maometto.

Se queste sono cose del passato, oggi teatri di guerra aperta, sotterranea,

dichiarata e non sono attivi in ogni parte del pianeta, anche fra seguaci

della stessa religione, non solo di religioni contrapposte o rivali; la

mattanza è sempre più estesa; la guerra "santa" dell'Islam inonda di sangue,

da otto secoli, tre continenti.

"Il sionismo ortodosso iniziò con il comandamento divino al nostro primo

patriarca Abramo.... tutta la terra che vedi la darò a te e ai tuoi

discendenti" Queste sono le parole che costituiscono il nostro diritto.... "

"Il nostro insediamento in Palestina è un ordine divino che deve essere

obbedito come un comandamento", afferma perentoriamente la Lega B'nai Brit

contro la diffamazione antiebraica.

Queste incredibili parole, che esprimono fanatismo bello e buono, sono così

commentate da Oid M. Gras nel suo libro "Deception and myths of the Bible"

(Bell, NY : "Il furto di un Paese intero, la Palestina, un milione di arabi

affamati e senza patria, ecco a che cosa ha portato la credenza nei miti. La

Bibbia, invece che la "parola di Dio", dovrebbe definirsi "L'opera del

Diavolo". La sua astuzia è talmente diabolica che ha ingannato il mondo

intero per migliaia di anni; le conseguenze sono state oltre sedici secoli di

tenebre. Crociate, Inquisizioni, pregiudizi, fanatismo e, nell'attualità, una

guerra senza fine negli stessi luoghi in cui tutti questi miti hanno avuto

origine. Credo che sia ora di liberarsi di un libro che è stato la causa di

tanti imbrogli...."

Il concetto di "patria", poi ci viene inculcato come qualcosa di sacro e,

seppure intriso di solennità e sacralità, è frutto, molto spesso, di mere

ambizioni di condottieri del passato, di puri incidenti geografici o,

semplicemente della sorte. Le linee di frontiera, che vediamo sulle mappe,

non sono altro che l'assurda calligrafia della storia.

Il sentimento di amare quelli che ci stanno vicini è logico e naturale; ad un

certo punto, a volte, diviene irrazionale e cagionevole quando è rivolto allo

"straniero", secondo ruoli e limiti tracciati da avventurieri ambiziosi o

furfanti illustri.

Spesso, i figli degli emigrati, con millenarie radici etniche e linguistiche

totalmente differenti, diventano più patrioti degli autoctoni, dimenticando

rapidamente il paese di origine dei loro genitori.

E' lecito supporre che questo sentimento, per quanto logico, sia esacerbato

fino alla irrazionalità, di modo che si sia spinti più a difendere i difetti

della patria, piuttosto che i pregi della nazione vicina.

Unito al fenomeno della patria, abbiamo un altro fatto storico onnipresente:

la grande diversità di lingue che si parlano sul pianeta che, secondo i

linguisti, è un processo naturale e nulla ci impedisce di riconoscerlo.

Tuttavia, dobbiamo anche ricordare che gli dei, nelle loro interferenze nella

vita degli uomini, molte volte usano i fenomeni sedicenti naturali per

ottenere ciò che vogliono, senza che noi ci si renda conto che, in realtà,

sono stati forzati e manipolati. Viceversa a volte, fenomeni che sono

veramente naturali, ma a noi sconosciuti, ci sono presentati come "miracoli"

o fatti portentosi dovuti al loro grande potere dal quale non possiamo

prescindere.

E' interessante la versione biblica sull'argomento, nonostante che io non mi

appoggi ad essa per sostenere la mia tesi, in quanto, rispetto al mio

pensiero sulla Bibbia, sarebbe una contraddizione:

"... Era la Terra di una sola lingua e di una sola parola.... e dissero:

edifichiamo una città e una torre (di Babele) la cui cuspide tocchi il cielo

e ci renda famosi, affinchè non siamo dispersi su tutta la superficie della

terra...

Scese allora Yahvè per vedere la città e la torre che stavano edificando i

figli degli uomini e disse: Ebbene essi sono un solo popolo e hanno una sola

lingua e questo è ciò che hanno incominciato a fare. Ora non c'è più nulla

che abbiano in mente di fare e che sia irraggiungibile per loro. Scendiamo e

confondiamo lì la loro lingua in modo che non capiscano l'uno la lingua

dell'altro. E Yahvè li disperse per tutta la faccia della terra... " (Genesi,

11.4)

Anche la tradizione tolteca tramanda che, quando gli antenati dei Toltechi

messicani tentarono di costruire una grande piramide, improvvisamente

incominciarono a parlare in modo diverso da come avevano sempre fatto, così

che, non essendo più in grado di capirsi, dovettero abbandonare la

costruzione e a noi non resta che constatare che i parenti transatlantici di

Yahvè avevano agito al suo stesso modo.

La diversificazione delle lingue, il "non capirsi", ossia l'assenza di

comunicazione, facilita enormemente la separazione non solo fisica, ma anche

animica, il ché può degenerare in odi, malintesi e guerre, come infatti è

sempre avvenuto in quest'epoca storica giudaico-cristiana. Come le religioni,

anche le lingue da un lato sono strumenti per unire i popoli, dall'altro

occasioni di divisione, incomprensioni e ostilità verso gli "altri da sé".

Gli esseri umani, nel corso dei secoli, hanno trovato regole e definizioni

condivise per le misure, i meridiani, i calendario astronomico, le

telecomunicazioni, ecc, ma non ancora sono riusciti a creare una lingua

comune, neutra, magari studiata come seconda lingua obbligatoria in tutti i

Paesi, di modo che la comunicazione e la conoscenza fra i popoli e gli

individui del pianeta sia incoraggiata ed agevolata. Col tempo potrebbe

divenire la lingua comune del pianeta, correlata alla sempre più intensa

mobilità degli uomini stessi.

L'esperienza dell' Esperanto è venuta a cadere perchè non c'è mai stato

interesse da parte dei potenti a sostenerla; anzi vi è sempre stata

indifferenza e disattenzione. Questi personaggi si guardano bene dal fare

qualcosa di veramente utile all'umanità tutta; preferiscono continuare con il

loro "politicare", nella bella vita a spese del popolo, nei giochi di potere

nei quali danno briglia sciolta alle loro paranoie.

Un'altra strategia usata dagli dei per far sì che gli uomini non si capiscano

e lottino fra di loro consiste nella diversità delle razze che formano

l'umanità.

La credenza biblica secondo la quale discendiamo tutti da una sola coppia,

creata da Dio stesso nel Paradiso terrestre, è totalmente infantile. Le

differenti razze umane sono apparse singolarmente sul nostro pianeta nel

corso di milioni di anni; anche se la scienza ufficiale non ancora accetta

questa teoria.

Le differenze razziali ci fanno notare con chiarezza, in primis, la pluralità

delle loro origini. Le "prime coppie" apparvero in epoche e luoghi diversi

del pianeta. Allorquando qualche antropoide o gruppo di antropoidi stava per

fare il salto evolutivo o, detto in altre parole, quando appariva fra loro

qualche mutante, intervenivano gli dei che lo programmavano geneticamente

secondo la loro convenienza. Il Popol Vuh, la Bibbia dei Quichès, parla di

diversi tentativi falliti "dei Signori", prima che riuscisse "l'uomo".

Sono convinto che la chiara differenza fra una razza e un'altra sia dovuta

non solo a fattori naturali, ma anche all'intervento di vari "esseri

superiori" con maggiori o minori poteri e con diversi propositi in mente.

Se ciò può apparire inverosimile, basta pensare, come esempio, a come gli

uomini, nel corso dei secoli, siano intervenuti nella modifica delle razze

canine, adattandole alle loro necessità. Abbiamo ottenuto cani con zampe

corte o lunghe da sfruttare nei vari tipi di caccia, cani da guardia o di

compagnia. I cani non sono coscienti di queste manipolazioni e,

disgraziatamente, nemmeno noi umani siamo coscienti di essere stati

manipolati a nostra volta.

