La Madonnina

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view post Posted on 30/1/2012, 15:52
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Inaugurata il 30 dicembre 1774, la Madonnina del Duomo di Milano è il punto più alto della chiesa. La statua venne disegnata dallo scultore Giuseppe Perego e fusa dall'orafo Giuseppe Bini, per un'altezza di 4,16 metri. L'interno della statua conserva uno scheletro metallico, che degradatosi negli anni Sessanta del Novecento, è stato ricoverato nel museo e sostituito da un'ossatura in acciaio


Cari lettori,

la vicende della chiesa in Italia si intrecciano con quelle della politica e delle istituzioni. Inoltre vi sono influenze anche nel mondo economico.
Ogni città con le sue chiese ha una sua influenza.
Negli ultimi anni la chiesa milanese con la usa Madonnina hanno acquistato maggiore peso.

250px-AngeloScola.22-03-2009

E' un contemplativo il cardinale Angelo Scola? Molti ne dubitano, e così nel tradizionale incontro che ha avuto con i giornalisti lombardi quei molti sono rimasti sorpresi dalla frenesia con cui si è scapicollato a scaricare il malmesso Roberto Formigoni. "Lo conosco, ma non ci parlo da 20 anni, se non per gli auguri di Natale" Strano, soprattutto perché nessuno aveva scritto di suoi incontri con il malmesso governatore, né in conferenza stampa gli erano stati chiesti giudizi sul governatore in difficoltà. Così qualcuno tra gli astanti ha sussurrato "escusatio non petita est confessio manifesta". Il latinorum, si sa, è di casa in certi consessi.

Eppure Scola aveva insistito non poco per andare a MIlano, non certo per incontrarsi più agevolmente con Formigoni, ma per correre più velocemente verso il papato. Era la chiusura del cerchio magico di CL, con il capo in Duomo e i dioscuri ai vertici del sistema politico. Poi si è persa Milano, dove i cattolici progressisti vicini a Tettamanzi sono ora in giunta con i nemici della Moratti, e Formigoni ha messo a segno i bei colpi che si sanno con le inchieste sulla Regione Lombardia. Nasce di qui l'inelegante intemerata contro l'amico Formigoni? E il disperato monito "io non frequento CL da 21 anni, cioè da quando sono diventato vescovo?" Non poteva dirlo prima il cardinale Angelo Scola, quando è arrivato a Milano, avvolto proprio da questa "ingiusta nomea"? Formigoni si è precipitato a dargli ragione, parlando però di CL come di "una formidabile scuola di educazione cristiana". Forse si aspettava un po' più di educazione dal vecchio maestro...

Il nervosismo di Scola non è però il solo. Anche il suo grande rivale, il Segretario di Stato vaticano Tarciso Bertone, dà segni simili. Davanti all'incredibile vicenda Viganò, l'ex segretario del governatorato vaticano del quale sono state divulgate inquietanti missive private al Papa e allo stesso Bertone che contengono accuse inaudite di corruzione, quella corruzione che lo avrebbe fatto rimuovere dal governatorato dopo un meritorio risanamento, lui non ha detto, "è tutto falso", ma ha fatto filtrare un curioso "basta dossier".

Strano, no? "Per noi è un bel guaio questo Bertone", dice un amico salesiano che segue da tempo con preoccupazione le gesta del confratello segretario di stato. "Tra i nostri sono molti più quelli che lo ritengono uno inadeguato al ruolo che ricopre e quindi pensano che stia rendendo inadeguati anche i vertici che dirige o indirizza. Il cardinale Maradiaga invece, quello sì..." Maradiaga è salesiano anche lui, ma molto più amato nel mondo non romano. E da tempo molti lo ritengono un papabile di qualità. Vuoi vedere che il binomio italiano è un po' in difficoltà?




Biografia di Angelo Scola
Nato a Malgrate (Lecco) nel 1941.

Ordinato sacerdote nel 1970.

Dottore in Filosofia (Università Cattolica, Milano) ed in Teologia (Friburgo, Svizzera).

Dal 1982 insegna Antropologia Teologica presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e famiglia della Pontificia Università Lateranense.

