Confini tra Politica e Giustizia

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view post Posted on 5/10/2007, 10:38
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Iban IT54B03268223000EM000204548

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In merito alle vicende di questi giorni, dove si registra il contrasto tra la politica e la magistratura,
evindenziato e strumetalizzato da grillini e urlatori di strada vari, mi sovviene il dubbio se non si debbano
stabilire dei confini tra politica e giustizia.

Durante il ventennio fascista, l'opposizione votò la legge per l'immunità parlamentare, per avere un minimo di respiro dal regime, che si imponeva anche attraverso denunce e procedimenti.

Da circa quindici anni il rapporto politica magistratura si è inclinato di nuovo, una invade l'altra.
Oltre alla legge elettorale il governo ne ha un'altra urgente che regoli questo rapporto.

Nella foto De Magistris, il pubblico ministero di catanzaro che sta indagando su prodi che è stato spostato.



Attached Image: normal_demagistris.jpg

normal_demagistris.jpg

 
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view post Posted on 20/10/2007, 05:43
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Iban IT54B03268223000EM000204548

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Per la felicità dei grillini e di tutti i forcaioli di piazza il pm De Magistris ha iscritto nel registro degli indagati da qualche giorno Clemente Mastella.

Mastella ha annunciato che a primavera si andrà a votare, ma questa volta il presidente della repubblica e il primo ministro verranno fusi con gip e pm per non creare più confusione.
Il consiglio dei ministri si terrà presso la cassazione, la camera dei deputati si trsferisce da montecitorio a piazzale clodio e il ministero delle economia e delle finanze viene incorporato dalla corte dei conti in via antonio baiamonti.

Antonio Di Piettro nuovo primo ministro
Henry John Woodcock ministro della difesa e degli interni
De Magistris ministro della pubblica istruzione



Edited by Claudio Bozzacco - 20/10/2007, 09:45
 
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luiginocapone
view post Posted on 20/10/2007, 09:19




Un po' di rispetto per chi come De Magistris,insieme alla Forleo, rischia il sedere quotidianamente...

Mastella invece al massimo rischia la poltrona (ed è da vedere... se conosco bene il tipo la difenderà alla baionetta...)

 
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view post Posted on 20/10/2007, 09:42
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Iban IT54B03268223000EM000204548

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A proposito
Clementina Forleo Ministro degli Esteri

Il sedere lo rischi se indaghi sui criminali no se indaghi sui politici per uscire sui giornali ed essere invitata a trasmissioni televisive.
Purtroppo se indaghi suilla criminalità organizzata, ovvero quella equipaggiata con armi ed esplosivo, al massimo ti potranno dedicare una puntata su rai educational alla memoria.

Non doveva fare il giudice ma l'attrice.

Attached Image: forleo.jpg

forleo.jpg

 
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view post Posted on 21/10/2007, 11:18
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Clamorose dichiarazioni del pm De Magistris fatte stamane a Carlo Vulpio,
giornalista del corriere della sera, a seguito dell'avocatura dell'inchiesta Why not da
parte del procuratore generale reggente a Catanzaro, Dolcino Favi.
Why not è la famosa inchiesta di De Magistris che coinvolge Mastella e Prodi.

Secondo De Magistris una massoneria composta da settori deviati dello stato
e della magistratura, tra gli altri, oltre a Dolcino Favi, il procuratore aggiunto Salvatore Murone, sul
quale indaga la procura di Salerno, avrebbero orchestrato una strategia della tensione e allungato la manina della massoneria, o a questo punto, sarebbe meglio dire, lo sgambetto.

Queste nuove accuse di golpe giudiziario gettano nel caos i poteri dello stato in preda
a subbugli e disordini già da diversi mesi.

buona lettura

«Contro di me i poteri occulti
Ora rischio pallottole e tritolo»
Lo sfogo del pm: non ci sono le condizioni per fare il magistrato in Calabria

CATANZARO — Non è abbattuto. Non è prostrato. Ma «questa pugnalata alle spalle» Luigi de Magistris, professione pm, non se l'aspettava. Il «pugnalatore » si chiama Dolcino Favi, un avvocato generale dello Stato che da gennaio 2007 fa il procuratore generale reggente a Catanzaro. Favi ha avocato a sé l'inchiesta Why not, quella in cui sono indagati il presidente del Consiglio, Romano Prodi (abuso d'ufficio), il ministro della Giustizia Clemente Mastella (abuso d'ufficio, finanziamento illecito ai partiti, truffa all'Unione europea e allo Stato italiano) e una schiera di politici, affaristi, militari, magistrati, massoni.