L'Africa è il continente dei Neri; l'America è il continente dell'uomo dalla

pelle ramata; nella maggior parte dell'Asia il tratto comune sono gli occhi a

mandorla; in India abbiamo un diverso colore di pelle e tratti

caratteristici; nel Mediterraneo esistono almeno un paio di razze diverse e,

per ultimi e senza preistoria, i Biondi del Nord Europa che sembrano essere

l'ultima creazione degli dei e molto simili a loro, almeno come ce li hanno

descritti i Greci e i Romani e come si presentano alcune volte quando

scendono dalle loro navi UFO e che, come razza, sono gli attuali dominatori

del mondo.

In enorme contrasto con ciò che è stato trattato finora è lo sport che,

tuttavia, è un fenomeno assolutamente interessante per gli dei.

Lo sport dispone di una organizzazione internazionale invidiata dalla stessa

ONU; le direttive e gli ordini emamati dal Comitato Olimpico Internazionale o

dalla FIFA sono osservati molto più attentamente di tutte le condanne, gli

imbarghi e le risoluzioni emesse dell'ONU, quasi mai rispettate dai Paesi cui

sono diretti.

Che rapporto c'è fra lo sport e gli dei?, quali benefici traggono dalla sua

ottima organizzazione?

Abbiamo più volte detto che, per ottenere ciò che cercano, tendono ad adunare

gli uomini e ad eccitarli, in modo che i cervelli producano quell'energia da

loro tanto ambita. Immaginiamo gli stadi nel pomeriggio della domenica,

gremiti di gente urlante arrabbiata o esaltata; diffusi a tappeto in tutte le

regioni, gli stati e in tutti i continenti; immaginiamo questi esseri

invisibili che, come api che volano di fiore in fiore succhiando il nettare,

suggono le sottili vibrazioni emanate dagli eccitati cervelli di tutte queste

masse umane domenica dopo domenica, anno dopo anno con o senza crisi

economica, sociale o politica; superando tutte le difficoltà climatologiche

perchè lo spettacolo deve continuare in ogni caso.

Per lo sport non esistono impedimenti politici, sociali, economici, militari;

tutte le contrapposizioni vengono appianate o sospese; però in un mondo tanto

disorganizzato, nel quale grandi organismi internazionali importanti

funzionano male, un'organizzazione tanto perfetta da riuscire a riempire ogni

settimana una infinità di stadi, pieni di esseri umani eccitati fino al

parossismo, ci autorizza ad essere sospettosi.

Un fenomeno "naturale", messo in atto dagli dei che, mi rendo conto, è

difficilissimo da accettare come verosimile, è quello che riguarda i grandi

incendi boschivi.
Oggi gli incendi boschivi sono diventati un vero problema per alcune nazioni,

senza che gli organismi e i tecnici preposti abbiano trovato cause e

soluzioni.

Secondo me, dietro le cause naturali o i piromani, spesso sono gli dei stessi

a provvedere direttamente alla liberazione dell'energia vitale della materia

che si disintegra in modo violento. La materia torna alla terra, ma la vita

che la impregnava si stacca e si libera in forma di radiazioni o onde di

elevatissima frequenza, non captabili dagli strumenti scientifici attuali.

Quando si bruciano corpi di animali, questa energia si stacca rapidamente e

in abbondanza; mentre, quando si brucia materia vegetale, si libera in

proporzioni minori ed è per questo che, per ottenerne una quantità

apprezzabile, bisogna bruciare grandi quatità di materia vivente.

Non nego che un bosco possa incendiarsi a causa di un piromane, o per un

mozzicone di sigaretta, o a causa di una scarica elettrica, ma nessuna di

queste cause o, tutte insieme, spiegano il grande numero di incendi che si

scatenano tutte le estati ovunque nel mondo, tenuto conto che molti divampano

contemporaneamente in luoghi impervi dove non arrivano i gitanti domenicali,

non vi sono attività agricole o interessi speculativi.

Studiando lo strano mondo del paranormale, ci si imbatte molto spesso nella

"produzione" di incendi. Nei fenomeni di poltergeist che si studiano in

parapsicologia, l'entità che causa rumori, spostamento di oggetti, lancio di

pietre ed altri fenomeni strani, è anche autrice di incendi.

Nella demonologia che, non solo nella mentalità popolare, ma in tutta la sua

profonda realtà, è sempre imparentata con tutti questi strani fenomeni,

"produrre fuoco" è qualcosa che si attribuisce sempre al "demonio". Per me il

demonio non è il nemico personale di Dio, così come ce lo descrive il

Cristianesimo, bensì uno degli esseri extraumani di cui stiamo trattando e le

cui manifestazioni sono negative per gli umani.

Anche nel campo dell'ufologia scopriamo che il fuoco è strettamente correlato

a questi misteriosi visitatori non solo nel provocarlo, ma in molte occasioni

anche nello spegnerlo, dimostrando di avere grande padronanza di questo

elemento.

Il caso più rappresentativo è senz'altro il famoso "fuoco di Peshtigo", più

conosciuto come "l'incendio di Chicago". essendo stata questa la sua

conseguenza.

Non tutti sanno che la stessa notte in cui Chicago andò a fuoco (8 ottobre

1871), bruciarono anche altri piccoli centri e città, come l'attuale molto

popolosa Breenbay, nella quale perirono oltre 3000 persone.

Contemporaneamente bruciarono enormi distese di terreno in ben sette Stati

del Nordamerica, una superficie pari alla metà della penisola iberica.

Quale fu la causa di questo fantastico incendio? Nè più, né meno che quella

che oggi chiamiamo UFO, una palla di fuoco che scorazzò per il nord e nordest

degli Stati Uniti, dallo Stato del Nebraska fino alla Pennsylvania,

percorrendo in linea retta non meno di duemila chilometri e causando al suo

passaggio enormi deflagrazioni. Secondo i testimoni oculari, scendeva dal

cielo un calore soffocante che non dava scampo a coloro che si trovavano nei

dintorni.

Questi enorme incendi divampano nel sud dell'Europa, ma soprattutto in

Brasile, dove multinazionali speculatrici hanno tutto l'aggio di scacciare

gli Indios all'interno del Mato Grosso per i loro sfruttamenti; in Australia

bruciano boschi e villaggi per giorni e giorni, così come in California dove,

nonostante l'impegno umano e tecnologico per lo spegnimento, che dura anche

settimane su territori di migliaia di ettari, perfino le lussiose ville dei

divi di Hollywood vengono carbonizzate.

I casi più eclatanti, degni di essere riportati, sono migliaia; alcuni sono

noti; altri passati sotto silenzio, non spiegati, nè interpretati.

Sicuramente, in molti casi gli incendi sono provocati dalla mano dell'uomo o

da agenti naturali, ma è altrettanto sicuro che questi esseri "superiori"

nascondono il loro operato sul nostro pianeta dietro cause naturali;

viceversa, in altri casi, ci fanno credere che qualcosa sia "sovrannaturale"

e opera loro, quando è invece una reale manifestazione della Natura che noi

ancora non ci spieghiamo; tutto a loro vantaggio e per impressionarci,

partendo da loro stessi che si sono fatti adorare da noi, come fossero Dio,

invece che solo altri esseri dell'Universo.

Dalla lettura dei testi biblici appare come gli dei esigessero anche la

cremazione di determinati vegetali "squisiti", tipo cedro e issopo, in

quantità e metodi specifici in quanto potevano costituire un condimento

adatto alla cremazione dell'animale che era il pezzo forte del sacrificio.