Dal 1986 al 1991 è stato consultore per la Congregazione della Dottrina della Fede; nel 1987 è stato perito all’Assemblea del Sinodo dei Vescovi sulla vocazione e missione dei laici; dal 1991 al 1996 è stato consultore del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari; dal 1996 al 2001 è stato Membro dello stesso Pontificio Consiglio; dal 1994 è Membro della Congregazione per il Clero.

Nominato Vescovo di Grosseto il 20 luglio 1991 e ordinato il 21 settembre dello stesso anno.

Il motto episcopale recita «Sufficit gratia tua» (cfr. 2 Cor 12, 9), «Basta la Tua grazia».

A Grosseto esercita il suo ministero fino al 14 settembre 1995.

Il 24 luglio 1995 il Santo Padre gli affida l’incarico di Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense a Roma e, il 29 settembre dello stesso anno, quello di Preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia.

Dal giugno 1995 Mons. Scola è Membro della Commissione Episcopale per l’Educazione Cattolica, la Scuola e l’Università della Conferenza Episcopale Italiana e dal gennaio del 1996 è Presidente del Comitato per gli Istituti di Scienze Religiose. In questo quadro affronta le questioni legate alla formazione teologica dei laici in Italia.

Dal 1996 è consultore del Pontificio Consiglio per la Famiglia.

Dal 1996 al 2001 è Membro del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari. Sulle questioni relative alla sanità ha scritto diversi volumi: Se vuoi, puoi guarirmi. La salute tra speranza e utopia, La buona salute.

Il secondo soggiorno romano gli consente di redigere talune opere di carattere scientifico. Si tratta dei due volumi di antropologia teologica – Questioni di Antropologia Teologica. Seconda edizione ampliata e La persona umana. Manuale di Antropologia Teologica – e della monografia, in due volumi, dedicata alla sessualità umana e alle questioni legate al matrimonio e alla famiglia: Il mistero nuziale, vol. 1. Uomo-donna; vol. 2. Matrimonio-famiglia.
Oltre a questi libri, tradotti in varie lingue, la bibliografia di Mons. Scola consiste in circa 120 contributi scientifici in opere collettive e in riviste teologiche e filosofiche internazionali.

Il 5 gennaio 2002 è nominato dal Santo Padre Patriarca di Venezia. Fa il suo ingresso in Diocesi il 3 marzo 2002.

Il 9 aprile 2002 viene eletto Presidente della Conferenza Episcopale Triveneta.

Il 28 settembre 2003 viene designato dal Santo Padre Cardinale di Santa Romana Chiesa e confermato durante il Concistoro pubblico del 21 ottobre 2003.

Dopo la sua nomina a cardinale, il 10 novembre 2003 viene riconfermato Membro del Comitato di Presidenza del Pontificio Consiglio per la Famiglia e Membro della Congregazione per il Clero.

Il 14 ottobre 2004 è nominato Membro del Comitato di Presidenza del Pontificio Consiglio per i Laici.

Il 19 gennaio 2005 è designato Membro della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Il 6 marzo 2005 riceve la nomina quale Membro della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, mentre il 18 marzo 2005 il Santo Padre lo nomina Relatore Generale per la XI Assemblea Generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi dell’ottobre 2005 sul tema: L’Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa.

Dal gennaio 2009 è Membro del Pontificio Consiglio per la Cultura.

Il 9 dicembre 2010 viene insignito del Dottorato Honoris Causa dall’Università cattolica “Giovanni Paolo II” di Lublino.

Dal gennaio 2011 è Membro del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.

Tra gli scritti di questi ultimi anni si possono citare: Gesù destino dell’uomo; Uomo-donna: il “caso serio” dell’amore (che riceve il Premio Capri 2003); La vicinanza del mistero; L’esperienza elementare. La vena profonda del magistero di Giovanni Paolo II; Liberi davvero; Il volto missionario della parrocchia; Un pensiero sorgivo; La gioia e la fretta; Contro la noia; Morte e libertà; Eucaristia: incontro di libertà; Introduzione e Commento all’enciclica “Deus caritas est”; Chi è la Chiesa? Una chiave antropologica e sacramentale per l’ecclesiologia; Una nuova laicità. Temi per una società plurale; Il valore dell’uomo; Dio? Ateismo della ragione e ragioni della fede; Come nasce e come vive una comunità cristiana; Vogliamo vedere Gesù ; Uno sguardo su Albino Luciani; Padre Nostro; Maria. La donna; La vita buona; Buone ragioni per la vita in comune.