Allora, dottor de Magistris, c'è una strategia in ciò che sta accadendo?
«È evidente. C'è una strategia in atto. Una strategia ben nota all'Italia. Si chiama strategia della tensione».

Come fa a dirlo?
«Le intimidazioni istituzionali, le pallottole, la richiesta di trasferimento da parte del ministro, e da ultimo l'avocazione di un'altra mia indagine e la fuga di notizie sull'iscrizione del ministro tra gli indagati, tutto questo è opera di una manina particolarmente raffinata».

Quale manina?
«Poteri occulti. Massoneria, soprattutto. Coadiuvati da pezzi della magistratura, non solo calabrese, che in questa vicenda hanno svolto un ruolo fondamentale L'ultimo gol, secondo questo ragionamento, lo hanno fatto segnare al procuratore generale Favi? «Beh, è un dato di fatto che il dottor Favi, soprattutto negli ultimi mesi, sembra che abbia svolto soltanto un ruolo: una intensa attività epistolare in cui si è occupato di me, come magistrato e come persona fisica. Voleva togliermi anche l'inchiesta Toghe lucane. Finora non c'è riuscito, ma non è detto che non abbia già pensato di concludere il lavoro ».

Per quali ragioni lei teme che si voglia spingere il Paese in un clima da anni di piombo?
«Perché con questa avocazione, me lo lasci dire, torniamo alla magistratura fascista, forte con i deboli e debole con i forti. Davanti alla legge, i potenti non sono uguali come tutti gli altri. Questo è il messaggio. E il pericolo è che si apra la strada a un periodo buio: ognuno stia al suo posto e non si immischi, perché rischia ».

Lei rischia?
«Certo. E non solo io. Anche tutti gli altri che si sono occupati di queste vicende. E tutti i cittadini».
Cosa si rischia?
«Dopo un'avocazione di un'inchiesta del genere, distrutto lo Stato di diritto, rischi le pallottole e il tritolo».

Come le pallottole inviate a lei e al gip di Milano, Clementina Forleo, firmate Brigate rosse?
«Ma quali Brigate rosse! Per fortuna, oggi siamo in un momento storico diverso, non c'è il terreno di coltura dell'ideologismo fanatico degli anni '70 e c'è una grande attenzione al tema dei diritti. No, non c'è il rischio di iniziative violente da parte di improbabili sigle terroristiche vecchie e nuove. Quei proiettili inviati a me e alla collega Forleo provengono da settori deviati di apparati dello Stato, che già in passato hanno messo in pericolo le istituzioni e oggi cercano di riprodurre quel clima».

Dica la verità, lei ritiene che sia in atto un golpe giudiziario?
«La parola golpe la usa lei. Certo è che è accaduta una cosa senza precedenti, della quale non so ancora ufficialmente nulla, poiché nulla mi è stato notificato. L'ho appreso dall'Ansa. No, non mi pare ci siano più le condizioni per fare il magistrato, specie in Calabria, avendo come punto di riferimento l'articolo 3 della Costituzione (principio di uguaglianza di tutti i cittadini, ndr) ».

Da quand'è che si trova sotto tiro?
«Da quando ho cominciato a indagare sui finanziamenti pubblici europei. Da allora, è scattata la strategia delle manine massoniche. Questo di oggi è solo l'ultimo atto. Staremo a vedere quali saranno i prossimi, visto che ormai sono considerato un elemento "socialmente pericoloso"».

La accusano di aver iscritto Mastella nel registro degli indagati per ritorsione, per la storia del trasferimento.
«Falso. Le indagini, come tutti sanno, avevano un loro corso, che non poteva essere intralciato da attività esterne. Nemmeno da una richiesta di trasferimento, che appunto è da considerarsi un'attività esterna. La domanda da fare è un'altra».