Yahvè pretendeva anche quotidianamente "l'offerta di cereali", secondo minuti

particolari di quantità, tipo e modi di cottura, in rapporto alla carne

bruciata. Questi cereali dovevano essere sempre "senza lavaggi", arricchiti

con incenso e olio d'oliva, salati, ma mai si doveva aggiungere del miele.

Curiosamente, queste particolarità le ritroviamo anche nelle offerte che gli

dei mesopotamici esigevano dai loro popoli, il che ci fa supporre che Yahvè

sia uguale a tutti gli altri "falsi dei" e spiega anche le sue tremende

gelosie nei loro confronti.

Sono interminabili i particolari pretesi da Yahvè su come dovevano essere

bruciate le offerte, quali dovevano essere gli olocausti e l'autorizzazione

per i sacerdoti, a volte, di poterne mangiare qualche piccola parte Come ci

dicono le scritture, la sua impazienza di sentire il "soave odore

tranquillizzante" era tale per cui, a volte, scendeva lui stesso ad arrostire

le offerte per captare da vicino ciò che bramava, in forma di nube, ossia

nella "sua gloria"...Questa è la legge dell'olocausto; l'olocausto arderà sul

focolare dell'altare dalla sera alla mattina e dalla mattina alla sera; il

fuoco dell'altare dovrà sempre restare acceso...."

Il 2° Libro delle Cronache della Bibbia ci descrive la consacrazione del

tempio di Salomone, circa 300 anni dopo la morte di Mosé:

"... Quando i sacerdoti uscirono dal santuario, la casa si riempì della nube,

la stessa casa di Yahvè... e i sacerdoti non poterono continuare nel servizio

a causa della nube, perchè la gloria di Yahvè riempiva la casa di Dio...

Quando Salomone finì di pregare, scese fuoco dal cielo che divorò l'olocausto

e i sacrifici e la gloria di Yahvè riempiva la casa.... Il re Salomone offrì

in sacrificio 22000 buoi e 120000 pecore così inaugurarono la casa di Dio il

re e il suo popolo... "

La presenza di Yahvè era fisica, non simbolica; il popolo vedeva la nube,

esattamente come ai giorni nostri molta gente ha visto piccole nubi fare cose

strane e inspiegabili.
Molto probabilmente queste cifre sono esagerate, ma anche riducendole ad un

terzo, ci troviamo di fronte ad un rogo sul quale bruciavano tonnellate di

carne; immaginiamo il fumo, l'odore, il grasso che colava da tutte le parti.

".... Salomone consacrò il cortile interno che stava davanti alla Casa di

Yahvè, da lì gli offrì gli olocausti e i grassi dei sacrifici di comunione

perchè l'altare di bronzo che aveva fatto non riusciva a contenere

l'olocausto, le oblazioni, i grassi... la festa durò sette giorni.."

Chiediamoci il perchè di tutta questa carneficina; per ingraziarsi e

procurare piacere al vero Dio, al Dio della bellezza, dell'amore, al Dio

prima e profonda Intelligenza che regge l'Universo? Non credo; il vero Dio

non si diletta con fumo di puzzolenti grassi bruciati; logicamente dobbiamo

giungere alla conclusione che tutta questa carneficina sia stata fatta per un

"dio" cui piaceva il sangue, fratello o cugino di Baal, Moloc, Asera, Dagòn,

Kemon e di tutti gli altri dei mesopotamici, i quali erano adorati dai loro

popoli mediante sacrifici di animali e di esseri umani, plagiati dai dogmi

vuoti, assurdi e tirannici delle religioni.

Se tutte queste cose di cui stiamo parlando sembrano assurde, teniamo

presente che sono state prese direttamente dalla Bibbia, il "libro sacro"

che, per milioni di esseri umani è stato la guida per secoli e per molti

continua ad esserlo. Con una guida così, nella quale si presenta Dio come un

individuo dai gusti tanto animaleschi e tanto stravaganti, non c'è da

meravigliarsi che la società sia quella che è e che le idee del mondo

giudaico-cristiano vadano alla deriva come stanno andando.

Se non accettiamo questa chiave di lettura, non ci renderemo mai conto di

essere manipolati; di quali siano le strategie e i veri propositi degli dei;

continueremo a lasciarci raggirare nella sottomissione inconsapevole e ad

accettare, come sacri e assoluti, tutta una serie di principi che,

considerati freddamente, sono stati disastrosi per l'umanità intera nel corso

di tutta la sua storia.

Quinta parte

Perchè dobbiamo difenderci dagli dei?

Molte persone, soprattutto quelle che sono state contattate in un modo o

nell'altro, non sono d'accordo con il mio punto di vista, secondo il quale,

alla lunga, il fenomeno UFO sia dannoso per gli esseri umani o, più

correttamente, per l'umanità considerata nel suo insieme.

Qualche anno fa, quando "l'operazione Rama" era al suo apogeo sia in Spagna

che in Sudamerica, misi in guardia coloro che vi aderivano in quanto,

malgrado tutte le apparenze di innocuità e di bontà di tutta l'operazione, si

sarebbero esposti a seri pericoli che divennero poi realtà in moltissimi casi

nei quali la loro vita subì dei traumi e dei cambiamenti per niente positivi.

Infatti, persone dalla psiche debole e propensa allo squilibrio e molti

adolescenti subirono contatti telepatici che risultarono, nel tempo,

frustanti o funesti.

L'Operazione Rama, originatasi in Perù, consisteva nell'incitare al contatto

diretto con gli "extraterrestri", presupponendo che questi siano i nostri

buoni fratelli dello spazio che vengono ad aiutarci e, in un certo modo, a

risolvere i nostri problemi. I capi di questo movimento non avevano ancora

scoperto che gli "extraterrestri" o gli dei, come li chiamiamo noi, invece di

essere la soluzione delle nostre difficoltà, sono essi stessi il più grande

dei problemi che l'umanità ha dovuto e deve tuttora fronteggiare.
Il guaio è che solo ora cominciamo a rendercene conto; io stesso ho impiegato

anni e anni di lavoro sul campo, studi e riflessioni prima di giungere a

queste conclusioni.

Dobbiamo difenderci dagli dei perchè, a lungo andare, il contatto con loro è

nocivo per noi. Perlomeno il contatto indiscriminato, ovvero senza sapere

bene con chi ci stiamo rapportando, a chi mettiamo in mano la nostra mente e

la nostra volontà, senza soppesare in modo critico se quello che ci indicano

o ci comandano sia utile o dannoso alla nostra vita.

Fra lo Spiritismo e quanto stiamo esponendo c'è un parallelismo notevole.

Nello Spiritismo, a mio parere, gli dei si manifestano come spiriti di

persone morte; tuttavia ammetto la possibilità e, in alcuni casi la

probabilità, che alcuni dei personaggi, che si manifestano in una autentica

seduta spiritica, siano effettivamente i resti dell'energia psichica di

qualche defunto morto di recente che, per qualche tempo, vaga confusa nel suo

nuovo stato, rifiutando di abbandonare il livello di esistenza nel quale

stava prima della morte.

Il pontefice del nuovo spiritismo, Alan Kardec, mette in guardia

ripetutamente in tutte le sue opere i seguaci e li esorta a non fidarsi mai

degli spiriti che si presentano nelle sedute, a non aprire mai con ingenuità

le anime alla loro influenza, senza prima essersi accertati di quale spirito

si tratti e se è veramente quello che dice di essere.

Negli spiriti, e ciò è sostenuto da Kardec e da altri maestri di spiritismo,

si riscontra lo stesso comportamento degli dei; occorre essere molto cauti

perchè, per quanto evoluti siano, in loro la menzogna e l'inganno sono molto

frequenti o quasi normali.

I credenti nello spiritismo, come i fanatici religiosi e i devoti degli UFO

credono che le loro "guide", i loro "santi", i loro "protettori

extraterrestri" non ingannino mai, ma che solo gli spiriti meno evoluti lo

facciano.