Il 28 giugno 2011 viene nominato da Papa Benedetto XVI Arcivescovo Metropolita di Milano. Venerdì 9 settembre prende possesso dell’Arcidiocesi per procura. Il 21 settembre riceve il Pallio del Santo Padre nella Cappella privata del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo.

Domenica 25 settembre 2011 fa il suo ingresso ufficiale nella Diocesi di Milano

Edited by Claudio Bozzacco - 30/1/2012, 16:09
 
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view post Posted on 31/1/2012, 07:53
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Buongiorno cari,

per chi ha tempo e voglia e vuole approfondire l'argomento ogni anno a Roma si riunisce l'associazione teologica italiana.

Ati

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La chiesa ha sempre nuovi nodi da sciogliere.
Adesso si stanno chiedendo il significato delle parole che furono scritte nel Concilio Vaticano II.
Tra le domande che poneva il gesuita che moderava il seminario c'era la seguente: " La chiesa va secolarizzata o risacralizzata? "

Però non studiate troppo perchè vi potrebbero eleggere Papa ed è un mestiere impegnativo.
:D

obama+5

Siamo entrati nei mesi cruciali per la rielezione di Obama ed è iniziato lo scontro più duro che si ricordi negli ultimi decenni tra la Casa Bianca e la chiesa cattolica. Lo scontro è attorno alle implicazioni della legge di riforma sanitaria, il maggiore successo legislativo del primo mandato di Obama, ed è il risultato della decisione dell'amministrazione Obama di negare agli enti cattolici (scuole, ospedali, enti caritatevoli, che devono offrire copertura sanitaria ai loro impiegati) alcune esenzioni dall'obbligo di offrire copertura anche per pratiche contrarie alla morale cattolica ufficiale (contraccezione e aborto su tutte).

Chi non conosce l'importanza e la storia della lotta per la libertà religiosa in America, per i cattolici e non solo, potrebbe ricondurre lo scontro in corso ad una manovra elettorale di Obama per spaccare la chiesa cattolica tra liberal e conservatori, oppure ad una manovra dei vescovi per allinearsi ai repubblicani in vista delle prossime elezioni. Ma le critiche a Obama per la decisione presa vengono ora anche, e in modo non rituale né sommesso, proprio da quei cattolici liberal che nel 2008 avevano esaltato non solo la sensibilità del candidato democratico verso le questioni religiose, ma anche il suo background nel cattolicesimo sociale del cardinale di Chicago Bernardin, l'inventore (oggi assai detestato, specie dai cattolici conservatori) dell'idea di un "common ground" tra diverse culture sui temi etici e sociali. Sia i gesuiti di America Magazine, sia gli intellettuali di Commonweal, sia i cattolici movimentisti di National Catholic Reporter chiedono a Obama di tornare sui propri passi e di trovare un modo per gli enti cattolici di mettere in atto la riforma sanitaria, senza obbligarli a dover violare questioni di coscienza che non sono tutte sullo stesso piano.

Obama rischia di perdere gran parte di quel voto cattolico liberal che aveva raccolto nel 2008. La mossa dei vescovi di avvolgere la lotta contro l'amministrazione Obama sotto l'ombrello della "libertà religiosa" è geniale e rischiosa al tempo stesso. Geniale perché la storia della libertà religiosa è la storia dell'America, dai Padri Pellegrini in poi: l'idea di libertà che gli americani hanno deriva da quella storia, e oggi è diventata un'idea di libertà ormai più ideologica che teologica. Nulla di più adatto di una chiesa a tenere alto lo stendardo della libertà, affermando (rieccheggiando il famoso discorso di Kennedy di fronte ai pastori protestanti del Texas del settembre 1960) che oggi sono i diritti dei cattolici ad essere a rischio, domani potrebbero essere quelli di qualche altro gruppo religioso.