La faccia.
«Mi chiedo: chi e perché ha fatto venir fuori la notizia dell'iscrizione di Mastella? E come mai è stata fatta pubblicare una cosa non vera, e cioè che Mastella fosse indagato anche per violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete? ».

E che cosa si risponde?
«Che è opera della stessa manina raffinata. Suggerisce qualcosa il fatto che prima ancora che le agenzie lanciassero la notizia, Mastella abbia dichiarato che con le associazioni massoniche lui non ha nulla a che fare?».

In questo scenario, le misure di sicurezza per lei sono state rafforzate?
«Non ne so nulla. So che continuo a mettere di tasca mia la benzina a un'auto blindata che è un baraccone, tanto che non può spostarsi nemmeno fuori Catanzaro».

E la riunione di giovedì scorso del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica? «Come no. Mi hanno detto che vi ha preso parte anche il procuratore aggiunto Salvatore Murone (sul quale indaga la procura di Salerno, per fatti relativi a inchieste del pm de Magistris, ndr). La cosa un po' mi inquieta, poiché ritengo che proprio Murone sia uno dei principali responsabili del mio isolamento istituzionale, oltre che uno degli autori dell'attività di contrasto nei miei confronti all'interno dell'ufficio giudiziario».

Allora è vero che quella di Catanzaro è un'altra «procura dei veleni»?
«No. Non è così. Con la gran parte dei colleghi io ho un rapporto ottimo. Ma quando arrivo in Procura mi guardo lo stesso alle spalle. C'è nei miei confronti, e le vicende degli ultimi tre anni lo dimostrano, una precisa attività di contrasto, messa in atto verso ben precise indagini e svolta da parte di ben individuati soggetti».

Cosa pensa della telefonata dell'altro giorno tra i suoi indagati Prodi e Mastella che il premier ha definito «cordiale»?
«Non parlo delle indagini in corso, lo sa». Dopo questa intervista, non l'accuseranno di aver avuto un «disinvolto rapporto » con la stampa? «Questo è davvero paradossale. Sono io che ho subito i danni creati dalle fughe di notizie. E poi, adesso basta. Il momento è troppo grave. E quindi ritengo di potermi svincolare dal dovere di riservatezza che mi ero imposto, mentre tutti gli altri facevano con me il tiro al bersaglio ».

Pensa che debbano intervenire capo dello Stato e Csm?
«Sì. Lo spero. Non so perché il presidente Napolitano non sia ancora intervenuto. Confido che lo faccia il Csm, a tutela dell'autonomia e indipendenza di tutti i magistrati. Anche di quelli che lavorano in Calabria».

Carlo Vulpio
21 ottobre 2007
corriere sera
 
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view post Posted on 21/10/2007, 13:21
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MASTELLA - «De Magistris mi ha iscritto scientemente nel registro degli indagati di "Why not", sapendo che interrompeva l’inchiesta, visto che risultati reali fino ad ora non sono arrivati, anche perché ogni volta la Cassazione ha in larghissima misura bloccato i suoi atti. Non si può immaginare che lo abbia fatto per farsi togliere l’inchiesta e diventare eroe nazionale, sapendo che questa è la prassi?»


CICCHITTO - Intanto de Magistris non sembra piacere non solo a parte del centrosinistra, ma anche a parte del centrodestra. «Il provvedimento di avocazione dell'indagine Why not da parte della procura generale di Catanzaro è a nostro avviso giustificato», ha messo in chiaro il vice coordinatore di Fi Fabrizio Cicchitto. «A parte la gestione degli atti e la fuga continua di notizie - aggiunge Cicchitto - sono ormai mesi che il dottor De Magistris, che ha in mano un provvedimento giudiziario molto delicato, fa proclami e interviste politiche, in sostanza si comporta come un soggetto politico impegnato con tutti i mezzi a sua disposizione, da quelli giudiziari a quelli politici, in una sorta di crociata. Insomma, ci troviamo di fronte ad un totale annullamento della terzietà del giudice, che anzi diventa il protagonista politico, anche con la ricerca ossessiva di consenso dell'opinione pubblica, con manifestazioni conseguenti».

estratto dal corriere della sera
 
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view post Posted on 22/10/2007, 10:21
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Il commento di Marco Travaglio, che con grillo si diverte a fare il poliziotto.
Non c'era bisogno della foto, già si era capito che grillo e travaglio
sono due agenti al servizio di de magistris.
Organizzano giornate di protesta il giorno otto settembre senza per niente
considerare quanto sia stata dolorosa questa data per il popolo italiano,
a seguito della quale iniziò una gerra civile finita nei primi anni cinquanta.