La realtà, però è che con i tre fenomeni: religione, spiritismo e Ufo bisogna

andare con i piedi di piombo perchè l'inganno è all'ordine del giorno; nè i

"santi" sono sempre stati santi quanto lo abbiano creduto i religiosi; nè i

"buoni fratelli dello spazio" siano sempre stati buoni come credono i loro

sostenitori; nè le "guide spirituali" guidino sempre come credono gli

spiritisti.

Frequentemente gli individui contattati dagli extraterrestri diventano

vagabondi; abbandonano il lavoro o lo studio e, a volte, anche la famiglia:

altri cadono in uno stato di misticismo che li aliena completamente dal mondo

che li circonda e, in genere, divengono abbastanza problematici per le

società, essendo convinti di dover compiere una missione evangelizzatrice,

predicare una "buona novella", salvatrice dell'umanità, o sentendosi

depositari di grandi scoperte tecnologiche.

Nei casi più acuti si è verificata la perdita totale delle facoltà mentali

del contattato, manipolate e utilizzate dagli dei per le loro deliranti idee

messianiche, avendolo poi abbandonato in uno stato di disperazione e di

destrutturazione, fino a suicidarsi, quando non ne hanno più avuto bisogno.

Nel vasto campo del paranormale si mischiano caratteristiche e dettagli che

sono costanti nelle manifestazioni di fate, nelle apparizioni della Vergine

Maria o di qualsiasi dea di altre religioni, o di avvistamenti e contatti

UFO. Tutti questi fenomeni, per quanto i fanatici di ognuno si aggrappino

alla veridicità del proprio, sono in fondo la stessa cosa ed hanno un'unica

provenienza.

Se consideriamo il solo campo religioso, vi troviamo gli stessi risultati,

per quanto i contattati sublimino la loro esperienza. Qui i contatti si

chiamano "visioni" , "apparizioni" o "estasi", però la vita del mistico,

psichicamente e fisiologicamente parlando, si trasforma in un inferno, che

lui accetta con rassegnazione e anche con gioia, in cambio di una

"illuminazione" che apporta alla sua mente e a tutto il suo essere sensazioni

appaganti.

A sostegno di questa tesi, voglio riportare un esempio contemporaneo: Amparo

Cuevas, la veggente di El Escorial, umile e onesta donna che sta avendo in

questi giorni delle visioni che attraggono migliaia di devoti e curiosi da

tutta la Spagna. E' stata assalita e malmenata da sconosciuti esaltati,

sanguina abbondantemente e frequentemente per il dolore che le causano le

stigmate. I suoi messaggi, molto simili a quelli di altri veggenti, sono

colmi di preoccupanti minacce e castighi immediati che non si avverano mai

(tutti i contattati sono sempre stati profeti di sciagure) e, come al solito,

la Vergine le ha ordinato di far erigere sul posto una cappella dove vengano

a pregare i suoi devoti.

Perchè proprio Amparo e perchè in quel posto? Non possiamo dirlo con

certezza, ma avanzare due ipotesi; la prima riguarda le onde cerebrali

dell'Amparo stessa che, come quella di altri contattati o mistici, sono

captate dal dio che appare loro con particolare facilità; la seconda è che in

questo luogo o regione esista uno speciale magnetismo tellurico confacente

alla manifestazione degli dei.

Se è importante l'aspetto negativo che il rapporto con gli dei ha a livello

individuale, lo è ancora di più a livello generale e sociale.

La mia teoria è che l'umanità intera sia una specie di allevamento per gli

dei, un allevamento in cui gli animali domestici e utilizzati siano gli

uomini. Questa verità è durissima da accettare per la mente e la sensibilità

umana. Per me fu addirittura uno shock quando, davanti alla ineluttabilità

dei fatti, fui costretto ad ammetterla.

Da questo assioma generale e fondamentale scaturisce che gli dei non ci amano

e non ci odiano; ci vedono e ci trattano più o meno come noi trattiamo gli

animali.

Anche quando non li uccidiamo, non li maltrattiamo, non procuriamo loro

sofferenza, ma li amiamo e li coccoliamo, nel nostro rapporto con essi

cerchiamo principalmente di dare piacere a noi stessi e, in molte occasioni,

tale piacere consiste nell'essere amorevoli con gli animali.

Gli dei ci usano. Per quanto duro possa sembrare il verbo usare, è quello più

indicato per decrivere il motivo del loro interesse per noi.

A loro non interessano i nostri sentimenti, il nostro giudizio o le nostre

reazioni al loro modo di comportarsi con noi (tranne nel caso si sia

sviluppata una relazione particolare e individuale fra un dio e l'uomo). In

generale, si può dire che gli dei, se conviene loro fare una determinata

azione, pur sapendo di recarci grave danno, la faranno comunque. La loro

moralità non si estende a noi; nella stessa misura in cui la nostra moralità

non la estendiamo agli animali, nonostante che essi lottino per difendere la

loro vita, così come lo facciamo noi per la nostra.

Tutta la storia umana è stata sottilmente guidata dagli dei in modo che noi

facessimo esattamente ciò che conveniva loro. La razza umana ha visto

ripetutamente frustrata la sua ascensione verso livelli di coscienza più

alti, più evoluti, a causa degli interventi degli dei, interessati a che

l'uomo non maturasse e continuasse a servirli senza averne alcuna

consapevolezza. Per questo hanno usato tutti i trucchi e i falsi valori di

patria, lingua, guerre e, soprattutto religioni e dogmi che hanno tenuto

incatenato lo spirito umano per millenni.

Non si può negare che ci sia una similitudine fra quello che gli dei hanno

fatto con noi, da un punto di vista culturale ed evolutivo con ciò che hanno

fatto molti Paesi colonizzatori con le loro colonie. Anche quando le hanno

aiutate a progredire, lo hanno fatto solo per i propri interessi; molto più

spesso, invece, pianificavano premeditatamente il non sviluppo,

l'arretratezza per non avere problemi di dominio e di sfruttamento e perchè i

"nativi" continuassero ad obbedire infantilmente alle loro direttive.

E' anche giusto evidenziare che il fenomeno della "illuminazione", al quale

sono soggetti ancora oggi molti esseri umani, riveste anche un grande aspetto

positivo in quanto la mente dell'illuminato si espande enormemente, divenendo

capace di comprendere e realizzare cose che prima gli erano impossibili. A

volte, questo miglioramento repentino riguarda anche il corpo fisico,

conferendo capacità sovraumane con le quali è in grado di convincere un

grande numero di persone, realizzare imprese, fondare movimenti o istituzioni

che, frequentemente, hanno cambiato il corso della storia.

I grandi avatar o fandatori di religioni, malgrado normalmente ci vengano

presentati come esseri "divini", "figli di Dio" o "inviati dal Cielo", ecc:,

in realtà sono esseri umani che gli dei hanno preparato per una straordinaria

missione fra i loro fratelli, gli esseri umani. Li hanno dotati di facoltà

psichiche e poteri sulla materia tali da apparire, agli occhi degli altri

mortali, "dei autentici"

In tutte le religioni "la fede non si pensa, si sente, si ammette", non ha un

fondamento razionale, fluttua nel vuoto appoggiata unicamente sul sentimento.

Gli dei si sono incaricati, nel corso dei millenni, di renderci animali

abitudinari, specialmente nei processi mentali. Pensare liberamente, nella

maggioranza delle nostre società, è un autentico grave peccato, malvisto da

tutte le autorità.

E' vero che questi avatar, fondatori di religioni, danno all'inizio un

impulso morale alla evoluzione dei popoli, ma sono come il girello per il

bambino che, dapprima gli consente di muovere i primi passi e spostarsi senza

cadere; poi però, se non gli viene tolto, non imparerà mai a reggersi e a

camminare sulle sue gambine in modo naturale.