Ma avvolgere la lotta contro l'amministrazione Obama sotto l'ombrello della "libertà religiosa" è anche una mossa rischiosa. Consapevolmente o meno, i vescovi che chiedono per la chiesa più grande d'America di godere di diritti in quanto comunità religiosa particolare rendono manifesta la debolezza culturale di una chiesa tanto grande, quanto divisa lungo linee etniche, linguistiche, ideologiche, sociali, quanto isolata. È finita l'età d'oro, quella degli anni Cinquanta e Sessanta, di un cattolicesimo perfettamente a suo agio con la cultura americana: la guerra fredda aveva cementato un consenso morale di fondo che oggi non esiste più, né dentro né fuori la chiesa. Quanto all'illusione che un presidente amico possa proteggere la chiesa e i suoi valori, rimane un passaggio storico fondamentale la lezione pagata a caro prezzo dagli evangelicals per le promesse mancate di Reagan, Bush padre e Bush figlio, eletti tra gli anni Ottanta e il primo decennio del Duemila in buona parte grazie al voto evangelical. Resta da vedere se i vescovi cattolici si ricordano di quella lezione. L'alternativa tra Obama e il mormone Romney potrebbe significare per i vescovi americani un ritorno ai margini: non solo della cultura americana mainstream, ma anche dell'establishment politico.

Edited by Claudio Bozzacco - 31/1/2012, 08:11
 
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view post Posted on 31/1/2012, 08:13
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Poi non vi dovete troppo intromettere nelle loro questioni se no chiamano le guardie svizzere. Perchè tra i prelati pure ci sono incomprensioni ed interessi in gioco come vi ho argomentato sopra.
:D :D :D

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view post Posted on 31/1/2012, 08:38
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Ma chi vi scrive una parola la può spendere perchè il cristianesimo Montellese pure conta.

Oltre alle circa venticinque chiese, alcune delle quali ancora in attesa di restauro ed altrettante confraternite ci sono:

Santuario San Francesco
Il secondo più grande in Italia dopo quello di Assisi
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Da sinistra verso destra
Madonna della Libera, Santissimo Salvatore, San Rocco
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Monastero del Monte e Madonna della Neve
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Edited by Claudio Bozzacco - 31/1/2012, 09:00
 
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view post Posted on 31/1/2012, 09:04
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In alto nella foto sulla punta della montagna Santuario Santissimo Salvatore
montsalva

In basso al centro Chiesa Madre di Santa Maria del Piano

E visto che abbiamo messo il Papa in mezzo jpg
 
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view post Posted on 12/2/2012, 08:28
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Milano chiama e Palermo risponde

Palermo? Splendida città!
Nella foto Santa Rosalia. Per vedere questa chiesa bisogna salire su un altopiano e si può anche fare sentimento. Altro che cristianesimo.
Palermo-Santa-Rosalia


Mordkomplott. “Complotto di morte”. Fa impressione leggere nero su bianco su un documento strettamente confidenziale e riservato, pubblicato in esclusiva dal Fatto che un Cardinale autorevole, l’arcivescovo di Palermo Paolo Romeo, prevede con preoccupante certezza la morte del Papa entro novembre del 2012. Una morte che, per la sicurezza con la quale è stata pronosticata, lascia intendere agli interlocutori del cardinale l’esistenza di un complotto per uccidere Benedetto XVI. L’appunto è anonimo e reca la data del 30 dicembre del 2011. E’ stato consegnato dal Cardinale colombiano Darío Castrillón Hoyos alla segreteria di Stato e al segretario del Papa nei primi giorni di gennaio con il suggerimento di effettuare indagini per comprendere esattamente cosa abbia fatto e con chi abbia parlato l’arcivescovo Romeo in Cina.

Il Pontefice è stato informato del contenuto dell’appunto a metà gennaio scorso direttamente dal cardinale Castrillon durante un’udienza riservata e il Papa deve avere fatto un salto sulla sedia. Il documento si apre con una premessa in lettere maiuscole: “Strettamente confidenziale”. Probabilmente gli uomini che curano la sicurezza del Pontefice – a partire dalla Gendarmeria Vaticana guidata dall’ex agente dei servizi segreti italiani, Domenico Giani – stanno cercando di verificare le circostanze in cui sono state pronunciate quelle terribili previsioni e la loro credibilità. Da sempre si favoleggia sulle congiure vaticane e sono stati scritti molti libri sulla morte sospetta di Giovanni Paolo primo. Qui però siamo di fronte a un inedito assoluto. Mai nessuno aveva messo nero su bianco l’ipotesi di un complotto per far fuori il Papa. Un complotto che potrebbe realizzarsi da qui al novembre prossimo e che è inserito nel documento all’interno di un’analisi inquietante delle divisioni interne alla Chiesa che vedono contrapposti il Papa e il Segretario di Stato Tarcisio Bertone alla vigilia di una presunta successione, che ci auguriamo sia invece lontana nel tempo.