Grillo e Travaglio sono eversori esagitati ed irresponsabili, aizzano la folla
urlante e violenta.
Basta guardarli in faccia.


Caro Beppe,
due settimane fa, ad Annozero, avevo evocato Licio Gelli e il Piano di rinascita della P2 e me ne hanno dette di tutti i colori. In realtà, ero stato troppo ottimista. Ormai siamo oltre Gelli, oltre la P2. Siamo al golpe politico-giudiziario.
Per una volta, inseguire gli aspetti tecnico-giuridici della decisione del Procuratore generale di Catanzaro di strappare di mano l’inchiesta “Why Not” su Prodi, Mastella & C. al titolare, cioè al pm Luigi De Magistris, è inutile e fuorviante. Meglio andare subito alla sostanza, che è questa: il magistrato che aveva raccolto elementi sufficienti per indagare Mastella per abuso, truffa e finanziamento illecito, cioè riteneva di aver trovato i soldi, non potrà portare a termine la sua indagine, ormai in dirittura d’arrivo. Il fascicolo passerà a un altro magistrato, che impiegherà mesi per studiarsi tutti gli atti. E, se non vorrà fare la fine di De Magistris - attaccato da destra e da sinistra, difeso da nessuno, ispezionato per mesi e mesi, trascinato dinanzi al Csm, proposto per il trasferimento immediato e infine espropriato del suo lavoro - ascolterà l’amorevole consiglio che gli danno il governo e l’opposizione una volta tanto compatte: archiviare tutto, lasciar perdere, voltarsi dall’altra parte.
Checchè se ne dica, questa non è una questione privata fra De Magistris e Mastella. Questa è la soluzione finale dopo vent’anni di guerra della politica alla Giustizia. E’ il coronamento del sogno dei vari Gelli, Craxi e Berlusconi di fermare sul nascere le indagini sul potere. Gelli, Craxi e Berlusconi, nella loro ingenuità, pensavano che per farlo occorresse modificare la Costituzione, scrivendoci che la carriera dei pm è separata da quella dei giudici e che le procure devono obbedire al governo.
Mastella e chi gli sta dietro hanno capito che non occorre cambiare le norme: basta creare le condizioni di fatto perché tutto ciò accada. Appena un pm apre un fascicolo sugli amici di un ministro, se ne chiede il trasferimento (del pm, non del ministro). Anche se la richiesta non sta in piedi, non importa: quando il magistrato arriverà al sodo, salendo di livello dagli amici del ministro al ministro stesso, il ministro sosterrà che il pm lo fa perché ce l’ha con lui. E, col gioco delle tre carte, riuscirà a convincere qualche alto magistrato a scambiare le cause con gli effetti e a scippare l’indagine al pm per “incompatibilità”. Come se fosse il pm ad avercela col ministro, e non il ministro ad avercela col pm. Si chiama “guerra preventiva”, e non l’ha neppure inventata Mastella. L’aveva già teorizzata Mao: “Colpirne uno per educarne cento”. Funziona.” Marco Travaglio

Attached Image: la_soluzione_finale.jpg

la_soluzione_finale.jpg

 
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view post Posted on 22/10/2007, 18:19
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IL presidente della repubblica e del csm tira le orecchie a de magistris:
"È indispensabile evitare dichiarazioni e commenti che determinano sconcerto nella opinione pubblica"


Caso De Magistris, Quirinale «preoccupato»
Il presidente ha manifestato «viva preoccupazione per le polemiche».