Le religioni per i popoli e i "poteri" per gli individui, in un primo tempo

sono utili, ma poi a lungo andare, generano disastri.

In generale le religioni tendono, con i loro insegnamenti, a livellare

l'umanità, predicando che siamo tutti figli dello stesso Padre e dandoci i

due comandamenti della giustizia e dell'amore.

E' innegabile che in tempi passati, tanto il Cristianesimo quanto le altre

religioni, contribuirono con i loro principi a trasformare piccole comunità

sparse in una grande società in cui la dignità umana veniva più rispettata e

dove l'uomo, per la prima volta, si sentiva fratello anche di chi non

apparteneva alla sua tribù.

La religione spiritualizza l'uomo, costantemente zavorrato dalla sua carne e

dai suoi istinti animaleschi, ricordandogli la sua vocazione verso l'aldilà

dopo la morte con minaccia di castighi per coloro che non hanno rispettato le

sue leggi.

Per milioni di credenti la religione dà risposte tranquillizzanti rispetto

allo spaventoso interrogativo della morte, oltre che forza e consolazione nei

momenti di disgrazia e di dolore che tanto abbondano in questo mondo e per i

quali l'intelligenza umana non ha ancora trovato una spiegazione convincente.

Stiamo parlando in maniera generica di tutte le religioni, mettendo in

risalto ciò che tutte hanno di benefico per l'uomo anche se, probabilmente,

ognuna rivendica la verità e l'esclusività del suo credo.

Fin qui abbiamo dato testimonianza a favore delle religioni; ora trattiamo i

suoi aspetti negativi. Il primo è quello della istituzionalizzazione che,

prima o poi, finisce con il costituirsi in "potere", o in ausiliario del

potere costituito che, nella storia, quasi sempre è stato oppressore.

Le religioni attuali, che pure iniziarono come principi moralizzatori di

popoli, hanno finito con il trasformarsi in strumenti sociali e politici del

potere, in mano a pochi che usano "la volontà di Dio" per fini totalmente

alieni ai loro fondatori. Questo tradimento della volontà originaria di

servizio all'umanità, divenuto dominio, è la causa della paralisi dello

spirito e della mente dei fedeli.

Questa paralisi della mente, in persone poco dotate intellettualmente,

degenera spesso nel nefasto fanatismo che tanto male ha arrecato all'umanità

nel corso dei secoli. Il fanatico è un individuo che, convinto di possedere

l'unica assoluta verità, rifiuta ogni ragionamento e usa qualsiasi mezzo,

anche la violenza, per affermare la supremazia del suo dio.
Questo blocco del pensiero si estende a tutti gli ambiti della vita umana. I

popoli molto religiosi, soprattutto quelli che adeguano fedelmente la loro

vita a qualche "libro sacro", hanno grandi freni alla loro evoluzione. I

popoli islamici ne sono un chiaro esempio. La fede nella Bibbia ha

paralizzato per 1700 lo sviluppo tecnico e sociale delle nazioni cristiane.

All'inizio dell'ottocento, quando i liberi pensatori ruppero le catene con le

quali la Bibbia teneva legate le menti del mondo occidentale, questo cominciò

a svilupparsi rapidamente e avanzò più in cento anni di quanto non lo avesse

fatto in diciotto secoli!

Le religioni inoltre dividono l'umanità in gruppi; uniscono quelli che

professano la stessa fede, ma li separano da coloro che non la professano;

non solo, ma nel seno della stessa religione, sono numerosissimi i casi di

divisioni e di odi per la diversa interpretazione dello stesso precetto o

comandamento. La storia è piena di guerre di religione e ancora oggi, basta

dare un'occhiata a qualunque quotidiano per averne la conferma.

Scrive Bertrand Russel nel suo libro: "Perchè non sono cristiano":

"... Quanto più intensa è stata la religione in qualche periodo e più

profonda la credenza dogmatica, tanto maggiore è stata la crudeltà e peggiori

le repressioni. Nelle cosiddette "Età della fede", quando gli uomini

credevano veramente nella religione cristiana in tutta la sua integrità,

nacque l'Inquisizione con tutte le sue torture; molte sfortunate donne furono

bruciate, accusate di essere streghe, oltre a moltissime crudeltà praticate

in nome della religione..."

Alcuni falsi principi religiosi innaturali e traumatizzanti, inventati da

fanatici o psicopatici costituiti in autorità e inculcati nell'anima

infantile dei credenti, sono stati la causa occulta di molte nevrosi,

sfociate in conflitti interiori, infelicità e dolore.

Le religioni hanno paura o, perlomeno, diffidano del piacere. La rinuncia al

piacere è un'idea fissa del Cristianesimo e un luogo comune per coloro che

vogliono perfezionare lo spirito. Lo stesso possiamo dire delle altre grandi

religioni, come se in questo, fosse racchiusa un'energia segreta per un'altra

vita.

Troppe parole hanno speso gli indottrinatori di tutte le religioni per

spiegarci il mistero del dolore nel mondo e male hanno risposto a questo

grande interrogativo. Non ci è stato detto che il dolore di Cristo sulla

croce è stato necessario per la nostra redenzione? Allora, perchè aggiungere

il dolore di questa povera formica umana che, contro la sua volontà, dopo una

breve esistenza tornerà alla terra?

Molte cose che i moralisti definiscono "leggi naturali", potrebbero, a ragion

veduta, essere definite "innaturali", alcune delle quali vanno proprio contro

natura; ma siccome si trovano nei "libri sacri" o le autorità religiose

dicono di dedurle da essi, ce le impongono anche se sono molto negative per

l'umanità.

Uno fra gli esempi di questi principi morali sbagliati è la triste e nefasta

decisione di Paolo VI, secondo lui basata sul testo biblico, di proibire la

pillola anticoncezionale o qualsiasi altro mezzo di controllo delle nascite,

minando in vari modi la vita familiare e creando, a livello sociale, problemi

enormi.

Lo stesso si può dire del divorzio che, purtroppo, è un male necessario in

una società complessa e anche superficiale. Molte brave persone, influenzate

da "dottrine sacre" e delle autorità ecclesiastiche, attaccano

indiscriminatamente l'aborto come atto contro natura, sostenendo di fare la

"volontà di Dio"; eppure la Natura è più saggia e più drastica; avendo più

attenzione per la specie che per l'individuo, sacrifica migliaia, milioni di

creature viventi sull'altare di un ordine naturale stabilito.

La storia umana, vista spassionatamente, è un enorme mucchio di spropositi,

spesso mostruosi, commessi incredibilmente dall'animale "più intelligente"

del pianeta.
Per millenni siamo stati impegnati a difendere principi, cause, tradizioni

che non hanno aiutato per niente lo sviluppo della razza umana. Ci hanno

tenuti occupati a costruire templi, ad essere fedeli alle più svariate

religioni, ad elaborare complicatissimi sistemi teologici, sfruttando tutte

le nostre energie, invece di pensare a come combattere la fame, una piaga

purtroppo ancora attuale; a guadagnarci la "vita eterna", soffrendo in questa

con penitenze, privazioni, rinunce e devozioni; ci hanno tenuto occupati ad

ucciderci a vicenda in difesa della patria o della religione; ci hanno

ridotto a dei complessati con la credenza che questo mondo è una valle di

lacrime e solo un passaggio per un altro. Le lingue, le patrie, le religioni,

le guerre sono stati i mezzi dei quali gli dei si sono avvalsi per

ingannarci, dividerci e lottare senza sosta, in modo che non ci capissimo e

non unissimo i nostri sforzi fisici e mentali per intraprendere il cammino di

una evoluzione veramente umana.

SEGNO SEGNO SEGNOSEGNO SEGNO SEGNO

Ciò che ci necessità è la possibilità di sviluppare una moralità umana,

ovvero dei principi morali adatti alle nostre necessità e che ci portino ad

essere più responsabili, più evoluti, meno disumanizzati e più in armonia con

noi stessi; dobbiamo trovare le nostre strade di maturazione autonoma per

l'uomo nuovo del futuro.