IL COMPLOTTO E I PROTAGONISTI
Secondo la ricostruzione attribuita dal documento all’arcivescovo Romeo sarebbe Angelo Scola, arcivescovo di Milano, il successore designato da Papa Ratzinger. Il documento in possesso del Fatto è scritto in lingua tedesca, probabilmente perché sia compreso appieno solo dal Papa e dai suoi stretti collaboratori e connazionali, come monsignor George Ganswin. Inizia con un lungo ‘oggetto’ in neretto: “Viaggio del Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo, a Pechino a novembre 2011. Durante i suoi colloqui in Cina, il Cardinale Romeo ha profetizzato la morte di Papa Benedetto XVI entro i prossimi 12 mesi. Le dichiarazioni del Cardinale sono state esposte, da persona probabilmente informata di un serio complotto delittuoso, con tale sicurezza e fermezza, che i suoi interlocutori in Cina hanno pensato con spavento, che sia in programma un attentato contro il Santo Padre”.

Dopo questa premessa esplosiva, il testo si articola in tre paragrafi, ciascuno con un titolo in neretto. Il primo è “Viaggio a Pechino”; il secondo “Segretario di Stato Cardinale Tarcisio Bertone” e il terzo è “Successione di Papa Benedetto XVI”. Nel primo paragrafo si ricostruisce lo strano viaggio in Cina effettuato dall’arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, un personaggio influente nella Chiesa: 73 anni, nominato Cardinale nel Concistoro del 20 novembre 2010 dal Papa, parteciperà al prossimo Conclave. Nato ad Acireale da una famiglia ricca e numerosa Romeo è un estroverso, amante della buona cucina e delle tecnologie tanto che sul sito della sua Arcidiocesi si legge “Seguici su Twitter” che secondo lui “il Signore avrebbe potuto usare per i dieci comandamenti”. Dopo una lunga carriera che lo ha portato in Filippine, Venezuela, Ruanda, Colombia e Canada fu nominato Nunzio in Italia e nel 2006 quando doveva essere nominato il presidente della Conferenza episcopale italiana, promosse una consultazione tra tutti i vescovi italiani, mai autorizzata e sconfessata da Benedetto XVI.

Anche il cardinale Castrillon de Hoyos fu sconfessato dal Papa per una sua lettera del 2001 nella quale si complimentava con un vescovo francese condannato per non avere voluto denunciare alle autorità civili un suo sacerdote, colpevole per abusi sessuali su minori. Castrillon, più vecchio di Romeo, appartiene alla corrente più tradizionalista della Chiesa e nel 2009 da presidente della Commissione “Ecclesia Dei“, quando si occupava dei Lefevbriani, non segnalò al Papa il pericolo rappresentato dalle posizioni antisemite del vescovo Williamson. A 80 anni nel 2010 è un pensionato e non parteciperà al prossimo conclave. Castrillon forse avverte come un’invasione di campo la visita di Romeo in Cina. Un paese nel quale è in corso una durissima repressione sulla comunità cristiana che si rifiuta di assoggettarsi al regime. Secondo quanto è scritto nel documento però Romeo non si sarebbe occupato di questo: “A novembre 2011 il Cardinale Romeo si è recato con un visto turistico a Pechino, dove, di fatto, non ha incontrato nessun esponente della Chiesa Cattolica in Cina, bensì uomini d’affari italiani, che vivono o meglio lavorano a Pechino, e alcuni interlocutori cinesi. A Pechino il Cardinale Romeo ha dichiarato di essere stato inviato personalmente da Papa Benedetto XVI per proseguire, o meglio verificare i colloqui avviati dal Cardinale Dario Castrillón Hoyos a marzo 2010 in Cina. Inoltre ha affermato di essere l’interlocutore designato del Papa per occuparsi in futuro delle questioni fra la Cina e il Vaticano”.