ROMA - «È indispensabile evitare dichiarazioni e commenti che determinano sconcerto nella opinione pubblica». È quanto afferma in una nota il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo aver manifestato viva preoccupazione per le polemiche sul caso De Magistris. «Hanno in questi giorni destato in me, quale Capo dello Stato e quale presidente del Consiglio Superiore della Magistratura - afferma infatti il Capo dello Stato - viva preoccupazione le polemiche seguite a indagini svolte e a determinazioni assunte da organi giudiziari e dai titolari dell'azione disciplinare nei confronti di magistrati. Considero essenziali, come sempre, la riservatezza e il rispetto delle regole fissate da leggi e codici deontologici». «Confido - afferma ancora Napolitano - nel senso di responsabilità di tutti».


corriere sera

Attached Image: PresidenteNapolitano.jpg

PresidenteNapolitano.jpg

 
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Cristarieddro
view post Posted on 22/10/2007, 20:07




Uno cento mille de Magistris!
Uno cento mille Marco Travaglio!
Uno cento mille Beppe Grillo!
Uno cento mille Piero Ricca

Travaglio è semplicemente uno che dice la verità, e anzi consiglio a tutti di leggere i suoi libri. A tutti voi del forum, informatevi sulla P2 e Licio e Gelli, e scoprirete con sorpresa chi c'era dentro. Purtoppo tale piano è stato perseguito, il ventennio mediatico ha rincoglionito completamente le coscienza degli italiani, anche quelli di sinistra che accettano supinamente un triste figuro come Veltroni e un prodotto da marketing post ideologico e americaneggiante quale il Pd.

Infine non capisco perchè in questo forum si prendano le difese di Mastella, noto voltagabbana della politica, uomo colorito espressione peggiore della politica italiana, di quella che fa ridere all'estero.

Ritornerà a soffiare il vento...

 
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view post Posted on 22/10/2007, 20:34
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La continua azione distruttiva antimastelliana ha sortito l'effetto opposto a quello sperato rendendo il leader dell'udeur vittima e quindi degno di solidarietà.
Sarà voltagabana ma la legge sull'indulto tanto antipopolare quanto coraggiosa solo lui si è preso la responsabilità di farla accollandosene gli oneri ed esponendosi al qualunquismo dei ghigliottinari della piazza, urlatori e sbandieratori di forconi e asce.

Chi agisce in preda all'odio e all'irrazionalità sono coloro che scagliano continui attacchi gratuiti e parolacce tanto che nella mischia la figura di de magistris si accomuna a quella di ricca e degli urlatori del columbus day.

Abbasso il moralismo, anticamera per l'assoluzione della propria coscienza.




 
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Cristarieddro
view post Posted on 22/10/2007, 21:05




Eccellente, definire legge coraggiosa l'indulto mi sembra assurdo: una legge di fatto voluta tanto da Berlusconi che da Prodi, soprattutto perchè ha fatto molto comodo per evitare le condanne che Previti e compagni hanno. Certo, il ceppalonico è stato un strumento della più becera commedia all'italiana, della politica che si fa casta e ormai diviene insopportabile per la sua arroganza.
Ripeto, la disafezione verso i magistrati era uno dei punti principali della P2, cavallo di battaglia di Berlusconi e l'attuale CENTROsinistra(molto centro e pagnottismo, molta poca sinistra) non ha certo saputo dare un segno di discontinuità.

Solidarietà a De Magistris


Ritornerà a soffiare il vento....
 
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lupocecoslovacco
view post Posted on 22/10/2007, 21:12




biento re terra sicco!!!!
 
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Il_Ragazzo_Montellese
view post Posted on 22/10/2007, 21:13




ee che c entra ? image
 
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lupocecoslovacco
view post Posted on 22/10/2007, 21:17




caro andrea leggiti tutto l'articolo,poi cerca la p2,e poi l'ultima frase di cristarieddro
 
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view post Posted on 23/10/2007, 09:48
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L'ideologia di sinistra, quindi il socialismo, per definizione non cerca capri espiatori nei misfatti del singolo ma va a ricercare nella società e nella sua organizzazione le responsabilità, per questo è storicamente contro il giustizialismo.
Mastella altro non è che il capro espiatorio di quella società che trovandosi in una situazione di disagio personale e psicologico reagisce con le urla, brandendo il cappio.
Non è il patibolo che risolverà i problemi della società ma la riorganizzazione del sistema affidata alla nuova classe dirigente che sbaglierebbe se si accodasse alla folla urlante e invocante la forca.

Edited by Claudio Bozzacco - 18/12/2009, 09:42

Attached Image: saddam1.jpg

saddam1.jpg

 
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20 replies since 5/10/2007, 10:38   630 views
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