Ci dobbiamo difendere dagli dei perchè non ci lasciano essere uomini liberi e

razionali e la prova sta nell'orrenda storia umana, vogliono che continuiamo

ad essere loro schiavi incoscienti e sottomessi perchè ci temono come rivali

nel dominio del pianeta.

Non dimentichiamo la scena biblica e mitologica del Paradiso terrestre,

tenuto conto che i miti sono spesso la storia distorta dell'intervento degli

dei nella vita dei popoli antichi: "Non voglio che mangiate dall'albero della

Sapienza perchè, se mangerete, sarete come dei". Non rendendosi conto di

questo, l'umanità continuerà ad essere una umanità bambina.

Questa conoscenza e questa ribellione sono lo sradicamento della vecchia

teologia , quella degli dei, che cercava Dio per adorarlo ad accattivarselo e

che è risultata essere ingannevole e dannosa per gli esseri umani. La nuova

teologia, che studia gli dei per smascherarli, è quella vera. Con questa

nuova teologia l'uomo occuperà il posto che gli spetta nell'Universo e

smetterà di considerarsi un povero schiavo peccatore, esiliato in questa

valle di lacrime che, disperatamente, cerca qualcuno che lo redima e lo salvi

da una eterna condanna.

Come dobbiamo difenderci dagli dei?

Se certi dei decidono di interferire nella vita di un uomo, l'uomo non avrà

praticamente nessun mezzo per impedirlo e sarà alla mercè del dio e di ciò

che vorrà fare di lui.
Tutte le religioni hanno cercato di sublimare questo fatalismo, o di

spiegarlo in mille modi, ma non sono state capaci di evitarlo perchè gli dei

che invocano, per quanto si presentino come "padri" o "benefattori", sono

esattamente gli stessi che lo provocano e sono sempre loro che, di volta in

volta, ci mandano qualche "salvatore" che ci fa tirare avanti, perpetuamente,

la nostra condizione di sottomissione senza vie d'uscita.

Gli dei, a malapena, s'interessano della vita privata degli uomini e rare

volte interferiscono con qualcuno in particolare.

S'interessano molto dell'umanità considerata come un tutto, o perlomeno, in

grandi gruppi sociali omogenei, ma s'interessano poco ai singoli individui,

se non a quelli che possono esercitare una notevole influenza su molta gente.

Come ho già detto tante volte, il miglior modo di studiare, in modo

panoramico, il rapporto degli dei con gli uomini è comparandolo con quello

che abbiamo noi con gli animali. Infatti non è che, in generale come umanità,

ci preoccupiamo tanto di un singolo maiale o di una singola mucca, bensì

operiamo per migliorarne la razza affinchè ci dia il miglior rendimento.

In ogni caso, dobbiamo sempre avere presente che noi qui nella materia

terrestre siamo nel nostro elemento naturale, loro no, per cui non è

automatica e assoluta la loro interferenza nella vita individuale ed è bene

conoscere e seguire le regole con le quali ci è possibile impedire la loro

"invasione" psichica manipolatoria inconsapevolmente.

Non dobbiamo trascendere i limiti del nostro ambiente umano; in altre parole,

non dobbiamo cercare di entrare nel loro territorio con trance di qualunque

tipo, in luoghi particolari, con la mente caricata con riti magici e

religiosi (non dimentichiamo che la magia è l'altra faccia della religione),

o non sottoporsi alle radiazioni anomale di certi predicatori; ecc.

Non consegnare mai la propria mente nelle mani di altri. La mente deve essere

sempre libera e disponibile al servizio dell'essere umano Il fatto di "non

consegnare la mente" ha una enorme importanza in questi tempi nei quali le

grandi masse urbane e le società in generale sono plagiati come greggi dagli

onnipotenti mezzi di comunicazione di massa come radio e televisione,

maneggiati astutamente dai professionisti della manipolazione mentale.

Si deve tenere sempre la mente in stato di allerta e non consegnarla mai né

ai leaders religiosi, né ai leaders politici, né agli idoli dello sport e

dello spettacolo, né ai grandi medici e, meno che mai, a spiriti o esseri

sovraumani. Tutti possono sbagliare e tutti, ad un derminato momento anche se

non volontariamente, possono agire nel loro interesse approfittando della

nostra credulità. La mente di ogni individuo, o meglio la coscienza, deve

essere sempre l'ultimo giudice delle proprie azioni; consegnarla ad un altro

o seguire ciecamente ciò che ci dice, è un suicidio mentale che si oppone

diametralmente al grande comandamento dell'evoluzione che è una legge

fondamentale del Cosmo.

Non invocare nessuno. Non evocare nessuno per adorarlo. Non prostrarti

davanti a nessun dio-persona o dio-cosa per rendergli culto o celebrare riti

Il vero Dio dell'Universo, la Suprema Intelligenza, totalmente inconoscibile

nella sua interezza dalla mente umana, non esige che le sue creature gli

rendano costantemente adorazione; continua nella sua interminabile impresa di

creare, compiacendosi nel veder evolvere le sue creature secondo la loro

natura, senza l'obbligo che si rivolgano continuamente a Lui per ringraziarlo

o per supplicarlo di non essere condannate ad un castigo eterno.

La migliore adorazione che possiamo rendere al vero Dio è l'uso corretto

delle creature della natura, cosa che nel Cristianesimo, è stata disprezzata

poichè secondo il punto di vista dei dottrinari cristiani, l'abuso non

riguarda la religione. Il rispetto della vita, comunque questa si manifesti

è, in alcune religioni orientali, uno dei comandamenti fondamentali. Nel

Cristianesimo questo rispetto si applica solo alla vita umana, nel caso

dell'aborto in particolare, salvo la eliminazione fisica di tutti i vivi che,

nel corso dei secoli, sono stati considerati nemici, scismatici e eretici.

Quando s'invoca qualcuno si sta propiziando la sua presenza; da un lato lo si

risveglia e, in molti casi, è l'energia mentale degli invocatori stessi che

fortifica intensamente la sua capacità di manifestarsi; dall'altro lato,

però, si debilita la propria psiche, diminuendo la resistenza alle influenze

esterne e condizionandola a ricevere supinamente il "messaggio" dell'entità

divina.

Quando dico "non invocare", "non prostrarti in adorazione" non sto in nessun

modo propugnando l'ateismo; sto solo solo cercando di elevare l'uomo ad un

livello di maturità spirituale.

L'uomo cerca ed ha sempre cercato la Causa Suprema, il vero DIO e le diverse

religioni gli hanno propinato una immagine distorta di questo Dio,

personalizzata in qualche essere che beneficiava delle invocazioni dei

mortali, approfittando dell'energia che riceveva da loro per manifestarsi ed

agire nella nostra dimensione.

Un esempio della pericolosità di queste invocazioni generiche consiste nel

gioco, apparentemente leggero o ameno, del tabellone (?), in cui si invitano

a manifestarsi entità sconosciute. Come si è già detto, vi sono fra loro

molte più differenze che fra gli esseri umani e, in queste invocazioni, è

molto probabile che le più evolute non rispondano perchè non sono

interessate; mentre le meno evolute o le meno intelligenti si presentino,

magari per curiosità nei nostri confronti o per gioco, esponendo gli

invocanti a qualsiasi interferenza.

Il mero fatto dell'invocazione è ciò che dà loro animo ed energia fisica per

manifestarsi cioè fare il salto della barriera che li divide dal nostro mondo

con conseguenze per gli umani spesso assai negative.

Le difficoltà che questi esseri meno evoluti incontrano nel "saltare" nella

nostra dimensione, le incontriamo anche noi e, probabilmente anche maggiori,

quando saltiamo nella loro, aiutandoci con particolari esercizi mentali e

fisici o con l'assunzione di droghe.