I TRE PARAGRAFI DEL DOCUMENTO
Nel primo paragrafo l’anonimo estensore del documento consegnato agli uomini del Segretario di Stato Bertone e del Papa da Castrillon sostanzialmente tratteggia un Romeo un po’ sbruffone. L’arcivescovo di Palermo si accredita come un antico amico del cardinale Castrillon, esperto di rapporti con le chiese clandestine dai tempi della sua esperienza nelle Filippine, e persino come il componente di una sorta di direttorio segreto che governerebbe la Chiesa di Ratzinger. “Il Cardinale Romeo ha sorpreso i suoi interlocutori a Pechino informandoli che lui – Romeo – formerebbe assieme al Santo Padre – Papa Benedetto XVI – e al Cardinale Scola una troika. Per le questioni più importanti, dunque, il Santo padre si consulterebbe con lui – Romeo – e con Scola”.

Poi arriva il paragrafo sulle critiche che Romeo avrebbe rivolto al capo del Governo della Chiesa, il Segretario di Stato Tarcisio Bertone. “Il Cardinal Romeo ha aspramente criticato Papa Benedetto XVI, perché si occuperebbe prevalentemente della liturgia, trascurando gli “affari quotidiani”, affidati da Papa Benedetto XVI al Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato della Chiesa Cattolica Romana”. Non solo: Bertone e Ratzinger sono descritti come una coppia di litiganti costretti a convivere nelle mura leonine: “Il rapporto fra Papa Benedetto XVI e il suo Segretario di Stato Cardinale Tarcisio Bertone sarebbe molto conflittuale. In un’atmosfera di confidenzialità il Cardinale Romeo ha riferito che Papa Benedetto XVI odierebbe letteralmente Tarcisio Bertone e lo sostituirebbe molto volentieri con un altro Cardinale. Romeo ha aggiunto però, che non esisterebbe un altro candidato adatto a ricoprire questa posizione e che per questo il Segretario di Stato Cardinale Tarcisio Bertone continuerebbe a svolgere il suo incarico”.

A questo punto, dopo aver premesso che “anche il rapporto fra il Segretario di Stato e il Cardinale Scola sarebbe altrettanto avverso e tormentato”, arriva il paragrafo nel quale ci si occupa della successione del Papa, che vedrebbe in posizione privilegiata proprio il cardinale Scola, da sempre vicino a Comunione e Liberazione. “In segreto il Santo Padre si starebbe occupando della sua successione e avrebbe già scelto il Cardinale Scola come idoneo candidato, perché più vicino alla sua personalità. Lentamente ma inesorabilmente lo starebbe così preparando e formando a ricoprire l’incarico di Papa. Per iniziativa del Santo Padre – così Romeo – il Cardinale Scola è stato trasferito da Venezia a Milano, per potersi preparare da lì con calma al suo Papato. Il Cardinale Romeo ha continuato a sorprendere i suoi interlocutori in Cina – prosegue il documento consegnato dal cardinale colombiano al Papa – in Cina continuando a trasmettere indiscrezioni”.

Ed ecco che, dopo avere esaminato il quadro dei rapporti conflittuali all’interno del Vaticano in vista della successione a Ratzinger, Romeo, secondo l’appunto, avrebbe gettato di fronte ai suoi interlocutori la bomba: “Sicuro di sé, come se lo sapesse con precisione, il Cardinale Romeo ha annunciato, che il Santo Padre avrebbe solo altri 12 mesi da vivere. Durante i suoi colloqui in Cina ha profetizzato la morte di Papa Benedetto XVI entro i prossimi 12 mesi. Le dichiarazioni del Cardinale sono state esposte, da persona probabilmente informata di un serio complotto delittuoso, con tale sicurezza e fermezza, che i suoi interlocutori in Cina hanno pensato con spavento, che sia in programma un attentato contro il Santo Padre”. Per accreditare la veridicità dei fatti riportati il documento maliziosamente chiosa: “Il Cardinale Romeo si sentiva al sicuro e non poteva immaginare, che le dichiarazioni fatte in questo giro di colloqui segreti potessero essere trasmesse da terzi al Vaticano”.

