Art 92 e art 90 della Costituzione della Repubblica Italiana

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view post Posted on 28/5/2018, 08:40
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Gentili Lettori dopo 3 mesi di trattative ieri sera il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha respinto il governo proposto dalla maggioranza delle camere espressa il 4 marzo 2018.

La proposta dei partiti Lega e m5s, che, con la loro alleanza hanno la maggioranza dei voti nelle camere e con questi possono sostenere un governo, è stata bocciata dal Presidente della Repubblica.



Mattarella prima di divenire Presidente della Repubblica è stato Giudice della Corte Costituzionale detta brevemente consulta e che si trova difronte al Quirinale.

Forse proprio forte di questa sua esperienza ha messo in atto queste azioni che ad alcuni sono sembrate un'esagerazione che esondano dai compiti del Presidente della Repubblica.

Per questo approfondiamo due articoli della costituzione che vengono trattati in queste ore:

Articolo 92
Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri.

Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri.


Il professore amministrativa Giuseppe Conte che voleva deburocratizzare il sistema si è incastrato proprio in una carta da interpretare. Come se fosse stato vittima di un colpo di coda del mostro oscuro cartiero e burocratico che per tanti è fonte di reddito o di rendita.

Adesso la vicenda andrà parlamentarizzata. Se l'alleanza m5s e lega terrà anche in parlamento anche il governo proposto da Mattarella non avrà i voti per nascere e saremo a punto e a capo.

Intanto bisognerà anche approfondire

l'art 90 della Costituzione.

Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.

In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune [cfr. art. 55 c.2], a maggioranza assoluta dei suoi membri [cfr. artt. 134, 135 c.7 ].


Edited by Claudio Bozzacco - 29/5/2018, 08:37
 
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view post Posted on 28/5/2018, 13:09
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Ci sarebbero altri precedenti di ministri non condivisi da Presidenti della Repubblica. Ma è mai successo che dopo molti giorni di trattativa il Presidente della Reppublica abbia respinto l'incarico dato al presidente del Consiglio dei Ministri e con egli tutto il governo formato con le indicazioni della volontà popolare?

Art 1 della Costituzione
« L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. »


Edited by Claudio Bozzacco - 28/5/2018, 18:40
 
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Percival
view post Posted on 28/5/2018, 17:29




Secondo la Costituzione italiana le scelte politiche fondamentali (il complesso delle quali esprime il cd. indirizzo politico) spettano al Parlamento e la loro realizzazione sul piano amministrativo al Governo che della maggioranza parlamentare costituisce espressione.
Il PdR ha funzioni di garanzia e controllo sul rispetto dei principi e delle norme costituzionali nelle dinamiche politiche, ma è terzo rispetto ai processi di formazione dell'indirizzo politico, nei quali non può ingerirsi.
Opporsi alla nomina di un ministro indicato dalla maggioranza parlamentare adducendo a motivo le idee politiche da q
L'art. 92 prevede, sì, che il PdR nomini il Presidente del Consiglio dei Ministri e su proposta di questo i ministri ma è un potere poco più che formale e comunque vincolato al rispetto delle indicazioni politiche della maggioranza parlamentare, salvo violazione dei principi costituzionali.
La maggior parte dei costituzionalisti, inoltre, esclude in capo al Pdr un potere di nomina dei ministri o di veto sugli stessi.
Al più si parla di consigli, suggerimenti e "moral suasion" da parte del Capo dello Stato e solo per ragioni legate a particolari ragioni di incompatibilità o inopportunità relative alla persona del singolo soggetto proposto per la nomina (come nei precedenti citati in questi giorni dalla stampa: Previti era l'avvocato di Berlusconi, Maroni sotto processo per resistenza a pubblico ufficiale, Gratteri magistrato in servizio ;) . Con la precisazione che in tutti e tre i casi il PdR sedente pro tempore non ha esercitato alcun potere, limitandosi a suggerire al Presidente del Consiglio incaricato, in via strettamente riservata, di soprassedere alla nomina).
 
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view post Posted on 29/5/2018, 07:12
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L'Italia dal 2 giugno 1946 non è più una Monarchia ma una Repubblica. Questa Repubblica dal l'1 gennaio 1948 è regolata dalla Carta Costituzionale detta brevemente Costituzione.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri non lo nomina più il Re come fece Vittorio Emanuele III di Savoia con Mussolini.

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Dal 2 giugno 1946 il Presidente della Repubblica nomina il presidente del Coniglio dei Ministri su indicazione dei partiti che hanno avuto la maggioranza dei voti alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica in seguito a regolari elezioni.

Mattarella respingendo il governo indicato dai partiti che avevano la maggioranza alla Camera e al Senato avrebbe alterato questo principio contenuto nella Costituzione della Repubblica Italiana.

Il concetto di terzeita' del Presidente della Repubblica rispetto alle scelte politiche è lo stesso dei Giudici e degli operatori dell'Autorità Giudiziaria.

Il rapporto personale o l'orientamento ideologico del Giudice verso una persona indagata o processata non può alterare lo svolgimento del processo o influenzarne la sentenza. Lo stesso dicasi per tutti gli operatori dell'Autorità Giudiziaria dal Cancelliere all'Agente di Polizia Giudiziaria.

Quando il terzo diventa parte il sistema crolla perdendo l'equilibrio che lo sostiene. Se in un campo di calcio l'arbitro si mette a giocare con una delle due squadre la partita non ha più senso.

Questo principio è alla base delle leggi e delle norme che regolano la nostra vita civile.

È molto strano che i partiti che hanno costruito la loro storia sulle rovine della seconda guerra mondiale e sulla resistenza, che della Costituzione hanno fatto sempre un valore fondante della Repubblica Italiana, adesso sminuiscono la vicenda ad una semplice simpatia o antipatia per il Presidente della Repubblica in carica.

Dulcis in fundo il Presidente della Repubblica ha incaricato Presidente del Consiglio dei Ministri Cottarelli che ha già fallito come tecnico nonostante avesse un governo che lo sosteneva con la maggioranza parlamentare.

Speriamo che in questi giorni non verrà forzato anche un altro principio e cioè che la legge è uguale per tutti.

Edited by Claudio Bozzacco - 29/5/2018, 11:58
 
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3 replies since 28/5/2018, 08:40   94 views
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