Per ultimo, diciamo anche che colui che invoca si presta ad essere

"infestato", come si dice in certi ambienti di iniziati; cioè il dio può

installarsi in modo continuativo nella mente e nella psiche di quel soggetto,

attingendo energia, prana come e quando vuole senza più bisogno di essere

evocato. In questi casi, che sono molto più frequenti di quello che si crede,

la persona cade vittima di debolezze e infermità più o meno gravi, contro le

quali potranno fare poco sia lei stessa che i medici

Dai miei studi ho appreso che tutti i mistici del Cristianesimo hanno

sofferto di queste infermità; i loro biografi e le loro autobiografie ci

dicono chiaramente che "il Signore li fa soffrire per il perfezionamento e la

salvezza di altre anime", secondo la teologia ascetica. Un mistico in estasi

(di qualsiasi religione), con la sofferenza e la felicità riflesse

simultaneamente sul suo viso, sono il momento culminante della relazione fra

un dio minore e un mortale; il dio tormenta l'essere umano che gli si è

consegnato e gli offre con piacere il suo dolore. In cambio, il dio gli

fornuisce una specie di orgasmo psichico perchè il mistico non si scoraggi ed

il suo cervello continui ad emettere le vibrazioni che tanto gli aggradano.

Non offrire il tuo dolore; non offrirti di soffrire; rifiuta il dolore per il

dolore e non cercarlo mai; ribellati contro il "sacro" masochismo.

Perchè in tutte le religioni il dolore, la rinuncia e il sacrificio giocano

un ruolo così importante? Perchè, secondo i leaders religiosi di tutti i

tempi, noi uomini dobbiamo sacrificarci per i diversi dei in cui crediamo e

dobbiamo sacrificare anche gli animali?
L'unica spiegazione al mistero del dolore è che il Vero DIO non vuole il

dolore umano, gli dei lo vogliono perchè ne traggono beneficio.

Purtroppo gli uomini confondono gli dei con la Suprema Energia Universale e

si sentono obbligati al tributo della immolazione della vita.

Parafrasando la frase di Cristo: "Dovunque ci sono cadaveri, lì si riuniscono

gli avvoltoi", possiamo dire: "Dovunque c'è del dolore umano, lì transitano

gli dei". Gli abituali avvistamenti di UFO nelle grandi catastrofi, frequenti

dopo i terremoti e nelle guerre (in quella recente delle Malvine ci fu una

grande attività ufologica o i misteriori Foo fighters della guerra di Corea)

sono fatti che dovrebbero farci riflettere, compresi gli ufologi "miopi" che

o non li conoscono, o preferiscono non tenerne conto perchè contraddicono la

loro teoria sulla bontà dei nostri visitatori. Si trovano lì in quel preciso

momento perchè o sono gli autori dell'accadimento, anche se molte volte lo

fanno apparire come naturale; o sono accorsi velocemente, dopo qualche

cataclisma veramente naturale, per trarne in qualche modo i loro benefici.

Prescindere da dogmi e riti; mettere da parte le credenze tradizionali che

hanno a che vedere con l'aldilà e con il modo di concepire questa vita

Finchè gli esseri umani rimarranno ancorati ai comandamenti-capriccio dei

diversi dei, nei quali attualmente credono, e finchè continueranno a pensare

che questi comandamenti sono superiori alla ragione e al buon senso, saranno

sempre la loro facile preda. A forza di ammettere, generazione dopo

generazione, come "volontà di Dio", aberrazioni che vanno contro il normale

buon senso e contro i più elementari giudizi della ragione, l'umanità è

arrivata ad accettare e a fare propri dogmi ed enunciazioni assurdi. Finchè

l'uomo non libererà la sua mente da queste assurdità, sarà incapace di

evolvere ed occupare su questo pianeta e nel Cosmo il posto che gli spetta

come essere razionale.

Eliminare il trauma: Liberare l'anima da tutte le paure, le angustie e le

deformazioni che le erronee credenze religiose (in ultima analisi, gli dei)

ci hanno inculcato nel corso dei secoli e nel corso della nostra vita

Le nostre menti sono inferme e la capacità di pensare obiettivamente è

seriamente compromessa in tutta la razza umana in modo ereditario e questo è

dovuto al fatto che, nell'infanzia di tutte le razze, gli dei ci spaventarono

e ci inculcarono il complesso del non poter fare, del non saper fare, di non

avere valore, sicchè avevamo bisogno di loro e dovevamo mettere la nostra

vita al loro servizio.

In conseguenza di ciò, l'umanità ha sprecato, nel corso dei secoli, gran

parte delle proprie energie a "servire Dio", piuttosto che a migliorare se

stessa e il pianeta, avendo vissuto una storia disastrosa e orrenda.

Le nostre menti sono veramente malate, tanto è vero che non riusciamo a

metterci d'accordo e vivere in pace e giustizia per tutti e a tutti i

livelli; anzi, sembra che sia in aumento una programmazione genetica che ci

obbliga a guerreggiare e a vivere in perpetua discordia. E' più che mai

necessario ed urgente che le sottomettiamo ad un processo di catarsi

profonda. Questa pulizia deve iniziare da tutti i falsi assiomi che,

probabilmente, sono inseriti in noi ancor prima della nascita e che ci

tolgono la capacità di pensieri e scelte consapevoli che possono guidarci

alla tappa evolutiva di superuomini.

Istituire un nuovo ordine di valori. Organizzare nuove priorità nella nostra

vita, non per esaudire i desideri di qualsivoglia dio, bensì per le necessità

del genere umano
Il risveglio della coscienza umana comporta una maturità grazie alla quale ci

sentiamo capaci di assumere le nostre responsabilità, senza dover sempre

dipendere dai "rappresentanti di Dio"

La sacralità, con cui le autorità religiose hanno rivestito molte cose e atti

della vita umana, verrà meno quando gli uomini comprenderanno quale sia la

sua vera funzione e se la scrolleranno dalle spalle.

L'unica cosa sacra della Terra è la Vita stessa e la sua retta evoluzione per

gli esseri umani e per tutte le altre creature del pianeta, essendo l'unica

volontà del Vero DIO, la grande Intelligenza che regge il Cosmo.

Dobbiamo cambiare radicalmente la nostra idea di Dio

Questo è importantissimo ed è la conclusione di tutta la trasformazione che

l'umanità deve conseguire nei prossimi decenni. La mera parola "Dio"

costituisce un vero problema per la teologia e i teologi più esperti, seppure

rari, che ne stanno prendendo atto. Dobbiamo tenere presente che tutte le

idee e i concetti religiosi sono opera dell'uomo e non di Dio e, come è

naturale, l'uomo mescola e rispecchia nelle idee religiose la sua ignoranza,

i suoi insuccessi e i suoi limiti, il cui sintomo primario è proprio la

definizione di "Dio"
Io credo che ci sia un DIO, l'Essenza del Cosmo, che non ha niente a che

vedere con il dio ebraico-cristiano e di altre religioni.

Albert Einstein si esprime così sull'argomento: "In un certo senso mi

considero un uomo profondamente religioso; però mi risulta impossibile

immaginare un Dio che ricompensi o castighi le sue stesse creature o che, in

altre parole, abbia una volontà simile alla nostra" da: " La mia visione del

mondo"

In altra parte dice: "Nessuno nega che il credere in un Dio personale,

onnipotente, giusto e benefico procuri piacere all'uomo; inoltre, grazie alla

sua semplicità, questa idea è acquisibile dalle menti meno sviluppate.