SUCCESSIONE, SMENTITE E IL GROVIGLIO VATICANO
La chiusura è dedicata al tema centrale che angoscia evidentemente l’estensore: la successione a Ratzinger: “Altrettanto sicuro di sé Romeo ha profetizzato che, già adesso sarebbe certo benché ancora segreto, che il successore di Benedetto XVI sarà in ogni caso un candidato di origine italiana. Come descritto prima, il Cardinale Romeo ha sottolineato, che dopo il decesso di Papa Benedetto XVI il Cardinale Scola verrà eletto Papa. Anche Scola avrebbe importanti nemici in Vaticano”. Il Fatto nella serata di ieri ha contattato telefonicamente il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, per chiedere la posizione ufficiale del Vaticano su questo documento ma la sua risposta è stata: “Pubblicate quello che credete ma vi prendete una responsabilità. Mi sembra una cosa talmente fuori dalla realtà e poco seria che non voglio nemmeno prenderla in considerazione. Mi sembra incredibile e non voglio nemmeno commentare”.

Un atteggiamento di totale negazione dei fatti che appare discutibile perché il documento pone quesiti importanti non solo sulla salute e la sicurezza del Papa ma anche sulla situazione a dir poco sconcertante in cui versa la Chiesa. Benedetto XVI è il capo di una delle religioni più diffuse sulla terra. Per i cattolici (1,2 miliardi al mondo) è il custode della dottrina e – al di là della veridicità delle affermazioni contenute nell’appunto che va tutta verificata – questo testo deve essere portato all’attenzione dell’opinione pubblica. Una lettera simile non è una questione che può restare confinata nel circuito epistolare tra gendarmi, Segreteria di Stato e cardinali ma deve essere spiegata ai cristiani sempre più attoniti per quello che leggono sui giornali. Il Fatto ha già pubblicato il 4 febbraio scorso la lettera del Nunzio negli Stati Uniti, Carlo Maria Viganò, già segretario del Governatorato della Citta del Vaticano, nella quale l’arcivescovo formulava accuse gravissime sulla corruzione, i furti e le false fatturazioni dentro le mura leonine e accusava di presunti reati monsignor Paolo Nicolini, direttore dei Musei Vaticani. Poi abbiamo pubblicato un documento esclusivo sui rapporti Aif-Uif che documentava la scelta del Vaticano di non fornire informazioni bancarie precedenti all’aprile del 2011 alle autorità antiriciclaggio. Ora si scopre un documento nel quale si parla senza remore di morte certa del Papa e si favoleggia persino di un possibile complotto per uccidere il Pontefice. Per questo l’appunto sulla morte del Papa deve essere pubblicato: perché se ne verifichi coram populo l’origine e la veridicità e soprattutto perché finalmente Santa Romana Chiesa esca dal silenzio e spieghi ai suoi fedeli (e non solo a loro) come è possibile che tra i cardinali e il Papa circolino previsioni certe di morte e ipotesi omicidiarie che solo a leggerle fanno venire i brividi.

da il Fatto Quotidiano del 10 febbraio 2012
 
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view post Posted on 19/2/2012, 12:24
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Ciao cari,

secondo le mie recenti informazioni questo gesù di nazareth è una figura spirituale reale
Probabilmente è un alieno con le fattezze umane.
Ma il cristianesimo è inventato.
Intanto però non dovete svegliare il pastore tedesco che dorme se no vi morde.

Vaticano Il Concistoro

L'appello del Papa ai cardinali
«Non inseguite potere e gloria»

«Sarò un pastore mite e fermo». Ventidue nuove nomine.
Interpretazione del 22 nella smorfia napoletana.
smorfia22

CITTÀ DEL VATICANO - Anche nella Chiesa, in fondo, è una tentazione vecchia di duemila anni. Poiché nulla è casuale nella liturgia, prima che Benedetto XVI si disponga a «creare» solennemente i 22 nuovi cardinali, al Vangelo, nella Basilica di San Pietro si dà lettura in latino del capitolo 10 di Marco, con Giovanni e Giacomo che dicono a Gesù: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Tentazione umana, troppo umana. E Benedetto XVI, davanti ai nuovi porporati e a tutto il Collegio cardinalizio, commenta: «Non è facile entrare nella logica del Vangelo e lasciare quella del potere e della gloria».