D'altro lato, questa idea di Dio ha molti punti deboli... L'origine

principale dei conflitti attuali fra la religione e la scienza provengono

dall'idea di un Dio personale..." da : "Idee e opinioni"

Einstein parla ripetutamente dell'argomento che definisce "religiosità

cosmica", difficile da comprendere perchè da essa non scaturisce un concetto

antropomorfico di Dio. "... E' uno stadio dell'esperienza religiosa che

riescono a superare solo certe società e certi individui particolarmente

dotati" da: "La mia visione del futuro".

Il dio vendicatore, il dio iracondo, il dio che s'incapriccia di un popolo e

maltratta gli altri, il dio che lascia morire di fame milioni di persone, il

dio nel cui nome si facevano guerre, si conquistavano imperi e continenti, il

dio la cui fede era imposta con la spada e difesa con il rogo, il dio che

godeva della pompa magna dei suoi rappresentanti, il dio che "ispirava" i

suoi profeti a maledire e a lanciare anatemi su chi la pensava diversamente,

il dio che ci impone la croce e la sofferenza come unici mezzi per arrivare a

lui, il dio che castiga questa povera ombra chiamata uomo, questo dio è una

minaccia per l'umanità, non ha alcuna spiegazione logica, solo un insulto

alla intelligenza umana; questo è un dio che sta morendo nell'attualità e

nella coscienza dell'uomo.

La mente dell'uomo d'oggi sta facendo un enorme sforzo per concepire una

immagine di Dio che sia attinente alla realtà cosmica, una idea nella quale

Dio non sia tanto umanizzato e tanto distorto.

Dio pulsa nell'Universo che ci circonda ed è troppo grande per essere

recepito dalla nostra mente; tuttavia dobbiamo concepirlo in noi stessi come

Onnipotenza, Ordine, Grandiosità, Luce, Bellezza e Amore: noi siamo suoi

figli e partecipiamo alla Sua Divinità.

Sarete come dei

Questa famosa frase biblica, che ci fu sempre presentata come una menzogna

con la quale Satana, nell'Eden, tentò di ingannare l'uomo, alla luce di

questo nuovo modo di vedere le cose, risulta essere una grande verità e una

indicazione da seguire se l'umanità vorrà superare il pericoloso stato in cui

si trova attualmente.

La teologia cristiana classica ci dice che Lucifero si ribellò contro Yahvé e

fu sconfitto; pieno di rabbia nei confronti del vincitore, con questa frase

suggerì alla prima coppia umana di trasgredire l'ordine di Dio di non

mangiare i frutti "dell'albero del bene e del male", dicendo loro "se ne

mangerete, diverrete come lui"

Questa frase è la preziosa confidenza che un falso dio, Lucifero, ci fece per

vendicarsi di un altro falso dio, Yahvé, che lo aveva vinto dopo una fiera

battaglia la cui vittoria avrebbe avuto come premio il dominio sulla razza

umana.

In verità, l'osservanza coatta dei comandi ha bloccato la nostra evoluzione,

ci ha tenuti schiavi, privi di consapevolezza.

Le lotte di supremazia fra gli dei si sono concretizzate sulla Terra nella

spaventosa storia dell'umanità, piena di guerre e sangue fra gli esseri umani

di tutti i tempi, camuffate da comandamenti religiosi impartiti ai vari

popoli. Quelli che hanno comandamenti diversi si combattono per distruggere

"l'infedele" o il "pagano"; quelli che li hanno uguali lo fanno per

combattere "l'eretico". E quando non bastano i motivi religiosi, entrano in

campo tutte le altre strategie che abbiamo visto nelle pagine precedenti.

La triste verità è che noi uomini, invece di evolvere secondo una linea

autenticamente umana, nella quale a poco a poco avremmo perfezionato la

nostra natura e le nostre capacità corporali e spirituali, abbiamo passato i

secoli a servire i nostri rispettivi dei, spendendo in loro onore il meglio

della nostra ricchezza e della nostra energia fisica; impiegando

nell'adorazione e nell'esaudimento dei loro desideri, il meglio delle nostre

capacità intellettuali e spirituali.

Ogni volta che entriamo in una delle nostre meravigliose cattedrali, dovremmo

tenere presente che simili montagne di pietra, lavorata con arte e maestra,

che oggi ci stupiscono, hanno richiesto un enorme impegno fisico ed economico

totalmente sproporzionato alle condizioni di vita degli uomini che le hanno

realizzate. In quell'epoca, la fame e le pestilenze dimezzavano le

popolazioni europee; però la mente umana, accecata dal fanatismo religioso,

invece di dedicarsi a vincere queste piaghe sociali, dedicava tutte le sue

energie a "fare una casa degna a Dio"... come se l'autore della volta celeste

necessitasse di una casa!

Per questo è giunta l'ora di svegliarci. Capisco che le idee che sto

propugnando sono molto difficili da accettare e condividere in quanto vanno

contro il modo di pensare che è profondamente radicato nel nostro essere.

Ogni uomo è aggrappato alle sue credenze, alle sue tradizioni, alla sua

cultura, alla sua razza, alla sua patria, alla sua lingua, senza rendersi

conto che queste cose "importantissime" sono le stesse che, in realtà,

dividono l'umanità e le impediscono di essere felice.

Pochissimi, nella generalità, sono disposti a prescindere da questi "valori"

perciò il farlo viene giudicato un tradimento dei "principi etici

fondamentali". Questo è l'inganno magistrale in cui ci hanno fatto cadere gli

dei: farci credere che ciò che ci distrugge è "sacro" e intoccabile, così che

non c'è molta speranza che queste idee siano accolte dalla maggioranza

dell'umanità in tempi brevi.

Ciononostante, in tutto il mondo stanno aumentando le persone in cui queste

idee fanno presa; si può dire che le nuove generazioni vengono, in un certo

modo, predisposte ad accogliere queste nuove forme di pensiero e a lasciarsi

alle spalle buona parte delle sacre tradizioni ereditate.

Il giorno in cui tutti i giovani del mondo rifiuteranno di arruolarsi negli

eserciti per uccidere fratelli umani, ai politicanti paranoici e ai generali

patriottici sarà molto difficile organizzare questo gioco mortale che ha

afflitto finora l'umanità.

Stiamo iniziando la prima tappa che consiste nello svegliarci da un sonno

secolare e non dobbiamo stupirci se ci sia una grande resistenza, soprattutto

dei politici con interessi consolidati. Quando ci si sveglia da un lungo e

profondo sonno, s'impiega del tempo a rendersi conto della realtà

circostante; ma, dopo averlo fatto, saremo in grado di pianificare la nostra

evoluzione su una linea completamente umana, ponendoci come meta il nostro

perfezionamento fisico, psicologico e spirituale di modo che, in un futuro

non troppo lontano, conseguiremo il rango a cui siamo destinati nella

posizione della nostra scala cosmica. Perchè l'uomo ha dentro di sè un seme

che deve far germogliare per continuare la sua ascensione verso il posto che

gli spetta nell'Universo, libero dalla schiavitù a cui lo hanno sottomesso

altri esseri "superiori".

Evolviamo razionalmente senza paura.

Dobbiamo evolvere intellettualmente, ampliando ogni giorno le nostre

conoscenze per poter comprendere meglio il nostro mondo e l'universo che lo

circonda; moralmente, migliorandoci ogni giorno, essendo più rispettosi dei

diritti di tutti e del retto ordine della Natura; cooperatori della giustizia

e del bene per tutta l'umanità; esteticamente, cambiando i nostri gusti

primitivi e materialisti con altri degni di menti più evolute. Non solo si

deve amare la Bellezza, ma si deve anche cercare di crearla, ognuno secondo

le proprie forze e la si deve godere. Infatti, questo mondo è un gradino

dell'infinito ascendere di tutto l'Universo, dal meno perfetto al più

perfetto; abbelliamo pertanto il nostro mondo e la nostra vita, godiamone

come rendimento di grazie alla grande Intelligenza dell'Universo.

FINE
 
Top
0 replies since 27/12/2010, 11:46   40 views
  Share