È una riflessione di grande importanza, quella del pontefice, in un momento di tensioni, fughe di documenti e veleni interni ed esterni al Vaticano che sono arrivati a «farneticare» di «complotti omicidi» contro di lui, di profezie funeste sui «12 mesi di vita», di dimissioni cui avrebbe pensato in vista del suo ottantacinquesimo compleanno, il 19 aprile, cosa smentita per tempo dalla Santa Sede («la questione non si pone») e dallo stesso calendario di impegni del Papa. Mercoledì, meditando sulla Croce davanti ai seminaristi di Roma, Benedetto XVI aveva spiegato come Gesù inviti «al difficile gesto di pregare anche per coloro che ci fanno torto, ci hanno danneggiato». Padre Federico Lombardi ha parlato di «Vatileaks» che «tende a screditare il Vaticano e la Chiesa» per fermare la linea di «purificazione e rinnovamento» voluta dal Papa. Così ora è importante che alla fine della sua «allocuzione» Benedetto XVI alzi lo sguardo e sillabi: «Pregate anche per me, affinché possa sempre offrire al popolo di Dio la testimonianza della dottrina sicura e reggere con mite fermezza il timone della santa Chiesa».

Il Papa vuole procedere con «mite fermezza» nella sua opera di riforma. La stessa fermezza mite con la quale ricorda la «folgorante risposta» di Gesù ai due figli di Zebedeo: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo?». Il calice è quello della Passione, ricorda ai cardinali: «Il servizio a Dio e ai fratelli, il dono di sé: questa è la logica che la fede autentica imprime e sviluppa nel nostro vissuto quotidiano e che non è invece lo stile mondano del potere e della gloria». Cita un padre della Chiesa, san Cirillo d'Alessandria: «I discepoli erano caduti nella debolezza umana e stavano discutendo l'un l'altro su chi fosse il capo e superiore agli altri. Quanto è accaduto ai santi Apostoli può rivelarsi per noi un incentivo all'umiltà».

L'anello. E la berretta rosso porpora. Gesù stesso «si presenta come servo, offrendosi quale modello». I cardinali si inginocchiano uno ad uno davanti al Papa ricevendo i segni di una «dignità cardinalizia» che ha il colore del sangue: «Ai nuovi cardinali è affidato il servizio dell'amore: amore per Dio, amore per la sua Chiesa, amore per i fratelli con una dedizione assoluta e incondizionata: fino all'effusione del sangue, se necessario». Ed elenca otto caratteristiche per «servire» la Chiesa: «Amore, vigore, limpidezza, sapienza, energia, fortezza, fedeltà e coraggio».

Compito esigente, anche se oggi è un giorno di festa e migliaia di fedeli, al pomeriggio, si mettono in coda tra il Palazzo Apostolico e l'aula Nervi per salutare i nuovi cardinali. Travolgente Timothy Dolan, l'arcivescovo di New York, al quale il pontefice aveva affidato venerdì l'onore di aprire il Concistoro con una relazione («entusiasmante, gioiosa e profonda», ha detto Ratzinger) sulla nuova evangelizzazione «che si compie con il sorriso, non con il volto accigliato». Ai giornalisti Usa che gli chiedevano se potrebbe essere il primo Papa americano, il cardinale ha risposto ridendo in italiano: «Scusate, non parlo inglese», nell'ilarità generale. Quindi ha mostrato la berretta rossa: «È un grande giorno per New York: questa la voglio mettere in cima all'Empire State Building, sopra la casa base dello Yankee Stadium, sulla Statua della Libertà!».

Abbracci, sorrisi. Il cardinale cinese John Tong Hon posa per le foto coi fedeli. L'arcivescovo di Berlino Rainer Maria Woelki, il più giovane porporato al mondo, sorride: «Mi sembra un po' strano sentirmi dare del giovane a 55 anni». Le nubi sembrano lontane. Tensioni? Il prefetto dei vescovi Marc Ouellet alza le braccia: «No comment!». Il neocardinale Giuseppe Betori fa notare che dopo il Concistoro il Papa ha canonizzato otto nuovi santi e sospira: «Cosa vuole, nella vita della Chiesa gli slanci di Vangelo, di carità e autenticità sono sempre accompagnati dai peccati e dalle povertà degli uomini».

Gian Guido Vecchi
Corriere della sera
a palla
:D
 
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6 replies since 30/1/2012, 15:52   1240 views
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